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Fdi inasprisce le regole: sfratto immediato per chi salta due rate di affitto

Fdi inasprisce le regole: sfratto immediato per chi salta due rate di affitto

Fdi inasprisce le regole: sfratto immediato per chi salta due rate di affitto

Roma, 4 giugno 2024 – Una proposta di legge firmata da Paolo Marcheschi di Fratelli d’Italia è stata depositata ieri al Senato. L’obiettivo è chiaro: snellire le procedure di sfratto per quegli inquilini che non pagano l’affitto da almeno due mesi di fila. Il testo, che conta cinque articoli, punta a ridurre i tempi delle cause civili e a restituire più in fretta gli immobili ai proprietari. Ma le associazioni degli inquilini hanno già detto no, e con decisione.

Una nuova Autorità per accelerare gli sfratti

Nel dettaglio, la proposta introduce una procedura amministrativa speciale che va a fianco — e in certi casi prende il posto — del normale iter previsto dal codice di procedura civile. Il fulcro della riforma è la creazione di una nuova Autorità per l’esecuzione degli sfratti, collegata al ministero della Giustizia. Come si legge nell’articolo 1, questa struttura avrà il compito di valutare le segnalazioni dei proprietari e di autorizzare l’intervento dell’ufficiale giudiziario.

Il meccanismo è questo: dopo due mesi di affitto non pagati di fila e la relativa segnalazione, l’inquilino ha 15 giorni di tempo per saldare il debito. Se non lo fa, il proprietario può rivolgersi direttamente all’Autorità, che dovrà esaminare la documentazione e decidere entro 7 giorni dalla richiesta. Se dà il via libera, viene emesso un titolo esecutivo di rilascio dell’immobile.

Sfratti più veloci, ma con qualche tutela

Lo sfratto dovrà essere eseguito entro 30 giorni dall’emissione, con la possibilità di una proroga fino a un massimo di 90 giorni. L’inquilino può fare ricorso entro 7 giorni dalla notifica, ma solo in casi specifici previsti dalla legge. La procedura prevede anche alcune eccezioni: se l’inquilino si trova in una “comprovata difficoltà economica temporanea”, potrà chiedere la sospensione o il rinvio dello sfratto.

Per queste situazioni, la proposta crea un Fondo nazionale per l’emergenza abitativa, pensato per chi ha un Isee sotto i 12 mila euro e si trova in morosità per motivi come licenziamento per crisi aziendale, malattia grave o separazione legale. Il fondo dovrebbe offrire aiuti economici temporanei, anche se i dettagli su come funzionerà non sono ancora stati fissati.

Protezione per i più vulnerabili e ruolo dei servizi sociali

Un’attenzione speciale è riservata agli inquilini con figli minori, anziani non autosufficienti o persone con disabilità. In questi casi, l’Autorità dovrà avvisare i servizi sociali entro 5 giorni dalla prima segnalazione del proprietario. Saranno poi i servizi a decidere se rinviare lo sfratto fino a 90 giorni e a cercare soluzioni temporanee alternative, lavorando insieme a enti del terzo settore o al Comune.

La proposta prevede anche sanzioni per i proprietari che dichiarano il falso sulla morosità o usano la procedura speciale per scopi speculativi: multe che vanno da 5.000 a 20.000 euro e l’esclusione temporanea da agevolazioni fiscali o altri benefici pubblici legati alla casa.

Le associazioni degli inquilini non ci stanno

Le associazioni degli inquilini non hanno tardato a reagire. L’Unione Inquilini, tramite la segretaria nazionale Silvia Paoluzzi, ha definito la proposta “un altro colpo ai diritti di chi vive in situazioni di precarietà abitativa”. Paoluzzi ha ricordato che, dopo il recente Ddl Sicurezza, il governo Meloni torna a toccare un tema che, secondo lei, rischia solo di peggiorare una crisi sociale già pesante. “Siamo pronti a scendere in piazza”, ha detto, sottolineando l’urgenza di misure che difendano chi è in difficoltà, non solo i proprietari.

Fonti parlamentari segnalano che la discussione della proposta dovrebbe partire nelle prossime settimane in commissione Giustizia. Restano però molti nodi da sciogliere, come le modalità di accesso al fondo e i criteri per valutare le situazioni di fragilità.

Sfratti, un equilibrio difficile da trovare

Il tema degli sfratti per morosità è uno dei più spinosi nel mercato immobiliare italiano. Da un lato, i proprietari chiedono procedure più rapide e certe per riavere la loro casa; dall’altro, le associazioni degli inquilini temono che regole troppo dure finiscano per penalizzare chi già vive in condizioni difficili. La proposta Marcheschi prova a mettere insieme queste esigenze, ma il dibattito — dentro e fuori dal Parlamento — si annuncia lungo e acceso.