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Schiavone ritorna con l’affascinante indagine di Natale

Schiavone ritorna con l'affascinante indagine di Natale

Schiavone ritorna con l'affascinante indagine di Natale

AOSTA, 6 novembre 2025 – Antonio Manzini torna in libreria con “Sotto mentite spoglie” (Sellerio, 560 pagine, 17 euro), un nuovo capitolo della saga dedicata al vicequestore Rocco Schiavone. La storia si svolge tra le nevi e le luci di Natale di una Aosta che, ancora una volta, deve fare i conti con il crimine. Il romanzo, appena uscito, riporta il lettore nelle fredde e disilluse atmosfere che accompagnano il protagonista, impegnato in un’indagine che intreccia rapine, omicidi e ombre del passato.

Un Natale che non scalda Schiavone

In città, l’atmosfera natalizia si fa sentire tra cori nordici e canzoni pop che risuonano persino nella cabinovia di Pila. “Last Christmas” degli Wham! e “All I want for Christmas is You” di Mariah Carey sono ovunque. Tanto che Schiavone le definisce all’“ottavo livello della scala delle rotture di coglioni”, con la tentazione di spingerle al nono. Il vicequestore, romano trapiantato tra le montagne, affronta il freddo con i suoi scarponcini di camoscio e il loden, rifiutando il piumino come una sorta di sfida personale. Dietro la sua scorza dura però si nasconde una malinconia che si fa più intensa: la moglie Marina, presente costantemente nei suoi pensieri, sembra ormai un fantasma lontano.

Rapina in banca e un corpo nel lago

La routine viene spezzata da una notizia quasi casuale: una rapina in banca ad Aosta. Il bottino è modesto, ma qualcosa non quadra. “Rosico”, confessa Schiavone al telefono con l’amico Furio, e decide di scavare più a fondo. La situazione si complica quando, sulla strada per Cervinia, viene trovato un cadavere in un laghetto di montagna. I piedi dell’uomo sono legati con catene e pesi: è chiaro che si tratta di omicidio. Le prime ipotesi puntano a un chimico scomparso da tempo, ma il quadro diventa subito più complicato.

Big Pharma, sport e criminalità: un intreccio oscuro

Manzini costruisce un’indagine che si muove tra Big Pharma, sport, affari e mafia. Le connessioni emergono piano piano, in un gioco di specchi che costringe Schiavone a guardare oltre la superficie. “Vedeva la sua vita come uno scivolo, continuava a scivolarci sopra ma non per scelta, per inerzia”, scrive l’autore, raccontando il senso di vuoto che avvolge il vicequestore. Eppure, anche questa volta, la sua determinazione non vacilla.

I vecchi amici e una nuova conoscenza

Non mancano i personaggi già noti ai lettori: Brizio e Furio, amici d’infanzia e compagni di indagini; la commissaria della scientifica Michela Gambino e l’anatomo-patologo Alberto Fumagalli, ormai una coppia affiatata anche fuori dal lavoro. Proprio durante una cena tra vini scelti e battute pungenti, Schiavone incontra una nuova amica. Un dettaglio che aggiunge un’ombra diversa alla sua solitudine.

Un protagonista sempre più umano

In “Sotto mentite spoglie”, Manzini conferma la sua capacità di raccontare un personaggio complesso, segnato da ferite profonde ma ancora capace di ironia e tenacia. La scrittura è asciutta, diretta, con dialoghi che danno vita ai rapporti tra i personaggi. “Qualcuno tra i suoi amici lo spinge a andare avanti”, si legge nel libro. Ma Schiavone resiste, fedele a se stesso e al suo modo disilluso di affrontare la vita.

Il romanzo si inserisce nella tradizione del noir italiano, offrendo uno sguardo chiaro sulle contraddizioni della provincia e sulle ombre che si nascondono anche nei paesaggi più belli. Un’indagine che è anche un viaggio dentro se stessi, tra rimpianti e nuove possibilità. E Aosta – con i suoi silenzi innevati e le luci artificiali – resta sullo sfondo, testimone silenziosa delle scelte del vicequestore più amato d’Italia.