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Assalto a un treno in Gb: la polizia parla di un possibile attacco terroristico

Assalto a un treno in Gb: la polizia parla di un possibile attacco terroristico

Assalto a un treno in Gb: la polizia parla di un possibile attacco terroristico

Londra, 1 luglio 2024 – Dieci persone sono rimaste ferite in un accoltellamento ieri pomeriggio su un treno partito da Peterborough e diretto a Londra. Un episodio che ha seminato il panico tra i passeggeri e ha richiesto l’intervento delle forze speciali. La polizia britannica ha confermato che all’inizio dell’intervento è stata usata la parola in codice “Plato”, riservata ai casi di attacco terroristico. Poi, dopo una prima valutazione, l’accaduto è stato riclassificato come un “incidente grave”, anche se gli agenti antiterrorismo restano coinvolti nelle indagini.

Momenti di panico sul treno: testimonianze e soccorsi

Diversi testimoni raccontano che tutto è precipitato circa dieci minuti dopo la partenza da Peterborough, poco dopo le 15.00. Alcuni passeggeri hanno visto un uomo con un coltello muoversi tra i vagoni, colpendo a caso. “Ho sentito urla e poi ho visto gente correre verso la testa del treno – dice una donna nel secondo vagone –. C’era sangue ovunque, qualcuno gridava aiuto”.

Le prime immagini diffuse mostrano confusione totale: passeggeri che cercano riparo tra i sedili, altri che si precipitano verso le porte di emergenza. “Sembrava una scena da incubo”, racconta un altro passeggero ancora sotto shock. I feriti hanno cercato di allontanarsi dall’aggressore passando da un vagone all’altro, mentre il personale ferroviario provava a mantenere la calma e a dare i primi soccorsi.

L’arresto e l’intervento della polizia

Il treno è stato fermato d’urgenza alla stazione successiva, dove ad aspettare i passeggeri c’erano diverse pattuglie della polizia armata e squadre di soccorso. Un testimone dice di aver visto l’uomo sospettato sulla banchina, circondato dagli agenti con le armi puntate. “Gli hanno urlato di buttare il coltello – racconta un giovane presente –. Lui sembrava confuso, poi un agente ha usato il taser e lo hanno bloccato”.

La polizia ha confermato che il sospetto è stato arrestato senza ulteriori problemi ed è ora in custodia per essere interrogato. Non sono stati ancora resi noti né i suoi dati né le motivazioni. Le autorità precisano che nessuno dei feriti è in pericolo di vita, anche se almeno due sono stati portati in ospedale con ferite serie.

Indagini aperte, resta il coinvolgimento dell’antiterrorismo

Nelle ore successive all’aggressione, la presenza degli agenti antiterrorismo ha sollevato dubbi sulla natura dell’episodio. La parola in codice “Plato”, usata all’inizio, scatta solo in caso di minaccia terroristica confermata o sospetta. Ma la polizia ha poi chiarito che questa ipotesi è stata esclusa dopo un primo controllo. “Abbiamo seguito i protocolli di sicurezza – ha detto un portavoce della British Transport Police –. Per ora consideriamo l’accaduto un grave episodio isolato, ma nessuna pista è chiusa”.

Gli investigatori stanno ricostruendo con attenzione quanto successo, analizzando i filmati delle telecamere di sicurezza e ascoltando i passeggeri. Non si esclude che nelle prossime ore emergano nuovi elementi per capire il motivo dell’aggressione.

Tra paura e proteste: la sicurezza sui treni torna sotto i riflettori

L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza sui treni in Gran Bretagna. Molti pendolari si dicono preoccupati per come un uomo armato sia riuscito a salire sul convoglio e muoversi indisturbato per diversi minuti. “Non mi sento più sicura a viaggiare da sola”, confessa una studentessa fuori dalla stazione di King’s Cross a Londra.

Il ministro dei Trasporti, Mark Harper, ha assicurato che “la sicurezza dei cittadini è una priorità” e ha annunciato che si valuteranno nuove misure per rafforzare i controlli in stazione e a bordo. Nel frattempo, la circolazione ferroviaria sulla tratta interessata è tornata normale solo in serata, dopo alcune ore di blocco e verifiche.

Le indagini continuano. La polizia invita chiunque abbia informazioni a farsi avanti. Intanto resta forte lo shock tra i passeggeri, molti dei quali preferiscono non parlare pubblicamente.