Terremoto devastante di magnitudo 6.3 colpisce il nord dell’Afghanistan
Terremoto devastante di magnitudo 6.3 colpisce il nord dell'Afghanistan
Roma, 2 novembre – Un terremoto di magnitudo 6.3 ha colpito il nord dell’Afghanistan nelle prime ore di oggi, secondo l’United States Geological Survey (USGS). La scossa è arrivata poco dopo le 4 del mattino, ora locale, e ha interessato una vasta area tra le province di Badakhshan e Takhar, scuotendo villaggi e città già provati da anni di instabilità. Al momento non ci sono dati ufficiali su vittime o danni, ma le prime segnalazioni parlano di edifici lesionati e di gente in strada, spaventata.
Terremoto in Afghanistan: epicentro e prime reazioni
L’epicentro è stato localizzato a circa 40 chilometri a sud-ovest di Fayzabad, capoluogo della provincia di Badakhshan, una zona montuosa e difficile da raggiungere. Secondo l’USGS, il terremoto si è verificato a circa 10 chilometri di profondità, un dato che, spiegano gli esperti, può aumentare il rischio di danni agli edifici meno solidi. “Abbiamo sentito la terra tremare per diversi secondi, poi è calato il silenzio”, racconta al telefono un residente di Fayzabad, che ha chiesto di restare anonimo. Le autorità locali hanno invitato alla calma, ma molte famiglie hanno passato la notte all’aperto, timorose di nuove scosse.
Soccorso rallentato: strade bloccate e comunicazioni saltate
Le ore dopo il sisma sono state complicate dai problemi nei collegamenti: molte strade sono bloccate da frane e le linee telefoniche vanno e vengono. “Stiamo cercando di raggiungere le zone più colpite, ma è dura”, spiega un funzionario della Protezione Civile afghana. In alcune aree rurali i soccorritori si muovono a piedi o con mezzi di fortuna. La mancanza di infrastrutture robuste rallenta ogni intervento. Solo nel pomeriggio, secondo la Croce Rossa Internazionale, sono arrivate le prime squadre mediche nei villaggi più isolati.
Un territorio fragile e già segnato dal sisma
Il nord dell’Afghanistan non è nuovo a terremoti di questa portata. Nel giugno 2022 un altro sisma aveva provocato centinaia di vittime nella provincia di Paktika, più a sud. Gli esperti ricordano che la regione si trova in una delle aree sismiche più attive dell’Asia centrale. “La fragilità degli edifici e la scarsità di risorse trasformano ogni scossa in un possibile disastro”, spiega Ahmad Zia, geologo all’Università di Kabul. In molti villaggi le case sono fatte di mattoni crudi e legno, materiali che reggono poco a scosse di questa forza.
Aiuti internazionali in arrivo
La notizia si è diffusa rapidamente anche fuori dall’Afghanistan. Il portavoce dell’ONU a Kabul ha detto che “le agenzie umanitarie sono pronte a intervenire non appena si potrà fare una prima valutazione dei danni”. Nel frattempo, il governo talebano ha chiesto aiuto alla comunità internazionale, sottolineando l’urgenza di tende, medicine e cibo. “Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile”, ha ammesso un rappresentante del Ministero della Salute afghano.
Allerta per nuove scosse: la paura non si placa
Dopo il terremoto, la paura resta alta. L’USGS avverte che sono possibili repliche nelle prossime ore o giorni. Le autorità locali hanno invitato la popolazione a stare lontano dagli edifici danneggiati e a seguire le comunicazioni ufficiali. “Siamo preoccupati per chi vive sulle montagne, dove i soccorsi arrivano con fatica”, racconta un volontario della Mezzaluna Rossa afghana.
Al momento il bilancio è ancora incerto. Le informazioni arrivano a spizzichi e bocconi, spesso tramite messaggi vocali su WhatsApp o radio locali. Solo nelle prossime ore si potrà avere un quadro più chiaro dei danni causati dal terremoto nel nord dell’Afghanistan. Intanto la gente resta in attesa, sospesa tra paura e speranza che la terra smetta finalmente di tremare.
