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Schlein avverte Meloni: il governo sarà ricordato per favorire i ricchi

Schlein avverte Meloni: il governo sarà ricordato per favorire i ricchi

Schlein avverte Meloni: il governo sarà ricordato per favorire i ricchi

Roma, 8 novembre 2025 – La pressione fiscale in Italia ha toccato il livello più alto degli ultimi dieci anni, arrivando al 42,8%. Lo dicono i dati ufficiali del Ministero dell’Economia, appena pubblicati e subito al centro di un acceso dibattito politico. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha lanciato un duro attacco contro la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accusando il governo di aver alzato le tasse e di aver privilegiato i più ricchi con la nuova manovra.

Pressione fiscale ai massimi dal 2015

I numeri diffusi dal governo mostrano che la pressione fiscale – cioè il rapporto tra tasse raccolte e PIL – è salita al 42,8% nel 2024, un livello che non si vedeva da quasi dieci anni. “Non sono dati del PD, ma del governo”, ha ribadito Schlein durante un incontro con la stampa a Montecitorio, poco dopo le 9.30 di questa mattina. Il dato, confermato anche dall’ISTAT, racconta di un carico fiscale che pesa sempre di più su famiglie e imprese.

La manovra e il nodo IRPEF

Al centro delle polemiche c’è la nuova manovra finanziaria, che modifica l’IRPEF. Schlein accusa l’esecutivo Meloni di aver scelto “di favorire ancora una volta i più ricchi, lasciando indietro il ceto medio ormai impoverito”. La segretaria dem cita un’analisi dell’ISTAT secondo cui “l’85% delle risorse andranno alle famiglie più abbienti”. Se confermato, questo rischio potrebbe scatenare ulteriori tensioni sociali. “Con che faccia stamattina si sveglia e attacca le opposizioni?”, ha detto Schlein, visibilmente irritata.

Scontro in Parlamento, clima sempre più teso

A Palazzo Montecitorio l’atmosfera resta incandescente. I deputati della maggioranza respingono le accuse, parlando di “strumentalizzazione” e difendendo le misure come un sostegno alla crescita. La premier Meloni, per ora, non ha risposto ufficialmente alle critiche della leader dem. Fonti vicine a Palazzo Chigi sottolineano che la presidente del Consiglio “è concentrata sulle misure per la ripresa” e che “la manovra prevede interventi per tutte le fasce sociali”.

Famiglie e imprese, chi paga il conto

Le prime simulazioni degli uffici studi parlamentari mostrano che l’aumento della pressione fiscale si traduce in una spesa maggiore per le famiglie a reddito medio-basso. Le associazioni di categoria, come Confcommercio e CNA, hanno già espresso preoccupazione per l’effetto sui consumi e sugli investimenti delle piccole imprese. “Il rischio è che si riduca ancora il potere d’acquisto”, ha spiegato ieri sera Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio.

I dati ISTAT e il problema delle disuguaglianze

L’analisi dell’ISTAT, citata da Schlein, evidenzia come la distribuzione delle risorse della manovra favorisca soprattutto le famiglie più ricche. “L’85% delle risorse finirà nelle tasche dei più abbienti”, ha ribadito la segretaria dem, chiedendo una revisione urgente. Secondo l’istituto di statistica, il ceto medio avrà pochi benefici dagli interventi sull’IRPEF, mentre le fasce più deboli rischiano di restare fuori dai principali vantaggi fiscali.

Il confronto continua: attesa per la risposta del governo

La giornata politica si annuncia calda. Sono in programma incontri tra capigruppo delle opposizioni e rappresentanti del governo per discutere eventuali correzioni alla manovra. Nel frattempo, la polemica sulla pressione fiscale resta al centro del dibattito pubblico. “Il governo Meloni sarà ricordato come quello dei salassi per famiglie e imprese e degli aiuti ai più ricchi”, ha concluso Schlein davanti ai giornalisti.

Solo nelle prossime ore si capirà se l’esecutivo intende cambiare la manovra o mantenere la linea attuale. Nel frattempo, tra i corridoi di Montecitorio si parla già di possibili emendamenti dell’ultimo minuto. Per ora, però, restano i numeri: pressione fiscale al 42,8%, famiglie in difficoltà e un confronto politico che non si fermerà a breve.