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Plures lancia un innovativo impianto di riciclo tessile con intelligenza artificiale nel 2026

Plures lancia un innovativo impianto di riciclo tessile con intelligenza artificiale nel 2026

Plures lancia un innovativo impianto di riciclo tessile con intelligenza artificiale nel 2026

Prato, 7 novembre 2025 – Dal 1° dicembre scatterà nel cuore del distretto tessile di Prato la posa delle prime linee impiantistiche del nuovo Textile Hub. Si tratta del primo impianto italiano pensato per selezionare e riciclare materiali tessili usando intelligenza artificiale e tecnologia a infrarossi. La notizia è stata data ieri da Lorenzo Perra, presidente di Plures, durante il convegno di Utilitalia a Ecomondo, la fiera dedicata all’economia circolare che si sta svolgendo a Rimini.

Un investimento da 29,5 milioni per il rilancio del tessile

Il Textile Hub è uno dei progetti più ambiziosi in Italia per la gestione dei rifiuti tessili. L’impianto, finanziato con fondi del Pnrr e investimenti diretti di Plures Alia per un totale di 29,5 milioni di euro, sorgerà su un’area di 24mila metri quadrati nella zona industriale di Prato. Perra ha spiegato che la struttura potrà lavorare fino a 33mila tonnellate di materiali tessili all’anno, coprendo così il fabbisogno di tutta la regione. “Con il Textile Hub apriamo una nuova fase per la Toscana e per l’Italia”, ha detto il presidente di Plures, sottolineando che l’impianto serve a “trasformare gli scarti in nuova materia prima e ridare valore a un settore simbolo del saper fare italiano”.

Tecnologia di punta per la selezione dei tessuti

Il vero salto di qualità sta nei sistemi di visione ottica e negli algoritmi per riconoscere le fibre, messi a punto per garantire una selezione automatica con una precisione mai vista prima. Grazie all’intelligenza artificiale, sarà possibile distinguere con esattezza tra fibre naturali, sintetiche e miste, migliorando i processi di recupero. “È un passo concreto verso un’economia circolare che non resti solo sulla carta”, ha aggiunto Perra durante il convegno. L’obiettivo è aumentare la percentuale di materiali recuperati e ridurre al minimo gli scarti inutilizzabili, una sfida che riguarda da vicino il distretto pratese, dove ogni anno si accumulano grandi quantità di residui tessili.

Cosa cambia per il territorio e i tempi di realizzazione

Secondo i dati di Plures, circa metà dei materiali lavorati arriverà direttamente dal distretto tessile pratese, uno dei poli più importanti in Europa per produzione e riciclo di tessuti. Il resto proverrà da altre zone della Toscana e da rifiuti pre e post consumo. I lavori dovrebbero concludersi e l’impianto essere collaudato entro giugno 2026: da allora potrà funzionare a pieno regime. Nel frattempo, l’avvio della posa delle linee impiantistiche segna il primo passo concreto verso l’apertura del nuovo stabilimento.

Una risposta concreta alla sfida della sostenibilità

Il progetto arriva in un momento in cui, a livello nazionale ed europeo, la gestione dei rifiuti tessili è una priorità ambientale. Secondo i dati dell’ISPRA, ogni anno in Italia si producono oltre 400mila tonnellate di rifiuti tessili, ma solo una parte viene effettivamente riciclata o recuperata. Il Textile Hub punta a cambiare le cose, offrendo una soluzione industriale in grado di valorizzare gli scarti e diminuire l’impatto ambientale del settore. “Il nostro scopo – ha ribadito Perra – è dare valore a ciò che oggi è considerato rifiuto, creando nuove opportunità per il territorio e per le imprese”.

Il distretto guarda avanti con attenzione

Nel distretto pratese la notizia ha suscitato interesse ma anche un po’ di prudenza. Alcuni imprenditori locali hanno accolto positivamente l’investimento, vedendolo come un segnale di vitalità per il settore. Altri preferiscono aspettare i fatti prima di esprimersi. “È un progetto importante, ma servirà collaborazione tra pubblico e privato”, ha detto un operatore del settore incontrato ieri pomeriggio in via Galcianese. Intanto, la città si prepara a seguire da vicino ogni passo: l’inizio della posa delle linee impiantistiche è la prima mossa di una fase operativa che potrebbe cambiare il volto della filiera tessile toscana nei prossimi anni.