Ecopneus prevede di raccogliere 168mila tonnellate di Pfu nel 2024: un passo avanti per la gestione dei rifiuti
Ecopneus prevede di raccogliere 168mila tonnellate di Pfu nel 2024: un passo avanti per la gestione dei rifiuti
Rimini, 5 novembre 2025 – Economia circolare, innovazione e responsabilità estesa del produttore sono stati i temi al centro dell’intervento di Giuseppina Carnimeo, direttrice generale di Ecopneus, durante la prima giornata di Ecomondo 2025 a Rimini. In una sala piena, tra operatori del settore e rappresentanti delle istituzioni, Carnimeo ha raccontato i risultati raggiunti dal consorzio nell’ultimo anno e le sfide che attendono la gestione dei pneumatici fuori uso in Italia.
Ecopneus, un modello che funziona
“Ecopneus è un consorzio senza scopo di lucro”, ha spiegato Carnimeo, “che si occupa di raccogliere e riciclare i pneumatici fuori uso (Pfu), quelli che hanno finito la loro vita”. Il consorzio opera su tutto il territorio nazionale e nel 2024 ha raccolto circa 168mila tonnellate di Pfu, servendo oltre 19mila punti di raccolta – tra gommisti e officine – e rispondendo a 45mila richieste di ritiro. Numeri importanti, che per Carnimeo “dimostrano quanto sia efficace il sistema di responsabilità condivisa tra produttori e operatori”, previsto dal decreto del Ministero dell’Ambiente.
Il sistema, ha aggiunto, “assicura una filiera chiara e tracciabile, dove tutti devono fare la loro parte”. Un modello pensato per limitare gli abbandoni illegali e valorizzare un materiale che può essere riutilizzato in tanti settori.
Strade più verdi con la gomma riciclata
Tra le novità di Ecomondo, grande spazio è stato dato ai Cam strade: i criteri ambientali per gli asfalti modificati con gomma riciclata. “Le strade fatte con asfalto e gomma riciclata durano di più, hanno bisogno di meno manutenzione e costano meno alla pubblica amministrazione”, ha sottolineato Carnimeo. I dati presentati mostrano anche come questi materiali aiutino a ridurre il rumore del traffico e allungano la vita delle infrastrutture.
Il tema della sostenibilità delle infrastrutture ha attraversato tutta la giornata. In molti interventi si è parlato di come i Cam strade rappresentino un esempio concreto di economia circolare nelle opere pubbliche. “È un modo per unire vantaggi ambientali ed economici”, ha ribadito la direttrice di Ecopneus.
Promuovere la cultura del riciclo
Non solo numeri e tecnologie. Ecopneus ha portato a Ecomondo anche la campagna ‘L’unica traccia che vogliamo lasciare nel futuro’, dedicata a diffondere la cultura del riciclo e della sostenibilità. Manifesti, installazioni e materiali informativi accompagnano i visitatori nei padiglioni, invitandoli a pensare all’impatto delle loro scelte di ogni giorno.
“L’economia circolare non è solo una questione ambientale”, ha concluso Carnimeo, “ma anche un motore di innovazione, coesione sociale e sviluppo”. Per lei, Ecomondo è “il posto giusto per costruire insieme a istituzioni e imprese una filiera sempre più sostenibile”. Un messaggio condiviso anche dagli operatori: “La collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale”, ha confidato un responsabile di un’azienda di riciclo lombarda.
Obiettivi e sfide da affrontare
Guardando avanti, Ecopneus punta a rafforzare la rete e a diffondere su larga scala le soluzioni innovative viste in fiera. “C’è ancora tanto da fare”, ha ammesso Carnimeo, “soprattutto sul fronte della sensibilizzazione e dell’informazione”. La responsabilità estesa del produttore resta il nodo centrale: solo con una filiera unita – produttori, operatori, istituzioni – si potranno raggiungere gli obiettivi europei sull’economia circolare.
La prima giornata di Ecomondo si è chiusa tra strette di mano e scambi di contatti. Nei corridoi si respira un’aria di attesa: le sfide sono tante, ma la strada è tracciata. E Rimini, ancora una volta, si conferma punto di riferimento per la sostenibilità.
