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L’indice del gas italiano scende: cosa significa per il mercato?

L'indice del gas italiano scende: cosa significa per il mercato?

L'indice del gas italiano scende: cosa significa per il mercato?

Milano, 31 ottobre 2023 – Il prezzo del gas naturale in Italia scende ancora. Oggi il Gestore dei Mercati Energetici (Gme) ha comunicato che l’indice Igi (Italian Gas Index) per il 31 ottobre si attesta a 33,80 euro al megawattora (MWh), in calo rispetto ai 35,25 euro al MWh di ieri. È un segnale che conferma la tendenza al ribasso vista nelle ultime settimane sui mercati energetici europei.

Gas in calo, mercati più tranquilli

Il dato del Gme arriva in un momento di relativa calma per il mercato energetico italiano, dopo mesi di forti oscillazioni. L’Igi, che indica il prezzo di riferimento del gas all’ingrosso in Italia, viene aggiornato ogni giorno in base agli scambi sulla piattaforma del mercato all’ingrosso. La discesa a 33,80 euro al MWh – ben lontana dai picchi di settembre sopra i 40 euro – riflette una maggiore disponibilità di gas negli stoccaggi e una domanda che, secondo gli operatori, è ancora sotto controllo.

“Il mercato sta reagendo bene alle misure per ridurre i consumi e alle forniture più diversificate”, spiega un trader a Milano. “Al momento non si vedono segnali di tensione”.

Cosa pesa sul calo dei prezzi

Il ribasso dell’indice Igi dipende da più fattori. Prima di tutto, gli stoccaggi italiani sono quasi pieni: secondo Snam, superano il 95% della capacità totale. Questo garantisce un po’ di respiro in vista dell’inverno. Inoltre, ottobre è stato un mese con temperature più miti in molte regioni, e questo ha ridotto la richiesta di gas per il riscaldamento.

Anche sul fronte internazionale la pressione sui prezzi si è allentata. Le forniture dalla Norvegia e dal Nord Africa continuano senza problemi. “La situazione è sotto controllo”, conferma una fonte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “Seguiamo costantemente i flussi e non ci sono criticità”.

Cosa significa per famiglie e imprese

Il calo dell’Igi potrebbe portare, nei prossimi mesi, a una leggera riduzione delle bollette per famiglie e aziende. Ma gli esperti invitano alla prudenza: i prezzi all’ingrosso non si riflettono subito sulle tariffe finali, che dipendono anche da tasse, oneri e costi di trasporto.

Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, dice: “La tendenza è buona, ma bisogna vedere come si muoverà la situazione internazionale”. E ricorda che “le tensioni geopolitiche restano un’incognita”, citando i conflitti in Medio Oriente e le possibili ripercussioni sulle rotte del gas.

L’inverno e i possibili scenari

Gli operatori guardano con cautela ai mesi che verranno. Gli stoccaggi pieni danno sicurezza, ma l’inverno è alle porte e il tempo potrebbe cambiare in fretta. “Se arriva un’ondata di freddo intenso, la domanda potrebbe crescere molto”, avverte un analista.

Il governo segue da vicino l’andamento dei prezzi. Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha ribadito che “l’obiettivo è garantire la sicurezza energetica del Paese e proteggere i consumatori”. Se i mercati internazionali dovessero tornare turbolenti, non si escludono misure straordinarie.

Un mercato sempre in bilico

L’indice Igi è un termometro importante per capire come va il mercato del gas in Italia. La discesa di oggi, anche se contenuta, è vista dagli addetti come un segnale di stabilità dopo mesi difficili. Ma la situazione resta fragile. “Basta poco per cambiare tutto”, ammette un responsabile commerciale di una grande utility.

Solo col tempo si capirà se il calo durerà o sarà solo un momento passeggero. Per ora, famiglie e imprese possono tirare un sospiro di sollievo. Ma la partita vera si giocherà nei prossimi mesi, quando il freddo sarà più intenso e la richiesta di gas tornerà a salire.