La crescita della green economy: il parere di Pichetto Fratin sulla sostenibilità senza imposizioni
La crescita della green economy: il parere di Pichetto Fratin sulla sostenibilità senza imposizioni
Rimini, 8 novembre 2025 – “La green economy non si fa con un colpo di bacchetta”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha aperto il suo intervento stamattina a Ecomondo, la fiera internazionale dedicata all’economia circolare e alla transizione ecologica, in corso alla Fiera di Rimini. Di fronte a una platea fatta di operatori, amministratori e studenti, il ministro ha fatto il punto sui progressi dell’Italia nelle energie rinnovabili e ha rilanciato l’appello a mantenere alta la guardia, senza cercare scorciatoie legislative.
Rinnovabili al 49%: un traguardo che fino a poco fa sembrava lontano
“Siamo arrivati al 49% di rinnovabili”, ha rimarcato Pichetto Fratin, parlando del mix energetico nazionale. Un risultato che, ha detto, “qualche anno fa nessuno si sarebbe aspettato”. Il riferimento è ai dati del Gestore dei Servizi Energetici: nel 2024, la produzione di energia da fonti rinnovabili ha superato i 120 terawattora, spinta soprattutto dal fotovoltaico e dall’eolico. Ma il ministro ha messo in guardia: “Adesso serve continuità, serve investire e agire su più fronti, anche per sostenere i settori più energivori”. L’obiettivo è chiaro: evitare rallentamenti proprio quando la transizione sembra prendere velocità.
La sfida climatica non ha confini
Nel suo discorso, Pichetto Fratin ha sottolineato un concetto chiave: “La sfida climatica riguarda tutto il mondo, l’Europa da sola non basta”. Un messaggio arrivato a pochi giorni dall’apertura della COP30 e mentre Bruxelles discute nuove regole sulle emissioni. “Serve un lavoro comune – ha aggiunto – perché i risultati veri si ottengono solo se tutti i grandi paesi fanno la loro parte”. Ha citato i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia: nel 2024, le emissioni globali di CO2 hanno raggiunto i 37 miliardi di tonnellate, con Cina e Stati Uniti ancora saldamente in testa.
Riciclo, il tesoro nascosto nella nostra spazzatura
Non solo energia. Il ministro ha voluto mettere in luce anche i successi italiani sul fronte del riciclo: “Siamo tra i primi Paesi al mondo per capacità di riciclo”, ha detto dal palco di Ecomondo. Ha ricordato che l’Italia ricicla più del 70% dei rifiuti urbani e industriali, dati Eurostat alla mano. “Si parla tanto di terre rare e materie prime critiche – ha osservato – ma il nostro vero giacimento è la nostra immondizia”. Una battuta che ha strappato qualche sorriso tra gli addetti ai lavori presenti in sala.
Ecomondo, la vetrina dell’innovazione sostenibile
La fiera di Rimini, con i suoi padiglioni pieni fin dalle prime ore del mattino, è stata definita dal ministro “un simbolo di innovazione e sostenibilità”. Tra stand di startup e grandi aziende, si vede da vicino come l’Italia riesca a trasformare i rifiuti in risorse. “La vera capacità di riciclo si vede proprio qui”, ha ribadito Pichetto Fratin. Tra le novità di quest’anno ci sono sistemi avanzati per recuperare le plastiche, tecnologie per il trattamento dei fanghi e soluzioni digitali per tenere traccia dei materiali.
Investimenti e stabilità: la strada per non fermarsi
“Non basta una legge per cambiare tutto”, ha rimarcato il ministro. Occorrono soldi, pubblici e privati, incentivi mirati e una strategia che metta insieme industria, ricerca e territori. Secondo il Ministero dell’Ambiente, nei prossimi cinque anni serviranno almeno 60 miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. “Solo così – ha concluso Pichetto Fratin – potremo dire di aver fatto davvero la nostra parte”.
A Rimini, tra i corridoi della fiera, si sente un mix di ottimismo e realismo. Gli operatori chiedono regole chiare e tempi certi per gli investimenti. Ma come ha ricordato il ministro, “la transizione ecologica è una maratona, non una corsa veloce”.
