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Il filo nero che unisce il governo attuale alla dittatura del passato

Il filo nero che unisce il governo attuale alla dittatura del passato

Il filo nero che unisce il governo attuale alla dittatura del passato

Parma, 6 giugno 2024 – I cori nostalgici per il Duce intonati da alcuni giovani di Fratelli d’Italia durante un incontro pubblico a Parma, mercoledì sera, hanno subito acceso un dibattito a livello nazionale. L’episodio, avvenuto intorno alle 20.30 in piazza Garibaldi, ha provocato reazioni immediate, soprattutto dopo le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che nelle stesse ore aveva parlato della “continuità” tra il partito di Giorgia Meloni e la destra post-fascista del Movimento Sociale Italiano. “Un filo nero che lega il principale partito al governo oggi in Italia con la peggiore dittatura di ieri”, ha commentato Riccardo Magi, segretario di Più Europa, in una nota diffusa giovedì mattina.

Parma, cori e polemiche a caldo

Secondo quanto ricostruito finora, una decina di giovani – tutti tra i 20 e i 30 anni – hanno intonato slogan e canti legati al ventennio fascista al termine di un incontro elettorale organizzato da Fratelli d’Italia. Alcuni passanti hanno ripreso la scena con i cellulari. I video hanno fatto in fretta il giro dei social, scatenando la discussione. “Non solo non prendono le distanze, ma se ne vantano”, ha detto ancora Magi, chiedendo ai vertici del partito di prendere una posizione chiara.

Sul posto c’erano anche agenti della Digos, che hanno identificato diversi partecipanti. Al momento non ci sono denunce ufficiali, ma la Questura di Parma ha fatto sapere che stanno facendo accertamenti per capire se ci siano violazioni della legge Mancino, che proibisce l’apologia del fascismo.

Le parole di La Russa infiammano il dibattito

Nel frattempo, le dichiarazioni di Ignazio La Russa – rilasciate durante un’intervista a Radio24 – hanno aggravato il clima. Il presidente del Senato ha rivendicato la “continuità ideale” tra Fratelli d’Italia e il Msi, sottolineando che “la storia della destra italiana non va negata”. Un’affermazione che l’opposizione ha collegato direttamente ai cori di Parma.

“Dovrebbero solo vergognarsene”, ha ribadito Magi, parlando di “un segnale preoccupante per la democrazia”. Anche il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno chiesto chiarimenti. “Serve una condanna chiara, senza se e senza ma”, ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, durante un comizio a Bologna.

Fratelli d’Italia prende le distanze, ma la polemica resta

Giovedì pomeriggio è arrivata una nota ufficiale della segreteria provinciale di Fratelli d’Italia Parma. “I comportamenti nostalgici non rappresentano il nostro movimento né i suoi valori”, si legge nel comunicato. Il coordinatore locale, Marco Bassi, ha spiegato: “Sono gesti personali, che condanniamo con fermezza. Fratelli d’Italia si riconosce nei principi della Costituzione repubblicana”.

Nonostante la presa di distanza, la polemica non si è spenta. Sui social continuano i commenti critici, mentre alcuni sostenitori del partito hanno difeso i giovani coinvolti, parlando di “goliardia”. Altri, invece, chiedono provvedimenti disciplinari.

Il caso Parma nel clima politico nazionale

L’episodio arriva in un momento delicato per la politica italiana. A pochi giorni dalle elezioni europee, il tema dell’eredità storica della destra torna a far discutere. Un sondaggio Ipsos pubblicato dal Corriere della Sera il 5 giugno dice che il 42% degli elettori ritiene che Fratelli d’Italia debba chiarire meglio la propria posizione sul fascismo.

“Non possiamo permettere che certi simboli tornino nelle piazze”, ha detto Laura Boldrini (Pd). Giuseppe Conte (M5S) ha parlato di “un passo indietro per tutto il Paese”. Da Palazzo Chigi, invece, nessun commento ufficiale; Giorgia Meloni non ha rilasciato dichiarazioni sull’accaduto.

Indagini aperte, tensione che non cala

La Digos sta esaminando i video raccolti durante la serata. Valuterà eventuali responsabilità penali. Intanto, la vicenda resta calda anche sul piano politico: nei prossimi giorni sono attese interrogazioni parlamentari e nuove reazioni.

A Parma la tensione si sente ancora. Stamattina alcuni studenti hanno appeso uno striscione davanti al liceo Romagnosi con la scritta: “Mai più fascismi”. Un segno chiaro che la questione – tra memoria storica e attualità politica – continua a dividere e a far parlare.