Home » Tragedia a Dnipro: il bilancio dei morti nel raid russo sale a tre

Tragedia a Dnipro: il bilancio dei morti nel raid russo sale a tre

Tragedia a Dnipro: il bilancio dei morti nel raid russo sale a tre

Tragedia a Dnipro: il bilancio dei morti nel raid russo sale a tre

Dnipro, 8 novembre 2025 – Tre morti e almeno undici feriti, tra cui due bambini. È il drammatico bilancio del raid russo su un condominio a Dnipro, nell’Ucraina orientale. A confermare la tragedia è stato il sindaco della città, Borys Filatov, che questa mattina ha parlato mentre i soccorritori scavavano ancora tra le macerie. “Finché non finiremo le ricerche, purtroppo i numeri potrebbero salire. Tre vittime sono già certe e una persona risulta dispersa”, ha detto ai media locali.

Dnipro nel mirino: tre vittime confermate

Le autorità ucraine hanno precisato che l’edificio colpito si trova in una zona molto abitata, vicino a via Kurchatova. L’attacco è avvenuto intorno alle 2.30, quando la maggior parte delle persone dormiva. I soccorritori sono arrivati pochi minuti dopo l’esplosione, trovando la facciata dell’edificio sventrata e detriti sparsi ovunque. “Abbiamo sentito un boato fortissimo, poi un silenzio rotto dalle urla”, racconta Oleg, che abita nel palazzo accanto.

Tra le macerie: la corsa contro il tempo

Le ricerche sotto le macerie non si fermano. Vigili del fuoco e protezione civile hanno lavorato tutta la notte con torce e pale meccaniche, nella speranza di trovare superstiti. “Sappiamo che ci sono ancora persone intrappolate”, ha confermato un portavoce dei soccorsi. Due bambini feriti sono stati portati d’urgenza all’ospedale regionale: le loro condizioni sono stabili, ma la prognosi resta riservata.

Zelensky e Mosca: accuse e silenzi

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha commentato l’attacco con un messaggio sui social: “Un altro crimine contro i civili. Non ci fermeremo finché non ci sarà giustizia”. Da Mosca, invece, nessuna dichiarazione ufficiale nelle prime ore dopo il raid. Fonti militari russe parlano genericamente di “obiettivi militari” nella zona di Dnipro, senza fare alcun riferimento al condominio colpito.

Il bilancio ancora aperto e la città in allarme

Il sindaco Filatov ha avvertito che il numero delle vittime potrebbe aumentare. “Non sappiamo ancora quante persone siano rimaste sepolte sotto le macerie”, ha detto poco dopo le 7 del mattino. La polizia ha transennato l’area e ha evacuato decine di residenti per sicurezza. Testimoni hanno visto almeno tre ambulanze lasciare la zona a sirene spiegate.

Dnipro sotto assedio: una città sotto pressione

Dnipro, città strategica sulle rive del Dnepr, è stata colpita più volte nelle ultime settimane. Secondo l’amministrazione regionale, da inizio ottobre si contano almeno sette attacchi contro obiettivi civili e infrastrutture energetiche. “Ogni notte viviamo nel terrore”, racconta una donna che abita vicino al luogo dell’esplosione.

Soccorritori e residenti: tra paura e speranza

“Abbiamo visto persone cercare i loro cari usando le luci dei telefoni”, racconta uno dei vigili del fuoco. In città regna la tensione: molte famiglie hanno passato la notte nei rifugi sotterranei o nelle stazioni della metropolitana, in attesa che le sirene smettano di suonare.

La comunità internazionale segue con attenzione

L’ONU ha chiesto il rispetto del diritto internazionale e la protezione dei civili. “Ogni attacco contro aree abitate è inaccettabile”, ha detto un portavoce dell’organizzazione a Ginevra. Intanto, la Croce Rossa locale distribuisce coperte e aiuti ai profughi.

Le operazioni di soccorso continueranno per tutta la giornata. Solo dopo si potrà avere un quadro più chiaro dell’impatto del raid su Dnipro, una città che da mesi vive sotto la spada di Damocle delle bombe e delle sirene.