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Sostenibilità e innovazione: la visione di Feltrin per un’industria del futuro

Sostenibilità e innovazione: la visione di Feltrin per un'industria del futuro

Sostenibilità e innovazione: la visione di Feltrin per un'industria del futuro

Rimini, 7 novembre 2025 – FederlegnoArredo ha ribadito il proprio impegno sulla sostenibilità ambientale durante l’edizione 2025 di Ecomondo, la fiera internazionale dedicata alla green e circular economy che si sta svolgendo a Rimini dal 4 al 7 novembre. Claudio Feltrin, presidente della federazione, ha ricordato come il settore si sia avvicinato a questi temi già prima della pandemia, coinvolgendo le aziende associate sia nell’evoluzione industriale sia, soprattutto, guardando al futuro. “Il mercato – ha detto Feltrin – ha cominciato a interessarsi alla sostenibilità nel 2019, grazie a Greta Thunberg e ai movimenti giovanili che hanno portato una nuova sensibilità”.

Sostenibilità ambientale ed economica: la vera sfida della filiera

Non si tratta solo di buona volontà, ma di una scelta concreta. FederlegnoArredo a Ecomondo ha portato la necessità di trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. “Solo così – ha spiegato Feltrin – si può davvero mettere in pratica la transizione”. La federazione sta lavorando per creare un consorzio per la gestione del prodotto finito, un progetto che anticipa le prossime richieste dell’Unione Europea. “Questo consorzio nasce dal basso, dalle esigenze delle aziende e del mercato”, ha sottolineato Feltrin, “e dovrà bilanciare le regole che le imprese, già impegnate nel riuso e nel recupero dei materiali, dovranno seguire”.

Non è un passaggio semplice, perché – come spiegano i tecnici presenti in fiera – la filiera del legno-arredo è fatta di realtà molto diverse, dalle grandi industrie alle piccole botteghe artigiane. Eppure la strada sembra chiara: “Il riuso e il recupero sono ormai parte integrante del nostro modo di lavorare”, ha aggiunto Feltrin.

Un settore sotto pressione tra incertezze globali e nuove regole

La situazione economica resta difficile. “Il settore del legno-arredo oggi affronta le stesse difficoltà dell’economia mondiale”, ha ammesso Feltrin. “C’è un movimento geopolitico che sposta gli equilibri, creando incertezza e instabilità”. Il 2024 si è chiuso in rosso per la filiera e, secondo il presidente, anche il 2025 non sembra invertire la rotta. “Probabilmente anche quest’anno chiuderemo con un segno negativo”, ha detto senza mezzi termini.

A pesare sono anche i nuovi dazi introdotti nel 2025, che hanno colpito il mercato americano, storicamente uno sbocco importante per l’export italiano del settore. “Dobbiamo fare i conti con queste novità”, ha spiegato Feltrin, “e il mercato USA resta fondamentale per molte nostre aziende”.

Normativa Eudr: l’incognita del 2026

Lo sguardo è già rivolto al futuro. Dal 2026 entrerà in vigore la normativa Eudr (European Union Deforestation Regulation), il regolamento europeo che vieta la vendita di prodotti legati alla deforestazione o al degrado forestale. Il testo (Regolamento UE 2023/1115) introduce nuovi obblighi per tutta la filiera. “È giusto intervenire contro la distruzione delle foreste”, ha riconosciuto Feltrin, “ma bisogna vedere come queste regole si tradurranno nella pratica”.

Il rischio, secondo il presidente di FederlegnoArredo, è che le aziende – soprattutto le più piccole – non riescano a reggere il peso dei nuovi oneri burocratici ed economici. “Se le regole saranno troppo pesanti”, ha avvertito, “potrebbero chiudere pezzi importanti della filiera”.

Consumi e investimenti: la sfida delle imprese

Sul mercato interno, il consumatore italiano mostra sensibilità verso la sostenibilità, ma non è disposto a pagare di più per prodotti certificati. “Il costo della transizione oggi grava sulle aziende”, ha spiegato Feltrin. “Devono attrezzarsi, investire e crescere per rispondere alle nuove esigenze”.

Secondo gli operatori presenti a Rimini, l’adeguamento richiede tempo e risorse importanti. Le imprese stanno cercando di migliorare l’efficienza produttiva e di assorbire i costi senza scaricarli sui clienti finali. Una sfida che coinvolge tutta la filiera, dai produttori ai distributori.

Feltrin ha concluso sottolineando come la sostenibilità sia ormai un requisito fondamentale per restare competitivi sui mercati esteri. “Le aziende italiane sono pronte a fare la loro parte”, ha detto, “ma serve un quadro normativo chiaro e tempi certi per permettere una transizione reale e concreta”.