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Il Cairo si prepara a svelare il tesoro del nuovo Museo Egizio

Il Cairo si prepara a svelare il tesoro del nuovo Museo Egizio

Il Cairo si prepara a svelare il tesoro del nuovo Museo Egizio

Il Cairo, 2 novembre – Questa mattina Il Cairo si è svegliata in un silenzio insolito, circondata da controlli serrati: strade quasi vuote, posti di blocco a ogni angolo, pattuglie di polizia ovunque. Tutto questo per garantire la sicurezza delle 79 delegazioni straniere arrivate in città per l’attesa inaugurazione del Grande Museo Egizio (GEM). Un’opera che ha richiesto più di vent’anni e un investimento da 1,2 miliardi di dollari. L’evento è in programma oggi alle 19 ora locale (le 18 in Italia), con la presenza del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi e di numerosi capi di Stato.

Il museo che tutti aspettavano da decenni

L’apertura del GEM è un momento chiave per l’Egitto. Da questa mattina, Il Cairo sembra un’altra città: il solito traffico caotico del centro lascia spazio a un’atmosfera quasi sospesa. Ai varchi d’accesso, militari e agenti in borghese sorvegliano attentamente. Nel quartiere di Giza, dove sorge il museo, l’attesa è palpabile. Nel media center, dominato dalla gigantesca statua di Ramses II, si sono radunati oltre 40 giornalisti europei, insieme a colleghi da Asia e Americhe. Telecamere puntate, microfoni accesi, voci basse che si rincorrono tra i corridoi.

Una cerimonia tra arte e diplomazia

Fonti del governo egiziano spiegano che la cerimonia ufficiale sarà diversa dalla famosa “sfilata delle mummie reali” del 2021, che aveva fatto il giro del mondo. Stavolta, dicono i media locali, si punta a un evento “moderno”, pensato per mostrare la “grandezza della civiltà egizia” con video, performance artistiche e uno spettacolo visivo curato in ogni dettaglio. Dopo il taglio del nastro da parte del presidente Al Sisi, è prevista una visita privata per i leader internazionali e i rappresentanti istituzionali.

L’Italia al Cairo con il ministro Giuli

A rappresentare l’Italia c’è il ministro della Cultura Alessandro Giuli. Con lui, diverse teste coronate e leader di organizzazioni internazionali sono arrivati nella capitale egiziana per l’occasione. A margine dell’inaugurazione sono previsti incontri bilaterali: tra i temi sul tavolo, secondo fonti diplomatiche italiane, la cooperazione culturale e le possibilità di scambio tra musei.

La diretta tv e il fermento sui social

La cerimonia sarà trasmessa in diretta dalla televisione di Stato egiziana. Per celebrare l’evento è stata coniata una moneta commemorativa, mentre gli alberghi della città sono al completo da giorni. Il pubblico potrà visitare il museo solo da lunedì 4 novembre. Intanto, sui social impazzano meme e immagini create con l’intelligenza artificiale. Tra le più popolari, una gigantesca bandiera egiziana che avvolge la piramide di Cheope; altri utenti si divertono a caricare foto trasformandosi in faraoni.

Un nuovo simbolo per Il Cairo

Il Grande Museo Egizio, progettato per ospitare oltre 100mila reperti, punta a diventare il nuovo cuore culturale della città. “Questa inaugurazione segna una svolta per il turismo e la ricerca”, ha detto un funzionario del Ministero delle Antichità. Ma non mancano i ricordi delle difficoltà affrontate negli anni: ritardi, crisi economiche, tensioni politiche. Solo oggi, con la presenza di tante delegazioni straniere e l’attenzione della stampa internazionale, Il Cairo sembra davvero voltare pagina.

Aspettative e sfide per il futuro

Gli organizzatori prevedono che il GEM attirerà più di cinque milioni di visitatori all’anno. Un traguardo ambizioso, che richiede anche la capacità di raccontare – con nuovi strumenti – la storia millenaria dell’Egitto. “Non sarà solo un museo”, ha confidato un archeologo egiziano presente all’evento, “ma un luogo vivo, dove passato e futuro si incontrano”. Per ora, la città osserva. In attesa che le porte del nuovo museo si aprano finalmente a tutti.