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Ecomondo 2023: l’Autorità di Bacino Po esplora il futuro di acqua e territorio

Ecomondo 2023: l'Autorità di Bacino Po esplora il futuro di acqua e territorio

Ecomondo 2023: l'Autorità di Bacino Po esplora il futuro di acqua e territorio

Rimini, 7 novembre 2025 – L’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po è stata protagonista alla 28ª edizione di Ecomondo, la fiera di riferimento per la transizione ecologica, che si è svolta a Rimini dal 4 al 7 novembre. L’ente ha presentato un fitto calendario di incontri, mettendo sotto i riflettori la sicurezza del territorio davanti ai cambiamenti climatici, il futuro delle acque sotterranee e il delicato equilibrio tra biodiversità e agricoltura. Temi, come ha spiegato il segretario generale Meuccio Berselli, “che ormai sono strettamente legati al destino delle nostre comunità e delle economie locali”.

Strategie concrete per difendere il territorio

Lunedì 5 novembre, nella sala conferenze del padiglione Sud, si è svolto il focus intitolato “Nuove strategie di pianificazione per la sicurezza del territorio come misura di adattamento climatico”. Tecnici, amministratori e ricercatori si sono alternati al microfono per parlare di casi concreti: dalla gestione dei piccoli corsi d’acqua in provincia di Piacenza fino alle nuove mappe del rischio idrogeologico per il basso Mantovano. “Solo con una pianificazione che tenga tutto insieme – ha sottolineato Berselli – possiamo davvero ridurre gli effetti degli eventi estremi, che colpiscono sempre più spesso il bacino del Po”.

I dati presentati dall’Autorità parlano chiaro: negli ultimi cinque anni si sono contati almeno 12 eventi alluvionali significativi lungo il fiume principale e i suoi affluenti. Un campanello d’allarme per amministratori, agricoltori e ambientalisti. “La sicurezza non è più solo una questione tecnica – ha aggiunto Fabio Fava, direttore scientifico dell’evento – ma riguarda l’intera società e l’economia”.

Acque sotterranee: una risorsa da gestire con attenzione

Martedì 6 novembre l’attenzione si è spostata sulle acque sotterranee e sul loro ruolo nei momenti di scarsità idrica. La Pianura Padana, duramente colpita dalla siccità degli ultimi anni, ha messo in crisi sia l’agricoltura sia gli ecosistemi naturali. “Le falde sono una riserva preziosa – ha spiegato la geologa Laura Galli dell’Università di Parma – ma vanno usate con molta cautela, perché il rischio di esaurirle è reale”.

Durante la sessione sono stati presentati i risultati di alcuni progetti pilota tra Cremona e Ferrara, dove grazie a sistemi di monitoraggio digitale si è riusciti a gestire meglio l’acqua per l’irrigazione, senza compromettere la naturale ricarica degli acquiferi. “Serve un’intesa tra istituzioni e agricoltori – ha detto un rappresentante della Coldiretti Emilia-Romagna – per garantire sia la produzione sia la tutela di questa risorsa”.

Biodiversità e agricoltura: un patto necessario

Nel pomeriggio di mercoledì 7 novembre il dibattito si è concentrato sul rapporto tra biodiversità e agricoltura, con una sessione intitolata “Biodiversità e Agricoltura: un’alleanza possibile?”. Esperti, biologi e rappresentanti delle associazioni ambientaliste si sono confrontati senza giri di parole. “Non si può più pensare a un’agricoltura che ignori la biodiversità”, ha esordito Francesco Vincenzi, presidente della Federazione nazionale dei consorzi di bonifica.

Sono state raccontate esperienze positive: dalla rotazione delle colture vicino al Delta del Po ai progetti di riforestazione delle aree golenali. “La biodiversità non è un problema, ma una risorsa”, ha ribadito Vincenzi. Tuttavia, le difficoltà restano evidenti. Legambiente ha diffuso dati che parlano di oltre 20mila ettari di habitat naturali persi nel bacino padano negli ultimi dieci anni.

Tavola rotonda: idee e alleanze per il futuro

A chiudere la serie di incontri, una tavola rotonda dal titolo “Agire insieme per la biodiversità: quali strumenti, quali patti, quali alleanze?”. Un momento per mettere a confronto istituzioni, imprese agricole e associazioni ambientaliste e cercare soluzioni condivise. Tra le proposte emerse ci sono incentivi per chi adotta pratiche agricole sostenibili e nuovi accordi per gestire insieme le risorse naturali.

“Solo unendo le forze potremo costruire un futuro più sicuro per il nostro territorio”, ha concluso Berselli davanti a un pubblico attento. E Rimini, in questi giorni, si è confermata un punto di riferimento per idee e progetti dedicati al bacino del Po e non solo.