Mattarella: l’Anp come chiave per la pace in Medio Oriente
Mattarella: l'Anp come chiave per la pace in Medio Oriente
Roma, 7 novembre 2025 – Questa mattina al Quirinale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto il leader palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas), mettendo in evidenza la solidità dei legami tra Italia e Palestina in un momento di forti tensioni in Medio Oriente. L’incontro si è svolto poco dopo le 10, nella Sala degli Specchi, con una delegazione ristretta. “Per la Repubblica Italiana è un grande piacere averla qui a Roma, a conferma della profonda amicizia che unisce Palestina e Italia”, ha detto Mattarella rivolgendosi direttamente ad Abu Mazen.
Palestina, un interlocutore chiave per l’Italia
Il colloquio è durato circa un’ora, secondo fonti del Quirinale, durante il quale il capo dello Stato ha sottolineato come l’Autorità Nazionale Palestinese sia “un interlocutore fondamentale per l’Italia e la comunità internazionale”. Un segnale chiaro: Roma continua a puntare sul dialogo diretto tra le parti e riconosce l’importanza istituzionale dell’ANP, soprattutto alla luce delle recenti tensioni a Gaza e in Cisgiordania.
Mattarella ha ricordato che “la stabilità della regione passa anche dal rafforzamento delle istituzioni palestinesi”, come riportato da una fonte diplomatica presente all’incontro. Nessun accenno diretto alle ultime operazioni militari israeliane, ma il clima resta teso. “La pace si costruisce solo con rispetto reciproco e volontà di dialogo”, ha aggiunto il presidente, secondo quanto filtrato da ambienti vicini al Quirinale.
Italia in prima linea sulla crisi mediorientale
Abu Mazen è arrivato a Roma ieri sera all’aeroporto di Ciampino, scortato da una delegazione composta da funzionari dell’ANP e dal ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki. La visita si inserisce in un momento delicato per la diplomazia europea. L’Italia, che negli ultimi mesi ha intensificato i contatti con i partner arabi e israeliani, conferma la necessità di “una soluzione negoziata basata su due Stati”, come ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una nota diffusa stamattina.
Fonti della Farnesina sottolineano che “il sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese resta centrale per la strategia italiana nella regione”. Un messaggio rilanciato dallo stesso Mattarella davanti ai giornalisti: “L’amicizia tra i nostri popoli non è mai venuta meno, nemmeno nei momenti più difficili”, ha detto il presidente, stringendo la mano ad Abu Mazen prima del pranzo ufficiale.
Reazioni e cosa aspettarsi da qui in avanti
La visita del leader palestinese ha attirato attenzione anche tra le comunità arabe in Italia. A pochi passi dal Quirinale, in via IV Novembre, alcuni rappresentanti della diaspora palestinese hanno espresso “gratitudine per il sostegno italiano”, come ha spiegato Samir Khalil, portavoce dell’associazione Al Quds. “Speriamo che l’Italia continui a farsi portavoce di un dialogo reale”, ha aggiunto Khalil.
Nel pomeriggio Abu Mazen sarà a Palazzo Chigi per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Fonti governative indicano che al centro dei colloqui ci saranno “la ripresa dei negoziati di pace e il rafforzamento della cooperazione bilaterale”. Non sono previste conferenze stampa congiunte, ma la presenza del leader palestinese a Roma viene letta come un segnale di apertura verso nuove iniziative diplomatiche.
Il quadro internazionale e le sfide ancora aperte
L’incontro tra Mattarella e Abu Mazen arriva mentre la comunità internazionale segue con preoccupazione l’evolversi della crisi israelo-palestinese. Secondo dati aggiornati dalle Nazioni Unite a ottobre 2025, oltre 2 milioni di persone vivono ancora sotto restrizioni nella Striscia di Gaza. L’Italia, insieme agli altri Paesi europei, sostiene progetti umanitari e programmi di cooperazione per i territori palestinesi.
“Non possiamo perdere la speranza nel dialogo”, confida un diplomatico italiano impegnato nei negoziati multilaterali. Solo quando le parti torneranno a parlarsi senza precondizioni si potrà pensare a una soluzione stabile. Per ora, la visita di Abu Mazen a Roma apre un nuovo capitolo nei rapporti tra Italia e Palestina, con la promessa – ancora tutta da verificare – di un impegno condiviso per la pace.
