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Energia pulita e sostenibile: il futuro dell’Africa al Green Growth Forum

Energia pulita e sostenibile: il futuro dell'Africa al Green Growth Forum

Energia pulita e sostenibile: il futuro dell'Africa al Green Growth Forum

Rimini, 8 novembre 2025 – Si è chiusa oggi a Ecomondo 2025 la quinta edizione dell’Africa Green Growth Forum, un’occasione importante per mettere sotto la lente le nuove strategie per l’energia pulita e sostenibile in Africa. Nei padiglioni della Fiera di Rimini, istituzioni italiane e internazionali si sono confrontate sul ruolo del Piano Mattei e del programma Mission 300 nello sviluppo verde del continente africano.

Energia pulita e cooperazione: il fulcro del Forum

Ad aprire i lavori è stato Fabio Fava, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, che ha ricordato come “la transizione energetica non sia solo una sfida tecnologica, ma anche sociale e geopolitica”. A seguire, la giornalista Silvia D’Ovidio (Res4Africa) ha guidato il dibattito tra i relatori. In sala, tra gli altri, Fabio Massimo Ballerini, direttore della Struttura di Missione per il Piano Mattei alla Presidenza del Consiglio, Fabrizio Lobasso del Ministero degli Esteri e Giulia Pinna del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Il confronto si è concentrato sulle opportunità offerte dal Piano Mattei, un progetto lanciato dal governo italiano per rafforzare la collaborazione con i Paesi africani su energia, infrastrutture e formazione. “La nostra sfida – ha spiegato Ballerini – è costruire partenariati alla pari, capaci di creare valore condiviso e sviluppo sul territorio”.

Mission 300: investimenti e ruoli chiave

Durante la mattinata, Robin Hendrix (Gruppo Banca Mondiale) e Davinah Milenge Uwella (Banca Africana di Sviluppo) hanno presentato i primi risultati di Mission 300, il programma che punta a mobilitare fondi per almeno 300 progetti green entro il 2030. Hendrix ha sottolineato come “la collaborazione tra istituzioni finanziarie internazionali e governi africani sia fondamentale per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili”.

La Banca Mondiale ha già messo sul piatto oltre 2 miliardi di dollari negli ultimi due anni per sostenere le iniziative legate alle energie pulite in Africa. Uwella ha aggiunto che “il coinvolgimento delle imprese europee è decisivo, soprattutto nei settori del solare e dell’efficienza energetica”.

Partnership pubblico-privato: la leva per investimenti verdi

La tavola rotonda che ha seguito ha visto confrontarsi rappresentanti di Confindustria Assafrica Mediterraneo, Res4Africa, Cdp, Sace, Simest e della Banca Europea degli Investimenti. Al centro del dialogo, come mettere a punto collaborazioni efficaci tra pubblico e privato per spingere la crescita delle energie pulite in Africa.

A chiudere la sessione, Angela Giordano (Confindustria Assafrica Mediterraneo) ha ricordato come “le imprese italiane abbiano già dimostrato di sapersi adattare e innovare nei mercati africani”. Un caso concreto arriva dal fotovoltaico: alcune aziende hanno avviato progetti pilota in Senegal e Kenya, con risultati che gli stessi operatori definiscono “incoraggianti”.

Best practices e cosa ci aspetta

La parte finale del Forum è stata dedicata alle best practices delle aziende attive in Africa nel campo green e tecnologico. Tra le storie raccontate, quella di una start-up italiana che ha realizzato micro-reti solari in villaggi rurali della Tanzania, portando energia a più di 1.500 famiglie. “Abbiamo capito che ascoltare le esigenze delle comunità locali è fondamentale”, ha ammesso uno dei responsabili.

Il Forum si è chiuso poco dopo le 13.30 con un messaggio chiaro: “La sfida della sostenibilità in Africa – ha ricordato Fava nei saluti finali – richiede una visione a lungo termine, investimenti mirati e una collaborazione vera tra tutti gli attori coinvolti”. Appuntamento al 2026, a conferma che il dialogo tra Italia e Africa sull’energia verde non si ferma.