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Argentina abbraccia le finanze internazionali dopo le elezioni: un nuovo inizio?

Argentina abbraccia le finanze internazionali dopo le elezioni: un nuovo inizio?

Argentina abbraccia le finanze internazionali dopo le elezioni: un nuovo inizio?

Buenos Aires, 12 giugno 2024 – Le aziende argentine tornano a puntare sui mercati internazionali, mentre il governo di Javier Milei aspetta la riapertura del debito pubblico, che, secondo il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent, potrebbe avvenire solo nel 2026. Nel frattempo, però, alcune società hanno già iniziato a muoversi, approfittando di una domanda che mancava da tempo.

Obbligazioni in crescita: si riapre la finestra

Subito dopo la vittoria elettorale della coalizione La Libertad Avanza, due big dell’economia argentina sono tornati sul mercato. Tecpetrol, la compagnia petrolifera del gruppo Techint, ha emesso 750 milioni di dollari in obbligazioni a cinque anni, con un interesse del 7,625%. Poco dopo, è stata la volta di YPF, storico gigante nazionale dell’energia, che ha collocato 500 milioni di dollari con un tasso all’8,25%.

Fonti vicine all’operazione dicono che YPF ha ricevuto offerte per un valore tre volte superiore a quello offerto. Questo ha permesso all’azienda di abbassare il tasso rispetto a quanto inizialmente previsto. “È un segnale chiaro: il credito delle imprese argentine torna a interessare gli investitori esteri”, spiegano alcuni analisti locali. Solo quattro mesi fa, Telecom Argentina aveva raccolto 400 milioni di dollari con un’operazione simile, ma poi il mercato si era praticamente fermato.

Aspettando il ritorno del debito sovrano

Il governo Milei resta in attesa di poter riaprire il mercato del debito pubblico internazionale. Scott Bessent ha detto che la finestra per emettere titoli sovrani potrebbe aprirsi solo nel 2026. Una situazione che spinge Buenos Aires a muoversi con prudenza.

Nel frattempo, le aziende cercano di approfittare del momento. “Le condizioni sono favorevoli – dice un dirigente di una banca d’investimento europea a Buenos Aires – perché c’è voglia di rendimento e le società argentine offrono spread interessanti rispetto ad altri mercati emergenti”. Ma il rischio paese resta alto: al 10 giugno il CDS argentino (Credit Default Swap) è ancora sopra i 1.800 punti base.

Buona risposta dagli investitori, ma restano i dubbi

La domanda degli investitori per le nuove emissioni è andata ben oltre le aspettative. “Non vedevamo un interesse così forte dal 2017”, racconta un trader di una grande banca americana. Il successo di Tecpetrol e YPF è visto come un primo segnale di fiducia nella nuova stagione politica e economica del Paese.

Ciononostante, le incognite non mancano. “La vera prova sarà quando il governo proverà a tornare sul mercato con i titoli sovrani”, avverte un analista di JP Morgan. Per ora, le aziende godono di una finestra favorevole, ma la tenuta di questa tendenza dipenderà dalla stabilità economica e dalle scelte del governo.

Il precedente Telecom e la prudenza del mercato

Lo scorso luglio, Telecom Argentina aveva aperto la strada con un’emissione da 400 milioni di dollari, ma da allora il mercato è rimasto cauto. Solo ora, con la svolta politica e i primi segnali di apertura verso l’estero, le società stanno tornando a sondare l’interesse degli investitori.

Secondo alcuni operatori locali, la domanda potrebbe mantenersi solida nei prossimi mesi, almeno finché non si capiranno tempi e modi del ritorno dell’Argentina sul mercato del debito pubblico. “Per ora – dice un gestore di fondi londinese – puntiamo sulle aziende più robuste e con presenza internazionale”.

Uno sguardo al futuro

La situazione resta comunque in divenire. Le emissioni di Tecpetrol e YPF sono un primo passo verso una possibile normalizzazione dei rapporti tra l’Argentina e i mercati finanziari globali. Ma la vera sfida arriverà nei prossimi mesi, quando, tra speranze e timori, si capirà se la fiducia degli investitori sarà abbastanza solida da sostenere anche il debito sovrano. Per ora, le aziende hanno rotto il ghiaccio. E Buenos Aires resta in attesa.