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Narcotrafficanti nei Caraibi: l’operazione aerea degli Stati Uniti che ha cambiato le carte in tavola

Narcotrafficanti nei Caraibi: l'operazione aerea degli Stati Uniti che ha cambiato le carte in tavola

Narcotrafficanti nei Caraibi: l'operazione aerea degli Stati Uniti che ha cambiato le carte in tavola

Miami, 14 giugno – Un attacco aereo degli Stati Uniti ha colpito una nave sospettata di traffico di droga nei Caraibi, causando la morte di tre persone. L’operazione, avvenuta nelle ultime ore in acque internazionali, è stata confermata dal capo del Pentagono, Pete Hegseth, che ha fornito i primi dettagli con un post su X. Secondo il segretario alla Difesa, la nave era già sotto sorveglianza dell’intelligence americana per il suo coinvolgimento nel traffico di stupefacenti.

Colpita nei Caraibi una nave sospetta: i fatti

L’attacco è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, in un tratto di mare tra la costa del Venezuela e le isole di Trinidad e Tobago. Fonti del Dipartimento della Difesa spiegano che il bersaglio era una nave cargo di medie dimensioni, ritenuta parte di una rete che trasportava cocaina verso il Nord America. “Questa nave, come tante altre – ha scritto Hegseth – era nota alla nostra intelligence per il traffico illecito di droga”.

Dalle prime ricostruzioni emerge che l’attacco è stato portato a termine da un drone armato, partito da una base militare statunitense nella zona. L’operazione, durata pochi minuti, ha quasi completamente distrutto l’imbarcazione. A bordo c’erano tre uomini, definiti “narcoterroristi” dal Pentagono. Tutti sono morti nell’esplosione.

Le reazioni in Usa e nei Caraibi

La notizia ha scatenato reazioni rapide sia negli Stati Uniti che nei Paesi caraibici. A Washington, alcuni membri del Congresso chiedono chiarimenti sulle regole d’ingaggio usate dalle forze armate in operazioni fuori dai confini nazionali. “Serve trasparenza su queste azioni – ha detto la senatrice democratica Tammy Duckworth – soprattutto quando si svolgono in acque internazionali e coinvolgono sospetti non ancora processati”.

Nei Caraibi, le autorità locali mostrano preoccupazione per l’aumento delle operazioni militari nella regione. Un funzionario della Guardia Costiera di Trinidad, contattato telefonicamente alle 8 di mattina ora locale, ha spiegato: “La presenza di navi sospette è cresciuta negli ultimi mesi, ma spesso non si riesce a intervenire prima che entrino nelle acque territoriali”.

Il traffico di droga nei Caraibi: cifre e rotte

Secondo le Nazioni Unite, ogni anno oltre 200 tonnellate di cocaina passano attraverso i Caraibi dirette verso Stati Uniti ed Europa. Le rotte principali partono dalla Colombia e dal Venezuela, attraversano acque internazionali e spesso vengono spezzate in carichi più piccoli per evitare i controlli. Gli esperti della DEA stimano che il valore totale del traffico superi i 10 miliardi di dollari all’anno.

“Le organizzazioni criminali diventano sempre più furbe – spiega un analista della DEA, che preferisce restare anonimo – usano navi camuffate da pescherecci o cargo commerciali, cambiano spesso bandiera e si affidano a equipaggi internazionali”. In questo quadro, le operazioni militari americane sono uno degli strumenti principali per fermare il traffico.

Dubbi sulle regole d’ingaggio e sulle vittime

Restano però molti dubbi sull’identità delle tre persone uccise nell’attacco. Il Pentagono le chiama “narcoterroristi”, ma per ora non ha diffuso nomi né dettagli sulle loro nazionalità. Alcuni osservatori internazionali chiedono più trasparenza sulle prove raccolte prima di autorizzare l’uso della forza letale.

“Non possiamo permettere errori in queste operazioni – sottolinea Juan Pappier, direttore di Human Rights Watch per le Americhe – ogni vittima deve essere identificata e ogni azione deve rispettare il diritto internazionale”. Il Dipartimento della Difesa, al momento, non ha risposto alle richieste di ulteriori informazioni.

La strategia Usa contro il narcotraffico

L’attacco nei Caraibi fa parte di una strategia più ampia degli Stati Uniti per fermare il traffico di droga nella zona. Negli ultimi sei mesi, secondo fonti ufficiali, sono state fatte almeno dieci operazioni simili, con il sequestro di oltre 15 tonnellate di cocaina e l’arresto di decine di sospetti.

“Continueremo a colpire le reti criminali ovunque si nascondano”, ha ribadito Hegseth nel suo messaggio su X. Ma tra le onde dei Caraibi e le pieghe della diplomazia internazionale, la lotta al narcotraffico resta una partita ancora aperta.