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Gaza in lutto: oltre 69.000 vittime nel conflitto con Hamas

Gaza in lutto: oltre 69.000 vittime nel conflitto con Hamas

Gaza in lutto: oltre 69.000 vittime nel conflitto con Hamas

Gaza, 8 novembre 2025 – Il numero delle vittime nella Striscia di Gaza ha superato i 69.000 morti dall’inizio del conflitto. Lo ha reso noto oggi l’agenzia palestinese Wafa, che riporta i dati delle autorità di Hamas. Il bilancio, aggiornato dopo il ritrovamento di molti corpi sotto le macerie, mostra la drammatica realtà umanitaria della zona, mentre la guerra tra Israele e Hamas continua senza tregua.

Più di 69.000 morti e 170.000 feriti: il conto aggiornato

Secondo le ultime cifre diffuse da Wafa, i morti sono ora 69.169, mentre i feriti hanno raggiunto quota 170.685. Fonti locali avvertono che questi numeri potrebbero crescere nelle prossime ore, con le squadre di soccorso che scavano ancora tra le rovine degli edifici bombardati. “Ogni giorno troviamo corpi sotto le macerie, spesso intere famiglie”, ha raccontato un volontario della Mezzaluna Rossa Palestinese, raggiunto telefonicamente nel quartiere di Shujaiya.

Dopo il cessate il fuoco del 10 ottobre: nuovi scontri e vittime

Nonostante il cessate il fuoco annunciato il 10 ottobre, la tregua si è dimostrata fragile. Secondo le autorità sanitarie di Gaza, da allora sono stati uccisi 241 palestinesi e i feriti sono saliti a 614. Queste nuove vittime sono causate da scontri isolati, raid mirati e incidenti legati alla situazione instabile nell’area. “La tensione resta altissima”, ammette un medico dell’ospedale Al-Shifa, “le ambulanze non smettono mai di correre”.

Gaza City tra macerie e sfollati

Percorrendo le strade di Gaza City, si incontra una città ridotta a un cumulo di macerie: palazzi sventrati, vie bloccate dai detriti, famiglie accampate in tende improvvisate. Le Nazioni Unite stimano che oltre 1,7 milioni di persone siano state costrette a lasciare le proprie case dall’inizio del conflitto. “Non sappiamo dove andare, ogni notte dormiamo in un posto diverso”, racconta Amal, 34 anni, madre di tre figli, incontrata vicino alla scuola Al-Fakhoura, trasformata in rifugio.

Dati difficili da verificare e crisi sanitaria

I numeri diffusi da Wafa e Hamas sono difficili da controllare in modo indipendente, a causa delle limitazioni per giornalisti e osservatori stranieri. Ma organizzazioni come l’OMS e la Croce Rossa Internazionale hanno più volte lanciato l’allarme per una crisi sanitaria senza precedenti nella Striscia. “Gli ospedali sono al collasso, mancano medicine e attrezzature”, spiega il portavoce dell’OMS nei Territori Palestinesi. In alcune zone, secondo Human Rights Watch, i soccorsi arrivano con giorni di ritardo.

Appelli internazionali e manifestazioni

La comunità internazionale continua a chiedere una via diplomatica e l’apertura di corridoi umanitari sicuri. Nelle ultime ore, il Segretario Generale dell’ONU António Guterres ha ribadito l’urgenza di “un accesso immediato agli aiuti per la popolazione civile”. Nel frattempo, nelle capitali europee si moltiplicano le manifestazioni e gli appelli per la fine del conflitto. A Roma, ieri sera in piazza del Popolo, alcune centinaia di persone hanno acceso candele in memoria delle vittime.

Un futuro incerto e tante speranze

A quasi tredici mesi dall’inizio della guerra, la situazione nella Striscia di Gaza resta instabile. Le cifre ufficiali – più di 69.000 morti e oltre 170.000 feriti – raccontano solo una parte della tragedia che si consuma in una delle zone più popolate al mondo. “Non vediamo una via d’uscita”, confida un insegnante di Khan Yunis, “ma continuiamo a sperare che tutto questo finisca presto”.