Super robot: i guardiani della sostenibilità a Ecomondo 2025
Super robot: i guardiani della sostenibilità a Ecomondo 2025
Bologna, 7 novembre 2025 – Automobili Lamborghini e Gruppo Hera hanno dato oggi un segnale forte a Ecomondo 2025, presentando i frutti della loro collaborazione per una gestione sostenibile dei rifiuti industriali. Tra gli stand di Hera e delle sue controllate (Padiglione C1, Stand 500 e 501) e all’ingresso Sud della fiera di Rimini, spiccano sette Super Robot alti più di quattro metri, costruiti con scarti delle supersportive Lamborghini. Un modo concreto per raccontare, attraverso l’arte, una visione condivisa di economia circolare e innovazione ambientale.
Super Robot, arte e scarti: il progetto Scart prende vita a Ecomondo
I sette Super Robot sono nati dal progetto Scart di Hera, che da quasi trent’anni trasforma i rifiuti in opere d’arte. Quest’anno, la collaborazione con Lamborghini ha dato vita a queste imponenti sculture, che accolgono i visitatori della fiera e mostrano l’impegno delle due aziende nel dare nuovo valore ai materiali e nel sensibilizzare sul tema ambientale.
“Abbiamo voluto mettere la sostenibilità davanti agli occhi di tutti – ha detto Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente – perché non basta fare bene, bisogna anche saper comunicare e coinvolgere”. Tra i visitatori, curiosi e addetti ai lavori si fermano a guardare da vicino: pezzi di carrozzeria, componenti meccanici, materiali plastici. Tutto materiale recuperato dalle linee di produzione di Sant’Agata Bolognese.
Rifiuti speciali, numeri e obiettivi: cosa prevede l’accordo
Al centro dell’intesa tra Automobili Lamborghini e Herambiente c’è la gestione completa dei rifiuti speciali prodotti nello stabilimento emiliano. Le aziende parlano di circa 3.500 tonnellate all’anno, con un tasso di recupero che nel 2024 ha toccato l’80%. Il contratto, rinnovato per il triennio 2025-2028 dopo la prima assegnazione nel 2022, punta a ridurre ancora lo smaltimento in discarica e a far crescere il riuso dei materiali.
Fondamentale è anche la tracciabilità: Herambiente si occupa di tutto, dalla gestione alla conformità con le norme, compreso il nuovo sistema Rentri (Registro Elettronico Nazionale Tracciabilità Rifiuti). L’accordo copre anche la classificazione e lo smaltimento sicuro di rifiuti obsoleti, la distruzione certificata di prototipi e componenti, la demolizione di attrezzature inutilizzabili e il riuso di pallet per le casse delle batterie al litio.
“Per noi – ha spiegato Ranieri Niccoli, Chief Manufacturing Officer di Automobili Lamborghini – la sostenibilità non è solo un obiettivo ambientale, ma un parametro industriale. I progetti con Hera nascono dalla volontà di unire efficienza produttiva e innovazione ambientale”.
Ambiente e strategia ESG: risultati concreti
Ottimizzare carichi e trasporti significa tagliare costi e ridurre le emissioni in atmosfera, spiegano le aziende. Questa collaborazione fa parte del cammino ESG di Lamborghini: lo stabilimento di Sant’Agata Bolognese ha ottenuto nel 2015 la certificazione di neutralità carbonica, mantenuta anche dopo il raddoppio degli spazi produttivi. Solo nel 2024, i rifiuti avviati a recupero sono aumentati del 15%, superando l’80% del totale.
Il Gruppo Hera punta invece a raggiungere il Net Zero entro il 2050, riducendo le emissioni climalteranti del 90% rispetto al 2019. “La ricerca di soluzioni innovative per recuperare materiali di alto valore – ha sottolineato Ramonda – è uno dei punti chiave del nostro approccio alla gestione globale dei rifiuti”.
Industria e ambiente: una visione che fa strada
I progetti congiunti – dalla gestione completa dei rifiuti, alla rigenerazione delle risorse fino al progetto artistico Scart – mostrano un’intesa solida tra mondo dell’auto e multiutility ambientale. Una visione che va ben oltre il semplice rispetto delle norme: “La sostenibilità – ha ribadito Niccoli – deve essere all’altezza della qualità delle nostre vetture”.
A Ecomondo 2025, tra robot giganti e dati concreti, il messaggio arriva chiaro: la sfida della transizione ecologica passa anche dalle fabbriche. E da chi sceglie di trasformare gli scarti in valore.
