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Voli a rischio: fino al 20% cancellati per lo shutdown negli Stati Uniti

Voli a rischio: fino al 20% cancellati per lo shutdown negli Stati Uniti

Voli a rischio: fino al 20% cancellati per lo shutdown negli Stati Uniti

Washington, 8 novembre 2025 – Negli Stati Uniti cresce la paura di un taglio fino al 20% del traffico aereo negli aeroporti. L’allarme è arrivato ieri sera dal segretario ai Trasporti Sean Duffy. In un’intervista a Fox News, Duffy ha spiegato che, se lo shutdown federale dovesse continuare o peggiorare, i problemi per l’aviazione civile si faranno sentire già nei prossimi giorni.

Taglio dei voli: dove siamo e cosa ci aspetta

Al momento, secondo Duffy, la riduzione dei voli è intorno al 4%. Ma la situazione potrebbe peggiorare in fretta. “La prossima settimana – ha detto – potremmo arrivare al 10% di tagli”. E se il blocco politico a Washington non si sbloccherà, si rischia addirittura il 20%. “Non possiamo escludere scenari peggiori”, ha detto il segretario, lasciando capire che la situazione è ancora molto incerta.

Shutdown federale: il cuore del problema

Tutto ruota intorno allo shutdown, che da giorni blocca parte delle attività del governo. Senza un accordo sul bilancio tra Congresso e Casa Bianca, molti servizi pubblici sono fermi, compresi quelli che garantiscono la sicurezza e la gestione degli aeroporti. Mancano soprattutto i controllori di volo e gli addetti alla sicurezza, e questo si vede nelle operazioni di tutti i giorni. “Facciamo il possibile per garantire la sicurezza dei passeggeri”, ha detto un portavoce della Federal Aviation Administration (FAA), “ma le risorse sono poche”.

Viaggiatori e compagnie aeree già in difficoltà

I primi segnali si sentono negli aeroporti più grandi del Paese, da Atlanta a Chicago O’Hare, passando per Los Angeles e New York JFK. Secondo l’Associazione delle compagnie aeree americane (Airlines for America), negli ultimi due giorni i ritardi medi sono stati di circa 40 minuti su molte rotte nazionali. All’aeroporto di Dallas-Fort Worth, alcuni passeggeri hanno raccontato di aver scoperto i ritardi solo al gate, poco prima dell’imbarco. “Non ce l’avevano detto prima”, racconta Mark Johnson, diretto a Miami. Le compagnie stanno cercando di riproteggere i passeggeri su altri voli, ma la situazione resta complicata.

Le reazioni politiche e le possibili contromisure

Il problema è ormai al centro del dibattito politico. La Casa Bianca, tramite la portavoce Karine Jean-Pierre, ha chiesto al Congresso di “trovare un compromesso rapido” per evitare ulteriori disagi. Dall’altra parte, il leader repubblicano al Senato Mitch McConnell ha sottolineato che “la sicurezza nazionale non può passare in secondo piano”, invitando tutti a collaborare. Intanto, fonti del Dipartimento dei Trasporti confermano che si stanno valutando misure temporanee per limitare i danni: una possibilità è quella di concentrare i voli negli aeroporti principali e tagliare quelli meno frequentati.

Cosa succederà nei prossimi giorni

Se non si troverà un accordo entro fine settimana – dicono fonti della FAA – si rischiano cancellazioni a catena e gravi ripercussioni anche sul trasporto merci. “Stiamo seguendo la situazione ora dopo ora”, ha confidato un funzionario dell’agenzia. Nel frattempo, i viaggiatori sono invitati a controllare spesso lo stato dei voli e a prepararsi a cambiamenti dell’ultimo minuto.

In questo clima di grande incertezza, tutti gli occhi restano puntati su Washington. Solo una soluzione veloce dello shutdown potrà evitare che il taglio del traffico aereo diventi una vera e propria emergenza nazionale.