Italia leader nella raccolta differenziata: la chiave per un’economia circolare sostenibile
Italia leader nella raccolta differenziata: la chiave per un'economia circolare sostenibile
Rimini, 7 novembre 2025 – Il Consorzio Cial ha confermato che anche nel 2024 è stato raggiunto il traguardo del 70% di imballaggi in alluminio riciclati. Un dato che conferma l’Italia tra i paesi più virtuosi d’Europa sul fronte dell’economia circolare. L’annuncio è arrivato ieri, tra i corridoi affollati di Ecomondo, la fiera internazionale dedicata alla green economy, in corso alla Fiera di Rimini fino a oggi.
Italia avanti sull’alluminio: riciclo oltre le attese
“Abbiamo superato di dieci punti percentuali l’obiettivo europeo fissato per il 2030”, ha spiegato Francesco Guida, responsabile gestione materiali del Consorzio Cial, davanti a una platea di operatori e amministratori. L’Unione Europea aveva fissato un target ambizioso, ma l’Italia l’ha già raggiunto con qualche anno d’anticipo. Un risultato che ha sorpreso anche chi lavora nel settore.
Oggi il consorzio copre più del 73% del territorio, sia in termini di Comuni coinvolti sia di popolazione servita. “È un percorso che portiamo avanti da tempo”, ha detto Guida. “Questo ci permette di consolidare i rapporti con il territorio, gli impianti, i gestori della raccolta e i Comuni”. Un sistema che si è affinato nel tempo, grazie a una stretta collaborazione tra pubblico e privato.
La filiera dell’alluminio e l’impegno dei cittadini
Il riciclo dell’alluminio non si limita agli imballaggi. I dati presentati a Rimini mostrano che oggi in Italia vengono recuperati e riciclati tre imballaggi su quattro, considerando anche plastica, carta e vetro. Un segnale chiaro di una crescente attenzione e responsabilità, spiega Guida, “da parte dei cittadini e di tutta la filiera”.
Tra gli stand e durante gli incontri tecnici in fiera si respira un cauto ottimismo. “Siamo sulla strada giusta”, ha concluso Guida. La sfida ora è mantenere questi livelli e, se possibile, alzarli ancora. La raccolta differenziata di lattine, vaschette e bombolette di alluminio è solo una parte del sistema, ma spesso viene usata come termometro della maturità ambientale di un paese.
Ecomondo, il cuore della green economy italiana
L’edizione 2025 di Ecomondo ha richiamato oltre 1.500 espositori e decine di migliaia di visitatori. Al centro dell’attenzione la transizione ecologica, con dibattiti e tavole rotonde. Non solo riciclo: si è parlato anche di energie rinnovabili, gestione dell’acqua e innovazioni tecnologiche per l’ambiente.
Tra le novità, una maggiore attenzione alle filiere corte e alla tracciabilità dei materiali. “Oggi il cittadino vuole sapere dove finiscono i rifiuti che separa a casa”, racconta un operatore del settore raccolta presente a Rimini. “La trasparenza è diventata una richiesta diffusa”. In questo senso, il modello italiano è spesso citato come esempio, almeno per quanto riguarda l’alluminio.
Sfide aperte e prospettive future
Non mancano però le difficoltà. Alcune zone del Sud restano indietro rispetto al Nord sulla raccolta differenziata. “Serve uno sforzo in più”, ha ammesso Guida. Il consorzio punta a estendere la rete e a rafforzare il lavoro con le amministrazioni locali meno organizzate.
I dati presentati a Rimini confermano però che l’Italia sta andando nella direzione giusta. La vera sfida sarà mantenere alta la qualità del materiale raccolto e investire in impianti più efficienti. Solo così – sottolineano gli esperti – si potrà davvero costruire una filiera dell’alluminio sostenibile.
Tra i visitatori della fiera si percepisce soddisfazione per i risultati ottenuti, ma anche la consapevolezza che la transizione ecologica richiede impegno costante. “Non basta separare bene i rifiuti”, confida una volontaria allo stand informativo. “Bisogna capire il perché di quello che facciamo”.
