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Reskilling: FiberCop investe nel futuro di 18mila dipendenti con Lamelas Godinez

Reskilling: FiberCop investe nel futuro di 18mila dipendenti con Lamelas Godinez

Reskilling: FiberCop investe nel futuro di 18mila dipendenti con Lamelas Godinez

Roma, 7 novembre 2025 – FiberCop ha dato il via a un grande cambiamento interno che coinvolge tutti i suoi 18 mila dipendenti. Al centro del progetto c’è una vasta formazione sull’intelligenza artificiale e un programma di reskilling pensato per aggiornare le competenze. A renderlo noto è stata ieri Maria Lamelas Godinez, chief human resources officer dell’azienda, durante la conferenza “Europa e industria unite per la competitività” organizzata da Sdgs Leaders a Palazzo Wedekind, nel cuore di Roma. All’evento hanno partecipato i vertici delle principali aziende italiane e rappresentanti delle istituzioni, chiamati a presentare la “Dichiarazione Competitività 2026”. Un documento che prende spunto dal Rapporto Draghi e punta a rilanciare il ruolo dell’Europa nel mondo.

FiberCop punta su reskilling e intelligenza artificiale

“Qui non si parla solo di tecnologia,” ha detto Lamelas Godinez, “ma di cambiare davvero le competenze di tutte le nostre persone.” Il percorso di reskilling partito nel 2025 ha già coinvolto 1.500 lavoratori che hanno cambiato ruolo o funzione. Per la manager, questo significa che i dipendenti devono essere pronti a rimettersi in gioco e ad adattarsi. Il piano prevede corsi dedicati all’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di costruire una cultura dove “imparare a non temere il cambiamento” diventa la regola, ha spiegato la responsabile delle risorse umane.

Europa sotto pressione: la sfida della competitività

La conferenza si è tenuta in un momento in cui il tema della competitività europea è tornato sotto i riflettori. La “Dichiarazione Competitività 2026” traduce in azioni concrete le indicazioni del Rapporto Draghi. Già da tempo, il documento sottolinea l’urgenza di investire in innovazione, formazione e digitalizzazione per non restare indietro rispetto a Stati Uniti e Cina. “L’Europa deve correre più veloce sulla trasformazione digitale,” ha detto uno dei relatori, “e le aziende devono fare la loro parte.”

Numeri e storie dietro il reskilling

Nel dettaglio, il piano di FiberCop prevede molte iniziative: dalla formazione tecnica all’accompagnamento nei nuovi incarichi. Nel solo 2025, sono stati organizzati oltre 200 corsi interni, rivolti sia al personale tecnico sia a quello amministrativo. “Abbiamo puntato molto sulla comunicazione interna,” ha raccontato una responsabile HR, “perché il cambiamento va spiegato, non imposto.” Alcuni dipendenti hanno ammesso di aver avuto paura i primi giorni nei nuovi ruoli, ma hanno trovato sostegno nei colleghi e nei tutor aziendali.

Flessibilità: la chiave per il lavoro di domani

Lamelas Godinez ha sottolineato l’importanza della flessibilità come competenza fondamentale oggi. “Vogliamo costruire una cultura dove il cambiamento è visto come un’opportunità, non come un problema,” ha detto. Un percorso che, secondo lei, richiede tempo e investimenti costanti. Solo così si potrà affrontare con successo la sfida dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione.

Imprese e istituzioni: un patto per la formazione

Durante la conferenza, molti rappresentanti delle aziende italiane hanno evidenziato la necessità di politiche pubbliche che sostengano la formazione continua. “Non possiamo lasciare tutto alle imprese,” ha detto un manager del settore manifatturiero, “serve un quadro chiaro e incentivi reali.” La presenza di esponenti del Ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione Europea ha dato peso all’incontro, che si è chiuso con l’impegno a seguire da vicino gli sviluppi della “Dichiarazione Competitività 2026” nei prossimi mesi.

In conclusione, il caso FiberCop dimostra che la transizione digitale passa soprattutto dalla capacità delle aziende di investire sulle persone. Una sfida che non riguarda solo la tecnologia, ma il modo stesso di fare lavoro.