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Povertà energetica in aumento: l’appello di Valbonesi per politiche locali più efficaci

Povertà energetica in aumento: l'appello di Valbonesi per politiche locali più efficaci

Povertà energetica in aumento: l'appello di Valbonesi per politiche locali più efficaci

Milano, 7 giugno 2024 – La povertà energetica in Italia continua a crescere. Secondo i dati appena diffusi dall’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (Oipe), nel 2023 ha toccato il 9% delle famiglie, segnando un aumento di 1,3 punti rispetto all’anno precedente. È quanto emerso durante la presentazione del volume “Povertà energetica e accesso equo all’energia: una riflessione sulla società contemporanea”, realizzato dalla Fondazione Banco dell’energia insieme all’Università Luiss. Un segnale che, come ha sottolineato la presidente dell’Oipe, Paola Valbonesi, richiede un intervento urgente, soprattutto nelle città e nelle case popolari.

Le grandi città e le case popolari al centro dell’attenzione

Negli ultimi vent’anni, la povertà energetica si è mantenuta intorno all’8%. Ma solo nell’ultimo anno la situazione è peggiorata, arrivando a coinvolgere quasi una famiglia su dieci. “Stiamo lavorando per rendere più precisa questa misurazione”, ha spiegato Valbonesi, “per capire meglio dove si concentra il problema, anche a livello metropolitano, e intervenire con politiche più mirate”. L’attenzione si sposta quindi sulle aree urbane e sui quartieri popolari, dove il disagio è più forte e visibile.

I dati raccolti dall’Osservatorio mostrano che le famiglie che abitano in edilizia residenziale pubblica sono tra le più esposte. “Sappiamo che qui vivono le persone più vulnerabili”, ha ricordato Valbonesi, “e stiamo cercando di capire quali interventi mettere in campo”. L’obiettivo è chiaro: abbassare le bollette e combattere le disuguaglianze sociali che si aggravano proprio in questi contesti.

Efficienza energetica: risparmiare e rispettare l’ambiente

L’efficientamento energetico emerge come una delle strade più efficaci per combattere la povertà energetica. Migliorare gli edifici pubblici, in particolare le case popolari, può portare a un doppio beneficio: tagliare le spese per luce e gas e ridurre l’impatto sull’ambiente. “In queste situazioni”, ha aggiunto Valbonesi, “l’efficientamento porta vantaggi sia economici sia ambientali”.

La Fondazione Banco dell’energia ha raccolto esperienze che dimostrano come piccoli interventi – cambiare infissi o installare caldaie più efficienti – possano fare davvero la differenza nelle spese mensili delle famiglie. A Torino e Napoli sono già partiti progetti pilota che coinvolgono interi complessi di edilizia popolare. I primi risultati sono incoraggianti: “Abbiamo visto bollette calare fino al 20%”, ha raccontato un referente della Fondazione.

Disuguaglianze in aumento, servono dati più precisi

Il quadro che emerge è quello di un’Italia dove le disuguaglianze energetiche rischiano di allargarsi, soprattutto nelle grandi città. La crisi degli ultimi anni – tra pandemia, rincari delle materie prime e instabilità internazionale – ha colpito duro le fasce più fragili. “Solo con dati più dettagliati possiamo capire dove intervenire davvero”, ha ribadito Valbonesi.

L’Osservatorio Oipe sta lavorando a strumenti che permettano di fotografare la situazione quartiere per quartiere, per dare alle amministrazioni locali indicazioni precise su dove concentrare risorse e incentivi. Un lavoro lungo, che richiede collaborazione tra enti pubblici, università e realtà del terzo settore.

Il futuro: politiche coordinate e collaborazione

Nei prossimi mesi, la povertà energetica resta un tema caldo nelle politiche sociali. Il governo ha annunciato nuovi fondi per migliorare gli edifici pubblici e aiuti per le famiglie più in difficoltà. Ma, come hanno sottolineato gli esperti a Milano, senza un piano condiviso tra Stato, Regioni e Comuni rischiamo di avere solo interventi a pezzi.

“Ci vuole una regia unica”, ha spiegato un funzionario del Ministero dell’Ambiente presente all’incontro. Solo così si potrà davvero ridurre la distanza tra chi può permettersi una casa calda e chi invece deve scegliere tra la bolletta e altre spese essenziali. Un problema che, per tante famiglie italiane, resta ancora tutto da risolvere.