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Cina: l’export di ottobre segna un crollo, mentre l’import si arresta a un modesto +1%

Cina: l'export di ottobre segna un crollo, mentre l'import si arresta a un modesto +1%

Cina: l'export di ottobre segna un crollo, mentre l'import si arresta a un modesto +1%

Pechino, 7 novembre 2025 – L’export e l’import della Cina hanno rallentato bruscamente a ottobre, deludendo le attese degli analisti e mettendo in luce le difficoltà di un’economia che ancora non riesce a ingranare la marcia giusta. I dati diffusi questa mattina dall’Amministrazione delle Dogane di Pechino raccontano una storia a due facce: le esportazioni sono scese dell’1,1% rispetto a un anno fa, dopo il balzo dell’8,3% registrato a settembre, e sono molto sotto il +3% che si aspettava il mercato. Le importazioni, invece, sono cresciute solo dell’1%, un passo lento rispetto al +7,4% del mese precedente e ben al di sotto del +3,2% previsto.

Export in calo, tensioni commerciali ancora vive

Il calo delle esportazioni cinesi ha colto di sorpresa parecchi esperti. Dopo il forte recupero di settembre, l’1,1% in meno a ottobre è una battuta d’arresto netta. “La domanda globale resta fiacca, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti”, ha spiegato un funzionario del Ministero del Commercio cinese, sottolineando come le tensioni con Washington continuino a pesare. La guerra dei dazi e le restrizioni su settori chiave, come la tecnologia, hanno complicato la vita alle imprese cinesi, che faticano a mantenere i livelli degli anni scorsi.

Importazioni ferme, consumi interni in affanno

Anche sul fronte delle importazioni, la crescita dell’1% è meno brillante di quanto ci si aspettava, soprattutto dopo i segnali positivi di settembre. Il problema resta la debolezza dei consumi interni. “Le famiglie cinesi sono ancora molto caute nelle spese, frenate dall’incertezza sul lavoro e dalla crisi del settore immobiliare”, spiega Chen Li, economista alla Renmin University di Pechino. I dati delle Dogane confermano questa tendenza: la domanda di beni importati per uso domestico resta piatta, mentre materie prime come petrolio e minerali mostrano solo piccoli cambiamenti.

Surplus commerciale alto, ma non come previsto

Nonostante il rallentamento di export e import, il surplus commerciale della Cina è rimasto alto, a 90,07 miliardi di dollari a ottobre, quasi uguale ai 90,45 miliardi di settembre. Ma è comunque sotto le attese: gli analisti avevano puntato su un avanzo di 95,6 miliardi. “Il surplus è ancora ampio grazie a importazioni deboli”, commenta un trader di Shanghai, “ma questa situazione non è rassicurante. È più un segnale di domanda interna debole che di forza dell’export”.

Mercati in tensione e cosa aspetta Pechino

La diffusione dei dati ha avuto un impatto immediato sui mercati asiatici: la Borsa di Shanghai ha aperto in leggero calo, mentre lo yuan ha perso terreno sul dollaro. Gli investitori temono che ottobre sia solo l’inizio di un rallentamento più profondo nei prossimi mesi. “Il governo dovrà intervenire con nuovi stimoli”, dice un manager di una società di logistica internazionale. Le autorità hanno già annunciato piani per sostenere i consumi e spingere gli investimenti pubblici, ma la strada resta in salita.

Un’economia che cerca una nuova direzione

La Cina è in una fase delicata: deve rilanciare la crescita senza però creare nuovi squilibri, mentre deve fare i conti con le tensioni geopolitiche e l’incertezza globale. “Non è solo una questione di numeri”, avverte Wang Jun, analista indipendente. “Serve fiducia tra imprese e consumatori”. Solo allora, forse, Pechino potrà tornare a vedere dati più incoraggianti. Per ora, però, l’economia sembra arrancare, lontana dal passo deciso degli anni passati.