Imprese in crescita: il Gruppo Fincantieri avverte, c’è lavoro ma scarseggia la manodopera
Imprese in crescita: il Gruppo Fincantieri avverte, c'è lavoro ma scarseggia la manodopera
Roma, 7 novembre 2025 – Fincantieri si trova davanti a una sfida che mette in gioco il futuro dell’industria navale italiana: una mole di ordini che arriva fino al 2036, ma una grave carenza di manodopera specializzata che rischia di frenare la produzione. A raccontare la situazione è stato Luciano Sale, direttore delle risorse umane del gruppo, durante la conferenza “Europa e industria unite per la competitività”, organizzata da Sdgs Leaders questa mattina a Roma. “Ci siamo trovati in una situazione molto delicata”, ha ammesso Sale davanti a una platea fatta dai principali protagonisti dell’industria nazionale e da rappresentanti istituzionali.
“Maestri del mare”: innovare per attrarre i giovani
La risposta di Fincantieri a questa carenza passa dalla formazione e dall’innovazione. “Abbiamo puntato su tecnologia e innovazione che stanno diventando sempre più centrali”, ha spiegato Sale, presentando il progetto “Maestri del mare”. L’iniziativa nasce per avvicinare i giovani italiani alle professioni digitali legate ai cantieri navali e ha già registrato numeri importanti. “Abbiamo ricevuto 20mila candidature, ma abbiamo potuto assumere solo 280 giovani”, ha precisato il direttore HR. Un segnale chiaro del divario tra domanda e offerta, ma anche dell’interesse che cresce verso un settore in rapida trasformazione.
Robotica e nuove figure professionali nei cantieri
Il progetto prevede anche l’uso di robot per la saldatura nei cantieri navali. “Abbiamo introdotto un robot che svolge attività di saldatura. Questo ci ha permesso di aumentare la produttività e, allo stesso tempo, di formare esperti capaci di gestire questa tecnologia”, ha raccontato Sale. Le macchine non sostituiscono il lavoro umano, ma lo cambiano: servono persone che sappiano interagire con sistemi complessi, risolvere problemi al volo e adattarsi a processi sempre più digitali.
Formazione e incentivi: un ponte per il futuro
Non basta solo assumere. I giovani selezionati hanno seguito un percorso di formazione mirata e ricevuto un’indennità mensile di mille euro, con la possibilità di partecipare a corsi residenziali vicino ai cantieri. “Per molti ragazzi, anche quelli del Sud, è un’occasione per spostarsi al Nord e inserirsi”, ha sottolineato Sale. L’obiettivo è chiaro: da un lato colmare il gap generazionale che pesa su molti settori industriali, dall’altro dare ai giovani competenze che possano servire anche in altri ambiti della manifattura avanzata.
Competitività europea: la “Dichiarazione 2026”
La conferenza è stata anche l’occasione per presentare la “Dichiarazione competitività 2026”, un documento realizzato insieme a Storyfactory che traduce in azioni concrete le indicazioni del Rapporto Draghi per rilanciare la competitività europea. Il testo, discusso con le imprese presenti, punta su innovazione, formazione continua e collaborazione tra pubblico e privato come leve fondamentali per affrontare le sfide di domani.
Industria in trasformazione: tra ordini e mancanza di personale
Il caso Fincantieri è solo un esempio di un problema che riguarda molte industrie italiane: la difficoltà di trovare personale qualificato, nonostante la domanda di lavoro sia stabile o in crescita. Secondo i dati emersi durante la conferenza, la cantieristica navale potrebbe assicurare lavoro per oltre dieci anni, ma solo se riuscirà a rinnovarsi e a puntare su nuove competenze. “Abbiamo tanti ordini fino al 2036”, ha ribadito Sale, “ma senza manodopera rischiamo di non rispettare le scadenze”.
Preoccupazione e speranza: il futuro della manifattura italiana
Tra i presenti all’evento si è avvertita una certa preoccupazione per il futuro della manifattura italiana, ma anche la consapevolezza che progetti come “Maestri del mare” possono essere un modello da seguire. “Serve un impegno comune”, ha commentato un rappresentante di Confindustria. Solo così – e non prima – si potrà colmare il divario tra tecnologia e capitale umano che oggi mette a rischio la competitività delle imprese italiane ed europee.
