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Tragedia a Kiev: sei vittime, tra cui due bambini, in attacchi notturni

Tragedia a Kiev: sei vittime, tra cui due bambini, in attacchi notturni

Tragedia a Kiev: sei vittime, tra cui due bambini, in attacchi notturni

Kiev, 1 luglio 2024 – Nella notte tra domenica e lunedì, la Russia ha lanciato una nuova ondata di droni e missili contro l’Ucraina, colpendo soprattutto le regioni di Dnipropetrovsk e Odessa. Secondo l’ufficio del procuratore generale ucraino, sei persone sono morte, tra cui due bambini. Gli attacchi hanno causato interruzioni dell’elettricità per decine di migliaia di famiglie, lasciando intere comunità al buio e senza servizi essenziali.

Notte di paura a Dnipropetrovsk e Odessa

Le sirene sono risuonate poco dopo mezzanotte. Secondo le prime ricostruzioni, le forze russe hanno colpito con droni Shahed e missili da crociera vari obiettivi civili e infrastrutture a Dnipropetrovsk e Odessa. “Sei persone sono morte, tra cui due bambini”, ha scritto su Telegram l’ufficio del procuratore generale. I soccorritori hanno lavorato per ore tra le macerie di alcuni palazzi residenziali.

Fonti locali raccontano che almeno tre delle vittime erano in un condominio colpito direttamente da un ordigno. I vigili del fuoco hanno estratto i corpi all’alba, mentre i parenti aspettavano silenziosi sul marciapiede. “Abbiamo sentito un’esplosione fortissima, poi è calato il buio”, ha detto un residente di Odessa, ancora sotto shock.

Blackout e danni alle reti elettriche

Non ci sono solo vittime. Gli attacchi hanno causato gravi danni alle reti elettriche, lasciando senza corrente quasi 58.000 famiglie nella regione di Zaporizhzhia. Il governatore Ivan Fedorov ha spiegato che “le squadre tecniche sono al lavoro per ripristinare la corrente, ma i danni sono estesi”. In alcune zone, i blackout hanno colpito anche ospedali e strutture sanitarie, costringendo il personale a usare generatori di emergenza.

Nelle prime ore del mattino, le autorità hanno invitato la popolazione a limitare l’uso di apparecchi elettrici e a prepararsi a possibili nuove interruzioni. “La situazione resta critica”, ha ammesso Fedorov, sottolineando che le riparazioni potrebbero richiedere giorni.

Reazioni dal fronte internazionale

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio sui social poco dopo gli attacchi, ha accusato Mosca di “colpire deliberatamente civili e infrastrutture essenziali”. Zelensky ha chiesto più aiuti per la difesa aerea e nuovi sostegni internazionali: “Ogni missile abbattuto salva vite umane”, ha scritto.

Da Mosca, nessuna conferma ufficiale sugli attacchi della notte. Il ministero della Difesa russo ha parlato solo di “obiettivi militari”, senza entrare nei dettagli. Intanto, la comunità internazionale segue con preoccupazione l’escalation. L’Unione Europea ha ribadito il suo sostegno a Kiev, mentre gli Stati Uniti hanno condannato l’uso di armi contro zone abitate.

Sul campo, tensione sempre alta

Negli ultimi mesi, gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine sono aumentati. Secondo il ministero dell’Energia di Kiev, dall’inizio dell’anno almeno 12 centrali elettriche sono state danneggiate o distrutte. Le autorità temono che la strategia punti a indebolire la resistenza della popolazione e a mettere sotto pressione il sistema sanitario ed economico.

A Dnipro, la tensione è palpabile. I residenti si sono rifugiati nei bunker sotterranei già dalle prime ore della notte. “Non sappiamo quando finirà”, ha detto una donna uscendo da una stazione della metropolitana trasformata in rifugio. Le scuole restano chiuse in molte zone colpite e i trasporti pubblici funzionano a singhiozzo.

Vite spezzate, comunità sotto choc

Tra le vittime ci sono due bambini di 8 e 12 anni, secondo le autorità locali, che hanno deciso di non diffondere i loro nomi. I funerali si terranno nei prossimi giorni a Dnipropetrovsk, dove la comunità si è stretta attorno alle famiglie colpite. “Non ci abitueremo mai a questo dolore”, ha detto il sindaco Borys Filatov.

Mentre le squadre di emergenza scavano tra le macerie e i tecnici cercano di ripristinare la corrente, l’Ucraina si prepara a nuove notti difficili. La guerra – al trentesimo mese – mostra ancora una volta il suo volto più crudele: vite spezzate all’improvviso e città costrette a resistere nel buio.