Zaia sotto esame: la Corte dei Conti fa sentire la sua voce
Zaia sotto esame: la Corte dei Conti fa sentire la sua voce
Roma, 6 giugno 2024 – Riparte il dibattito sul Ponte sullo Stretto, dopo che la Corte dei Conti ha sollevato nuovi dubbi tecnico-legali sull’opera. A margine del consiglio federale della Lega, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato la situazione, ricordando come episodi simili siano già capitati in passato. Per lui, il confronto tra istituzioni è parte della normale dialettica democratica. “Il nodo va affrontato sul piano tecnico-legale, è successo prima e succederà ancora che la Corte dei Conti o qualche altra struttura dello Stato intervenga nel proprio campo. Poi spetta al governo rispondere. Ma è chiaro che si va avanti”, ha detto Zaia ai giornalisti.
Corte dei Conti e governo: uno scontro che torna spesso
Per Zaia, l’intervento della Corte dei Conti non è una novità nel mondo delle grandi opere pubbliche italiane. “Non è la prima volta, né sarà l’ultima”, ha sottolineato, raccontando di esperienze simili vissute in Veneto. Anche altri progetti infrastrutturali, nel passato, sono stati messi sotto la lente degli organi di controllo statali. “A me è successo con opere in Veneto”, ha aggiunto, spiegando che questo fa parte della normale relazione tra amministrazioni e magistrature contabili.
Ora, secondo Zaia, bisogna vedere quale strada prenderà il governo guidato da Giorgia Meloni. “Si dovrà capire se l’esecutivo deciderà di contestare o modificare il provvedimento”, ha detto il presidente veneto. Tocca a loro scegliere se impugnare le osservazioni della Corte o adeguarsi alle richieste.
La polemica politica e il bisogno di dialogo
Negli ultimi giorni, la maggioranza ha attaccato duramente i giudici contabili, accusandoli di bloccare un’opera ritenuta strategica. La premier Giorgia Meloni ha parlato di una vera e propria “invasione di campo”. Interpellato su questo, Zaia ha scelto di mantenere un tono istituzionale: “Non ho visto il testo, ma mi pare che se si arriva a un impugnativa del genere vuol dire che il dialogo tra le parti è mancato”.
Il presidente veneto ha messo l’accento sulla necessità di un confronto più aperto tra chi è coinvolto. A suo avviso, la mancanza di dialogo rischia di trasformare i contrasti istituzionali in ostacoli che rallentano o complicano le grandi opere pubbliche. Una responsabilità che riguarda sia il governo sia gli organi di controllo.
Il precedente delle opere in Veneto
Zaia ha ricordato che anche in Veneto la Corte dei Conti ha spesso esaminato progetti infrastrutturali importanti per la regione. In quei casi, ha spiegato, si è sempre cercato un equilibrio tra le esigenze tecniche e il rispetto delle procedure. “È già successo”, ha ripetuto più volte durante l’incontro con i giornalisti.
Il richiamo ai casi veneti serve a inserire la vicenda del Ponte sullo Stretto in un quadro più ampio. Qui, il controllo degli enti statali è un passaggio obbligato, ma non per forza un blocco insormontabile. La vera sfida, secondo Zaia, è la volontà politica di andare avanti e trovare un accordo.
Cosa succederà adesso? Attesa per la mossa del governo
Al momento non è chiaro come risponderà il governo alle osservazioni della Corte dei Conti. Fonti vicine all’esecutivo parlano di valutazioni in corso, sia sul piano tecnico che politico. La vicenda resta aperta e potrebbe avere nuovi sviluppi nei prossimi giorni.
Intanto, il dibattito sul Ponte sullo Stretto continua a far discutere a livello nazionale. Da un lato chi vuole spingere sull’acceleratore per realizzare l’opera; dall’altro chi chiede più garanzie sulla sostenibilità economica e ambientale del progetto. In mezzo, le istituzioni chiamate a trovare un equilibrio tra sviluppo e rispetto delle regole.
