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Il gas supera i 32 euro: cosa significa per il mercato europeo?

Il gas supera i 32 euro: cosa significa per il mercato europeo?

Il gas supera i 32 euro: cosa significa per il mercato europeo?

Milano, 4 novembre 2025 – Il prezzo del gas naturale in Europa ha fatto un nuovo balzo questa mattina, superando la soglia dei 32 euro al megawattora. Alle 12:30, sulla piattaforma TTF di Amsterdam, i contratti future con consegna a dicembre sono saliti dell’1,16%, arrivando a 32,11 euro/MWh. Dietro a questo aumento, spiegano gli operatori, ci sono le previsioni di un inverno più freddo del solito e l’attesa di una minore ventosità nelle prossime settimane. Due fattori che potrebbero far crescere la domanda di gas per riscaldare le case e produrre elettricità.

Freddo in arrivo e meno vento: cosa spinge i prezzi verso l’alto

Gli esperti delle maggiori società energetiche europee, come Engie e Rystad Energy, sottolineano che le ultime previsioni meteo indicano un dicembre più rigido rispetto agli anni passati. “Le temperature dovrebbero scendere sotto la media stagionale in diversi Paesi del Nord Europa”, racconta un trader attivo sul mercato olandese. A questo si aggiunge la stima di venti più deboli del normale, che rischiano di ridurre la produzione di energia eolica. Così, per coprire il fabbisogno, i gestori dovranno puntare di più sul gas.

I dati di Gas Infrastructure Europe mostrano che gli stoccaggi continentali restano alti – circa il 97% della capacità totale – ma la combinazione di freddo e meno vento potrebbe far accelerare i prelievi già nelle prossime settimane. “Il mercato si muove prima dei consumi reali”, spiega un analista di Refinitiv, “ma la volatilità resta alta”.

Domanda in aumento e tensioni sulla sicurezza delle forniture

Con l’arrivo del freddo, la domanda di gas naturale in Europa cresce. Quest’anno, però, la situazione è più delicata. Le forniture dalla Russia restano a livelli molto bassi e le incertezze sulle rotte alternative – come il GNL dagli Stati Uniti e dal Qatar – tengono alta l’attenzione. “Ogni segnale di tensione sull’offerta si riflette subito sui prezzi”, confida un operatore milanese.

A pesare sul mercato ci sono anche le tensioni geopolitiche: i conflitti in Medio Oriente e le difficoltà nel Mar Rosso rappresentano rischi per le rotte del gas liquefatto. Secondo S&P Global Commodity Insights, l’Europa è comunque più preparata rispetto al 2022, ma resta prudente.

Prezzi in salita, famiglie e imprese sotto pressione

In Italia, l’aumento del prezzo del gas si traduce in una maggiore spesa per famiglie e imprese. L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) ha già avvertito che le bollette domestiche potrebbero salire ancora se la tendenza non si fermerà nelle prossime settimane. “Siamo pronti a intervenire con misure di tutela”, ha detto il presidente Stefano Besseghini, “ma la situazione resta incerta”.

Le associazioni dei consumatori, come Codacons e Unc, chiedono al governo di monitorare da vicino i prezzi e di valutare nuovi aiuti per chi è più in difficoltà. Nel frattempo, molte aziende energivore stanno rivedendo i loro piani di approvvigionamento per non avere sorprese nei mesi freddi.

Mercato europeo sotto la lente: cosa aspettarsi

Ora tutti guardano alle prossime settimane come a un momento decisivo, per capire se il prezzo del gas continuerà a correre o se resterà stabile grazie agli stoccaggi pieni. “Molto dipenderà dal freddo e dalla capacità delle energie rinnovabili di coprire la domanda”, spiega un esperto.

Intanto, il prezzo del gas è sotto osservazione anche dalle istituzioni europee. La Commissione Ue ha ribadito l’impegno a rafforzare la sicurezza energetica e a diversificare le fonti. Ma, come si è sentito oggi nei corridoi della Borsa di Milano, “il mercato resta molto sensibile: basta poco per cambiare rotta”.