Campari in crisi: preoccupazioni per la possibile vendita di azioni da Lagfin
Campari in crisi: preoccupazioni per la possibile vendita di azioni da Lagfin
Milano, 3 novembre 2025 – Campari ha vissuto una giornata difficile in Borsa dopo il sequestro di azioni per quasi 1,3 miliardi di euro deciso venerdì scorso dalla Guardia di Finanza nei confronti della holding lussemburghese Lagfin, azionista di controllo del gruppo. Il titolo ha aperto in forte calo, arrivando a perdere fino al 6%, per poi limitare le perdite al 2%. Il motivo? Il mercato teme ripercussioni indirette, anche se la società milanese non è direttamente coinvolta.
Titolo in difficoltà dopo il colpo a Lagfin
La notizia del sequestro – che riguarda circa il 16% del capitale Campari – ha subito scosso Piazza Affari. Lagfin, la holding della famiglia Garavoglia che detiene il 52% del capitale e l’83% dei diritti di voto, è accusata di presunta evasione fiscale. Il provvedimento, notificato venerdì mattina, ha acceso i riflettori sulle conseguenze finanziarie per la cassaforte lussemburghese e, di riflesso, su cosa potrà succedere alle azioni Campari.
Tra gli operatori cresce il timore che Lagfin possa essere costretta a vendere parte delle sue azioni per far fronte a una possibile sanzione così pesante. “Il rischio è che sul mercato arrivi un surplus di azioni”, ha spiegato un trader milanese poco dopo l’apertura.
Le mosse sul tavolo: vendere azioni o cercare nuovi fondi
Gli analisti di Equita hanno fatto i conti: Lagfin ha ancora un bond convertibile in azioni Campari per 429 milioni di euro, ma un patto limita l’accesso a nuovi finanziamenti se certe soglie vengono superate. “Se la sanzione fosse davvero da 1,3 miliardi – si legge in una nota – resterebbero da coprire circa 950 milioni, pari al 13% del capitale, calcolato ai prezzi attuali”.
Ma secondo Equita, la famiglia Garavoglia potrebbe guardare ad altre soluzioni. “Il titolo Campari è vicino ai minimi degli ultimi dieci anni e il nuovo piano strategico sarà presentato il 6 novembre. Per questo pensiamo che sia più probabile un aumento di capitale in Lagfin piuttosto che la vendita di una parte significativa delle azioni”, dicono gli esperti.
Tra gli addetti ai lavori si fa anche strada l’ipotesi che Campari possa mettere sul piatto un dividendo straordinario per aiutare la holding a coprire la sanzione. Al momento però, nessuna decisione ufficiale è arrivata dal gruppo.
Campari sotto pressione, ma senza danni diretti
Anche se Campari non è coinvolta direttamente nell’indagine fiscale, il sequestro delle azioni Lagfin potrebbe avere ripercussioni indirette. “Non ci aspettiamo impatti materiali sul bilancio o sulle attività del gruppo”, hanno spiegato da Banca Akros in una nota ai clienti. Ma avvertono: “Potrebbero esserci problemi di reputazione e il rischio di un ‘overhang’, cioè una pressione al ribasso sulle azioni se troppe venissero messe in vendita”.
Simile il giudizio di Octo Finances: la sanzione non metterebbe in pericolo la partecipazione di Lagfin in Campari, ma peserebbe sul debito della holding. “La vera questione è la capacità finanziaria della cassaforte lussemburghese”, sottolinea un analista francese.
Tutti gli occhi sul nuovo piano strategico
In attesa di capire come andranno gli sviluppi giudiziari e fiscali, gli investitori guardano con attenzione alla presentazione del nuovo piano strategico di Campari, prevista per il 6 novembre. Il mercato vuole capire quali saranno le mosse del gruppo, leader mondiale nel settore degli alcolici e simbolo dell’aperitivo italiano nel mondo.
Per ora, la famiglia Garavoglia non ha rilasciato commenti ufficiali. In Borsa, il titolo resta sotto osservazione. La volatilità potrebbe continuare nei prossimi giorni, almeno fino a quando non sarà chiaro come Lagfin affronterà la richiesta dell’Agenzia delle Entrate.
