Spread Btp-Bund: un’analisi del calo a 74,6 punti
Spread Btp-Bund: un'analisi del calo a 74,6 punti
Roma, 4 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund chiude oggi a 74,6 punti base, toccando il livello più basso da mesi. Il dato, registrato alle 17:30 a Piazza Affari, mostra la distanza tra il rendimento del Btp a dieci anni, fermo al 3,39%, e quello del corrispettivo tedesco, il Bund, che si attesta al 2,65%. Per gli addetti ai lavori, questo divario rispecchia le aspettative sulle prossime mosse della Banca Centrale Europea e la calma relativa che si respira sui mercati obbligazionari dell’Eurozona.
Mercati in attesa, operatori cauti
Nel pomeriggio, tra i desk delle principali banche di Milano e Francoforte, si è respirata una certa prudenza. “Uno spread così basso non lo vedevamo da tempo”, ha detto un trader di una banca italiana, che ha preferito non farsi riconoscere. Secondo fonti finanziarie raccolte da alanews.it, la giornata si è svolta con volumi nella media e scambi regolari, senza scossoni particolari. Solo con l’apertura di Wall Street, intorno alle 15:00, c’è stata una leggera volatilità, subito rientrata.
Il rendimento del Btp decennale si è mantenuto entro un range stretto per tutta la mattinata, oscillando tra il 3,37% e il 3,41%. Il Bund tedesco ha invece seguito un andamento stabile, con variazioni minime rispetto alla chiusura di ieri. “Il mercato è in una fase di attesa: nessuno si aspetta grandi novità dalla BCE nelle prossime settimane”, ha confidato un analista di una società di gestione del risparmio.
Perché lo spread scende
Dietro il calo dello spread Btp-Bund ci sono diversi fattori. Da una parte, la percezione di una maggiore stabilità politica in Italia dopo le ultime parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Dall’altra, la convinzione che la BCE terrà i tassi fermi almeno fino a fine anno. “C’è meno timore di sorprese negative”, ha detto un gestore obbligazionario contattato nel tardo pomeriggio.
Non solo. Gli investitori esteri stanno tornando a guardare con interesse i titoli italiani, attratti da rendimenti ancora più alti rispetto ad altri paesi dell’Eurozona. “Il differenziale resta basso rispetto alla media degli ultimi anni”, ha osservato un economista della Bocconi. Però, avvertono gli esperti, la prudenza è d’obbligo: basta poco per cambiare rotta.
Cosa significa per l’economia e le famiglie
Un calo dello spread come quello di oggi ha effetti concreti anche fuori dalle piazze finanziarie. Secondo la Banca d’Italia, ogni punto base in meno si traduce in risparmi per lo Stato sul costo del debito pubblico. “Meno pressione sui conti pubblici significa più margini per eventuali interventi a favore delle famiglie”, ha spiegato un funzionario del Tesoro.
Però, per mutui e prestiti alle imprese, l’impatto non si vede subito. “I tassi restano comunque alti rispetto ai livelli pre-pandemia”, ha sottolineato un consulente finanziario romano. Solo una discesa prolungata potrebbe spingere le banche a offrire condizioni migliori ai clienti.
Cosa aspettarsi nelle prossime settimane
Ora tutti guardano alle mosse della BCE e alle scelte del governo sulla finanza pubblica. Il ministro Giorgetti, in una breve dichiarazione nel primo pomeriggio a Roma, ha ribadito che “la stabilità dei conti resta una priorità”. Parole che sembrano aver tranquillizzato i mercati.
Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo e Unicredit, lo spread Btp-Bund potrebbe restare su questi livelli almeno fino a dicembre, a meno di shock esterni o cambiamenti improvvisi nello scenario globale. “La situazione è ancora incerta”, ha ammesso un operatore della City di Londra contattato telefonicamente.
Europa più tranquilla, ma non senza rischi
In Europa, il clima è più sereno rispetto ai mesi scorsi. La crisi energetica sembra alle spalle, e le tensioni geopolitiche non hanno mosso i mercati obbligazionari nelle ultime settimane. Restano però alcune incognite: l’andamento dell’inflazione nell’Eurozona e le possibili conseguenze delle elezioni americane del prossimo anno.
Per ora, la fotografia è questa: spread Btp-Bund a 74,6 punti, rendimento del decennale italiano al 3,39%, Bund tedesco al 2,65%. Un equilibrio fragile, come ricordano gli operatori, ma che oggi dà un po’ di respiro sia al Tesoro sia ai risparmiatori italiani.
