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Rivoluzione verde: 3 milioni di nuovi alberi in arrivo nel 2024

Rivoluzione verde: 3 milioni di nuovi alberi in arrivo nel 2024

Rivoluzione verde: 3 milioni di nuovi alberi in arrivo nel 2024

Roma, 4 novembre 2025 – Oltre 3 milioni di nuovi alberi sono stati piantati in Italia nel 2024, segnando un balzo del 31% rispetto all’anno prima. La superficie coperta da nuove foreste ha raggiunto quasi 4mila ettari. A scattare questa fotografia è la quinta edizione dell’Atlante delle Foreste, il rapporto annuale curato da Legambiente e AzzeroCO2. Un impegno che, dicono gli esperti, porterà un ritorno economico di oltre 20 milioni di euro all’anno, grazie ai tanti servizi ecosistemici offerti da alberi e arbusti messi a dimora.

Le città metropolitane guidano la corsa, le Regioni restano indietro

Lo studio, che ha analizzato 294 progetti sparsi tra aree urbane e extraurbane, mette in luce come a spingere la nuova forestazione nel 2024 siano state soprattutto le Città metropolitane. Fondi del Decreto Clima e del Pnrr hanno dato una bella spinta, accelerando i lavori nelle città. In cima alla classifica c’è Messina, con 357.612 nuove piante, seguita da Roma con 265.501. Dietro, a ruota, Reggio Calabria, Cagliari e Napoli.

Le Regioni, invece, hanno frenato un po’. Il motivo? Un passaggio ancora in corso tra vecchi e nuovi piani di finanziamento. Nonostante questo, alcune realtà locali continuano a distinguersi: il Trentino-Alto Adige resta in testa per il secondo anno consecutivo, con oltre 748mila alberi piantati, seguito da Basilicata (più di 539mila) e Veneto, che guadagna il terzo posto.

Pubblico in crescita, privato in calo

Il rapporto evidenzia come la spinta principale alla forestazione nazionale venga dagli investimenti pubblici, aumentati del 31% soprattutto grazie al Pnrr. Sul fronte privato, invece, si registra un netto calo: i progetti finanziati dalle aziende – spesso legati a iniziative di Corporate Social Responsibility (Csr) – sono diminuiti del 72% rispetto al 2023, con appena 40.852 alberi messi a dimora.

Sandro Scollato, amministratore delegato di AzzeroCO2, spiega che non si tratta di un disimpegno: “Il calo degli investimenti privati riflette un cambio di strategia. Le aziende stanno abbandonando l’approccio focalizzato su un solo tipo di intervento per adottare piani più ampi e integrati, che includono tutela e recupero degli ecosistemi”. In pratica, meno alberi piantati, ma più progetti per rigenerare l’ambiente e promuovere la biodiversità.

Foreste nuove, benefici veri

L’Atlante non si limita a contare gli alberi: traduce in valore economico i vantaggi offerti dalle nuove aree verdi. Tra i servizi ecosistemici più importanti ci sono la mitigazione degli eventi climatici estremi e la regolazione della qualità dell’aria e del suolo, valutati intorno a 2.202,9 euro per ettaro all’anno. Il valore socio-culturale, che include l’impatto positivo su turismo e attività ricreative, è stimato in 639,2 euro per ettaro all’anno. C’è poi il cosiddetto “valore di lascito”, cioè la certezza di lasciare alle future generazioni ecosistemi sani, che vale 2.342,5 euro per ettaro ogni anno.

Ma c’è un nodo da sciogliere: perché questi benefici si concretizzino davvero, serve che gli alberi sopravvivano e crescano, nonostante un clima che cambia velocemente.

Clima difficile, sfida per la sopravvivenza e la cura

La crisi climatica, con siccità prolungate e ondate di calore sempre più frequenti, mette a dura prova i giovani alberi. L’Atlante dedica un capitolo alle tecniche per ridurre la mortalità: dalla scelta delle specie più adatte all’analisi del suolo e del clima, fino alla preparazione del terreno e alla cura dopo la piantumazione. Interventi come l’irrigazione nei momenti critici o la pulizia dai rovi e dalle erbacce diventano fondamentali.

“Non basta piantare alberi – ha sottolineato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – serve progettare e garantire la manutenzione nel tempo. Solo così la forestazione urbana può diventare una vera infrastruttura verde, capace di portare benefici ambientali, sociali ed economici alle comunità”.

Festa dell’Albero: una spinta verde per le città

Dal 21 al 23 novembre torna la storica campagna Festa dell’Albero, promossa da Legambiente con decine di iniziative in tutta Italia. L’obiettivo è mettere a dimora nuovi polmoni verdi nelle città per renderle più resistenti agli effetti della crisi climatica. “Ogni albero conta: aiuta a fermare il cambiamento climatico e a migliorare la qualità dell’aria”, ricorda Zampetti.

Una sfida che passa anche da una gestione attenta e costante del verde urbano, ancora troppo spesso trascurato. Solo così – sottolineano gli autori dell’Atlante – i progetti di forestazione potranno diventare un investimento duraturo per l’ambiente e per le comunità.