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Audizioni cruciali sulla manovra: domani in scena 50 esperti

Audizioni cruciali sulla manovra: domani in scena 50 esperti

Audizioni cruciali sulla manovra: domani in scena 50 esperti

Roma, 3 giugno – Domani mattina, dalle 9 in poi, la commissione Bilancio del Senato apre ufficialmente il dibattito sulla manovra economica. Una vera e propria maratona di audizioni: in tre giorni passeranno circa cinquanta esperti, rappresentanti delle imprese, sindacati e associazioni. Il calendario, fitto e quasi senza pause, parte con l’intervento dell’Anpit, l’Associazione nazionale per l’industria e il terziario, e si chiuderà giovedì con la relazione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Commissione Bilancio: si parte tra attese e tensioni

La sala della commissione, al primo piano di Palazzo Madama, si prepara ad accogliere una lunga serie di delegazioni. L’atmosfera è già tesa fin dalle prime ore: i dossier sul tavolo sono pesanti e le aspettative alte. “Ci aspettiamo un ascolto vero, non solo formalità”, ha detto ieri sera Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria. Un messaggio che trovano d’accordo anche i sindacati, che chiedono “un confronto reale sulle priorità del lavoro e della crescita”, come ha ribadito oggi Luigi Sbarra (Cisl).

Tre giorni serrati: cinquanta audizioni senza sosta

Il programma ufficiale prevede che domani saranno ascoltate una cinquantina di sigle tra associazioni datoriali, sindacali e del terzo settore. Si comincia alle 9 con l’Anpit, poi toccherà a Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Nel pomeriggio spazio alle associazioni dei consumatori e agli enti locali. Un ritmo incalzante: ogni intervento avrà pochi minuti per presentare osservazioni e proposte sulla legge di bilancio.

Le preoccupazioni non mancano. “Il tempo è poco e i temi sono tanti”, ha ammesso un funzionario della commissione. Ma, sottolineano fonti parlamentari, “l’obiettivo è raccogliere il maggior numero possibile di contributi prima di chiudere il testo”.

Fisco, pensioni e investimenti: i nodi caldi

Al centro del confronto ci saranno i temi più delicati della manovra: fisco, pensioni, investimenti pubblici e sostegno alle imprese. Le associazioni degli imprenditori chiedono da settimane una riduzione del cuneo fiscale e incentivi alla produttività. I sindacati invece puntano su pensioni più flessibili e più risorse per la sanità.

“Serve una manovra che non penalizzi i redditi bassi”, ha detto Francesca Re David (Cgil), mentre Confcommercio insiste su “misure per rilanciare i consumi interni”. Sullo sfondo c’è il nodo delle coperture: le prime stime del Ministero dell’Economia parlano di un margine di spesa intorno ai 15 miliardi di euro.

Lo sguardo al confronto finale con Giorgetti

Le audizioni si chiuderanno giovedì mattina con l’intervento del ministro Giancarlo Giorgetti. Il titolare dell’Economia illustrerà le linee guida della manovra e risponderà alle domande dei senatori. “Sarà un momento decisivo”, confida un esponente della maggioranza. Solo allora si capirà se le richieste emerse troveranno spazio nel testo definitivo.

Intanto, nei corridoi del Senato si rincorrono voci su possibili cambiamenti dell’ultima ora. “Tutto può cambiare fino all’ultimo”, ammette un senatore di opposizione. Ma la tabella di marcia resta stretta: il governo vuole chiudere entro fine giugno.

Un passaggio chiave per la legge di bilancio

Questa fase di audizioni è uno snodo importante per la legge di bilancio. Solo dopo questo confronto serrato – spiegano fonti parlamentari – si potrà valutare l’impatto delle proposte e definire le priorità. Per molti osservatori, il clima resta incerto: “C’è molta attesa tra le categorie produttive”, racconta un analista economico romano.

Le prossime ore saranno decisive. La commissione Bilancio dovrà trovare un equilibrio tra richieste spesso diverse e risorse limitate. Un compito difficile che, come ricordano in molti, richiede ascolto e mediazione.