Cina: la risalita dei prezzi al consumo sorprende dopo un lungo periodo di calo
Cina: la risalita dei prezzi al consumo sorprende dopo un lungo periodo di calo
Pechino, 9 novembre 2025 – In Cina, i prezzi al consumo sono tornati a salire a ottobre, segnando una piccola svolta dopo mesi in calo. I dati pubblicati stamattina dall’Ufficio Nazionale di Statistica (Nbs) mostrano che l’indice dei prezzi al consumo (Ipc) è aumentato dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un segnale, seppur debole, che interrompe la stagnazione iniziata a giugno e lascia intravedere una possibile ripresa della domanda interna.
I prezzi tornano a salire dopo mesi di calo
Il dato di oggi arriva dopo un periodo segnato da una serie di pressioni deflazionistiche che avevano frenato la spesa delle famiglie. Da luglio a settembre, l’Ipc era rimasto fermo o in leggera discesa, a testimonianza di una fiducia dei consumatori ancora fragile. “Un aumento dello 0,2% è piccolo, ma importante”, ha commentato un analista della Bank of China. “Segnala che la domanda interna comincia a muoversi, anche se lentamente”.
Secondo l’Nbs, a spingere i prezzi sono stati soprattutto gli alimenti, in particolare la carne suina e le verdure fresche, che hanno ripreso a lievitare dopo mesi di calma. Al contrario, settori come abbigliamento ed elettronica mostrano ancora segni di difficoltà.
Perché i prezzi stanno risalendo: domanda e stimoli
Gli esperti spiegano che la ripresa dell’inflazione dipende da più fattori. Da una parte, il governo di Pechino ha varato nelle ultime settimane una serie di misure per sostenere la spesa delle famiglie e facilitare il credito alle imprese. Dall’altra, la fine delle restrizioni legate alla pandemia ha favorito una ripresa, seppur timida, dei consumi nelle grandi città come Shanghai e Guangzhou.
“Non è ancora una svolta decisiva”, ammette Chen Li, docente di economia all’Università di Pechino. “Ma il dato di ottobre fa pensare che le politiche di stimolo stanno iniziando a dare qualche risultato”. Secondo le prime stime, il governo potrebbe aumentare gli incentivi fiscali nei prossimi mesi per rafforzare questa tendenza.
Il rischio deflazione resta dietro l’angolo
Nonostante il segnale incoraggiante, gli analisti invitano a non abbassare la guardia. Lo 0,2% di crescita resta lontano dall’obiettivo ufficiale fissato da Pechino per il 2025, che punta a un’inflazione intorno al 2%. “Il rischio deflazione non è ancora passato”, avverte Zhou Hao, economista di Guotai Junan Securities. “La domanda interna è debole e molti settori lavorano sotto capacità”.
Anche il mercato immobiliare, che da sempre sostiene l’economia cinese, continua a mostrare segni di rallentamento. Nelle principali città, i prezzi delle case sono rimasti stabili o sono addirittura calati, frenando così la spinta ai consumi legati al settore.
Mercati cauti, occhi puntati sul futuro
La notizia dell’aumento dell’Ipc è stata accolta con prudenza dalle borse asiatiche. A metà giornata, l’indice Hang Seng di Hong Kong segnava un lieve rialzo (+0,3%), mentre Shanghai restava quasi invariata. Gli operatori aspettano ora i prossimi dati economici per capire se la ripresa dei prezzi avrà continuità durante l’inverno.
Secondo alcuni osservatori internazionali, tra cui il Fondo Monetario Internazionale, la Cina dovrà continuare a trovare un equilibrio tra stimoli e controllo dei rischi finanziari. “La priorità è sostenere la crescita senza creare nuove bolle”, ha spiegato un portavoce del Fmi.
Cina e mondo: un confronto internazionale
Il ritorno a una lieve inflazione in Cina si inserisce in un quadro globale ancora incerto. Negli Stati Uniti e in Europa, i prezzi al consumo hanno rallentato rispetto ai picchi del 2022-2023, ma restano più alti rispetto alla media cinese. Questo divario riflette le diverse scelte fatte dai governi per affrontare la crisi post-pandemia.
Per ora, Pechino sembra voler mantenere una linea prudente. “Monitoreremo con attenzione l’andamento dei prezzi nei prossimi mesi”, ha detto l’Nbs in una nota diffusa alle 9 del mattino. Solo allora si potrà capire se la Cina è davvero uscita dalla fase deflazionistica o se si tratta solo di un breve respiro.
