Bolivia e Stati Uniti: un nuovo inizio con il ripristino delle relazioni diplomatiche
Bolivia e Stati Uniti: un nuovo inizio con il ripristino delle relazioni diplomatiche
La Paz, 9 novembre 2025 – Bolivia e Stati Uniti riaprono le porte delle loro ambasciate, interrompendo un silenzio diplomatico durato ben diciassette anni. La notizia è arrivata stamattina dalla capitale boliviana, dove il presidente Rodrigo Paz ha incontrato il vicesegretario di Stato americano, Christopher Landau, nel palazzo presidenziale di Plaza Murillo. “Riprenderemo le relazioni”, ha detto Paz, seduto accanto al rappresentante di Washington. Landau ha aggiunto che il dialogo tornerà “a livello di ambasciatori, come avrebbe sempre dovuto essere”. Un passo che chiude una delle rotture più lunghe nella storia recente dell’America Latina.
Diciassette anni di gelo diplomatico
Tutto è cominciato nel settembre del 2008, quando l’allora presidente boliviano Evo Morales ha espulso Philip Goldberg, il più alto diplomatico americano a La Paz. Morales lo accusò di “sostenere una cospirazione di destra” contro il suo governo. Washington ha risposto nello stesso modo, mandando via l’ambasciatore boliviano dagli Stati Uniti. Da quel momento, tra i due Paesi sono rimasti solo contatti minimi, affidati agli incaricati d’affari. Niente ambasciatori, nessun canale diretto tra i vertici diplomatici.
Rodrigo Paz cambia pagina
L’elezione di Rodrigo Paz, lo scorso ottobre, ha dato una nuova spinta alla politica estera boliviana. Figlio dell’ex presidente Jaime Paz Zamora, il neo capo dello Stato ha promesso un approccio “più aperto e concreto”. Oggi, durante la conferenza stampa, Paz ha spiegato: “Non possiamo restare isolati. La Bolivia deve dialogare con tutti, senza pregiudizi”. Parole rivolte non solo agli Stati Uniti, ma anche agli alleati storici come Venezuela e Cuba.
Le reazioni tra La Paz e Washington
A Washington, la notizia è stata accolta con prudenza, ma anche con soddisfazione. Il Dipartimento di Stato ha diffuso una nota: “Siamo pronti a lavorare con il governo boliviano per rafforzare la cooperazione”. Landau, uscendo dal palazzo presidenziale, ha sottolineato: “Le relazioni tra Stati Uniti e Bolivia sono fondamentali per la stabilità della regione”. A La Paz, invece, le opinioni sono più divise. Alcuni esponenti del Movimiento al Socialismo (MAS), il partito di Morales, hanno espresso dubbi. “Non dimentichiamo il passato”, ha detto Juan Carlos Huarachi, leader sindacale vicino all’ex presidente.
Cosa cambia per l’economia boliviana
Il ritorno degli ambasciatori potrebbe dare una spinta all’economia locale. Negli ultimi anni, l’assenza di rapporti diplomatici ha frenato gli investimenti americani. Secondo i dati della Banca Centrale della Bolivia, nel 2024 gli investimenti diretti dagli Stati Uniti sono stati sotto i 50 milioni di dollari, molto meno rispetto ai 200 milioni del 2007. Ora il governo punta a far tornare le imprese americane a investire nel Paese. “Ci aspettiamo nuovi capitali e più opportunità di commercio”, ha detto un funzionario del ministero dell’Economia.
Un segnale che parla a tutta l’America Latina
Il riavvicinamento tra Bolivia e Stati Uniti è visto come un messaggio per tutta la regione. Negli ultimi anni, molti Paesi sudamericani hanno cercato di riallacciare i rapporti con Washington dopo periodi di tensione. L’analista Jorge Richter ha spiegato: “La Bolivia vuole farsi vedere come un attore più presente nel gioco internazionale”. Restano però alcune incognite, come la lotta al narcotraffico, i rapporti con la Cina e il ruolo delle comunità indigene nella politica del Paese.
I prossimi passi verso la normalizzazione
Il ministero degli Esteri boliviano ha annunciato che la nomina dei nuovi ambasciatori dovrebbe avvenire entro fine anno. I due governi stanno già lavorando a un memorandum d’intesa che stabilirà le priorità di questa nuova fase. Solo allora, spiegano fonti vicine al dossier, si potrà parlare davvero di normalizzazione dei rapporti. Intanto, a La Paz si respira un cauto ottimismo: dopo diciassette anni di silenzio, la Bolivia torna a guardare verso nord.
