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Ucraina al buio: attacchi alle centrali elettriche paralizzano il paese

Ucraina al buio: attacchi alle centrali elettriche paralizzano il paese

Ucraina al buio: attacchi alle centrali elettriche paralizzano il paese

Kiev, 20 giugno 2024 – Una nuova ondata di droni e missili russi ha colpito nella notte tra mercoledì e giovedì diverse centrali elettriche e infrastrutture energetiche in tutta l’Ucraina. Il principale fornitore nazionale, Ukrenergo, ha dovuto mettere in atto black-out programmati in molte regioni. La notizia è stata diffusa questa mattina dal quotidiano Ukrainska Pravda, che ha rilanciato un comunicato ufficiale del gestore della rete.

Attacchi simultanei in diverse regioni

Secondo Ukrenergo, le sirene sono suonate poco dopo le 2 di notte, quando i primi droni kamikaze sono stati avvistati nei cieli sopra la regione di Kharkiv. Nel giro di un’ora, le esplosioni si sono spostate verso sud, colpendo anche le infrastrutture di Dnipro, Zaporizhzhia e Odessa. “Abbiamo registrato danni pesanti in almeno cinque centrali”, ha detto un portavoce dell’azienda, senza entrare nei dettagli sulle località esatte.

I blackout sono scattati intorno alle 4 del mattino. A Kiev, in alcune zone, la corrente è tornata solo dopo le 8. “La situazione resta grave”, ha riconosciuto il direttore operativo di Ukrenergo, Volodymyr Kudrytskyi, durante un collegamento con la tv pubblica. “Stiamo facendo tutto il possibile per rimettere in funzione la rete, ma i danni sono estesi”.

Le conseguenze sulla vita quotidiana

All’alba, molti abitanti di Kharkiv si sono svegliati senza luce e senza acqua. “Non riuscivo a caricare il telefono, il frigorifero era spento”, racconta Olena, 37 anni, che vive nel quartiere Saltivka. Situazioni simili anche a Dnipro, dove gruppi di persone si sono radunati davanti ai negozi chiusi in cerca di notizie.

Il sindaco di Odessa, Hennadiy Trukhanov, ha invitato alla calma: “Le squadre sono al lavoro da stanotte, ma serve collaborazione”. In alcune scuole le lezioni sono state sospese per mancanza di elettricità. Le autorità parlano di almeno 200mila persone rimaste al buio nelle prime ore della giornata.

Un bersaglio strategico

Gli attacchi alle infrastrutture energetiche non sono una novità. Da ottobre 2022, secondo il Ministero dell’Energia ucraino, più della metà della capacità produttiva del Paese ha subito danni o interruzioni per i raid russi. “L’obiettivo è far crollare il Paese prima dell’inverno”, ha detto il ministro German Galushchenko in una nota di questa mattina.

Le forze armate ucraine hanno riferito di aver abbattuto almeno 12 droni e 6 missili durante la notte, ma alcuni ordigni sono riusciti a superare le difese antiaeree. “Non possiamo coprire tutto il territorio”, ha ammesso un ufficiale dell’aeronautica, che ha chiesto di restare anonimo.

L’impatto sull’economia e cosa ci aspetta

Il blackout ha colpito anche le attività produttive. Diverse fabbriche nella regione di Dnipro hanno dovuto fermare la produzione. “Ogni ora senza energia si traduce in perdite”, spiega il responsabile di una piccola azienda metalmeccanica locale. Le autorità stanno pensando a possibili razionamenti programmati nei prossimi giorni.

Intanto, Ukrenergo ha chiesto ai cittadini di ridurre i consumi nelle ore di punta e di prepararsi a nuove interruzioni. “La rete è sotto pressione”, si legge nel comunicato diffuso alle 9 del mattino.

Il mondo osserva, la risposta si prepara

La notizia degli attacchi ha fatto il giro anche dei media europei. A Bruxelles, la Commissione UE ha espresso “profonda preoccupazione” per l’escalation contro le infrastrutture civili in Ucraina. Il portavoce Peter Stano ha ribadito il sostegno dell’Unione a Kiev: “Questi attacchi mettono a rischio la vita di milioni di persone”.

Nelle prossime ore il governo ucraino e gli alleati occidentali valuteranno le prossime mosse. Secondo fonti diplomatiche, si potrebbe rafforzare la fornitura di sistemi antiaerei già nelle prossime settimane. Per ora, però, la priorità resta mettere in sicurezza le infrastrutture e far tornare la corrente nelle zone più colpite.