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Italia al centro della cyber guerra: +600% nella difesa contro il 10% degli attacchi globali

Italia al centro della cyber guerra: +600% nella difesa contro il 10% degli attacchi globali

Italia al centro della cyber guerra: +600% nella difesa contro il 10% degli attacchi globali

Roma, 5 novembre 2025 – Nel primo semestre del 2025, l’Italia ha subito il 10,2% degli attacchi informatici a livello mondiale, un dato in crescita rispetto al 9,9% dello stesso periodo del 2024. A rivelarlo è l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica (Clusit), che mostra come la quota italiana sia salita in modo costante: solo quattro anni fa, nel 2021, era al 3,4%. Un aumento netto che, secondo gli esperti, mette il nostro Paese tra i principali obiettivi degli hacker nel mondo.

Attacchi al settore governativo e militare: un allarme rosso

Il rapporto Clusit evidenzia come il settore governativo-militare sia stato il più colpito, con il 38% di tutti gli attacchi registrati. Un numero che fa riflettere, soprattutto perché rispetto all’anno prima è cresciuto del 600%. “È una tendenza che preoccupa molto – spiega Gabriele Faggioli, presidente di Clusit – perché mette in luce la fragilità delle nostre infrastrutture strategiche”. Gli attacchi, spesso molto sofisticati, hanno preso di mira ministeri, enti pubblici e strutture legate alla difesa. Solo nei primi sei mesi dell’anno, sono stati segnalati episodi che hanno interessato la Farnesina e alcune regioni del Nord Italia.

Hacktivism in aumento: dietro c’è la politica

Secondo i ricercatori Clusit, nel 2025 in Italia l’hacktivism – cioè gli attacchi con motivazioni politiche o sociali – ha rappresentato il 54% degli episodi. Una percentuale più alta rispetto al tradizionale cybercrime (46%), che punta soprattutto al furto di dati o denaro. “Siamo di fronte a una fase nuova – commenta Andrea Zapparoli Manzoni, membro del comitato scientifico Clusit – in cui le ragioni ideologiche superano quelle economiche”. Gli esperti parlano di “probabili sabotaggi coordinati da gruppi legati a strutture governative russe”, anche se le indagini sono ancora aperte. In particolare, sono aumentate le campagne di disinformazione e i tentativi di bloccare i servizi pubblici digitali.

I numeri crescono e le istituzioni sono in allerta

Il trend italiano si inserisce in un quadro internazionale segnato da tensioni geopolitiche e guerre digitali. Il rapporto mostra come dal 2021 a oggi gli attacchi contro l’Italia siano triplicati. Solo nella prima metà del 2025, sono stati registrati oltre 1.200 episodi gravi, con danni stimati a centinaia di milioni di euro. “Le aziende e la pubblica amministrazione sono sotto pressione continua”, ammette un funzionario dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. In alcune regioni, come Lazio e Lombardia, si sono verificati blackout temporanei dei servizi online.

Le istituzioni chiedono più formazione e protezione

Di fronte a questi numeri, le istituzioni chiedono un cambio di passo. Il ministro dell’Innovazione Alessio Rossi ha dichiarato ieri: “Serve investire nella formazione dei dipendenti pubblici e nella sicurezza delle reti critiche”. Secondo Rossi, il rischio è che “una vulnerabilità digitale si traduca in danni concreti per cittadini e imprese”. Anche Confindustria ha espresso preoccupazione: “Le piccole e medie imprese sono spesso impreparate – spiega una portavoce – e rischiano di diventare l’anello debole della catena”.

Cybercrime sempre in agguato: furti di dati e ricatti

Nonostante la crescita dell’hacktivism, il cybercrime resta una minaccia concreta. Nel 46% dei casi analizzati da Clusit, gli attacchi avevano come scopo il furto di dati sensibili o richieste di riscatto. Tra i metodi più usati ci sono il ransomware e il phishing. “Abbiamo visto aziende bloccate per giorni – racconta un consulente informatico romano – con richieste di pagamento in criptovalute”. In alcuni casi, i dati rubati sono finiti su forum internazionali.

Il futuro della cybersicurezza: una sfida aperta

Gli esperti sono d’accordo: la pressione sulle infrastrutture digitali italiane non rallenterà. Il rapporto Clusit invita a rafforzare le difese e a diffondere una vera cultura della sicurezza informatica. “Solo così potremo limitare i danni degli attacchi”, conclude Faggioli. Intanto, le indagini vanno avanti: fonti investigative riferiscono di accertamenti su gruppi legati all’Europa dell’Est. La partita della cybersicurezza si gioca ogni giorno, tra server, firewall e minacce che cambiano volto in continuazione.