Kharkiv al buio: 100.000 persone senza luce e gas dopo i raid russi
Kharkiv al buio: 100.000 persone senza luce e gas dopo i raid russi
Kharkiv, 9 novembre 2025 – Dopo gli attacchi russi che ieri hanno colpito la regione di Kharkiv, circa 100.000 persone sono ancora senza elettricità, acqua e riscaldamento. A darne notizia è stato Oleksiy Kuleba, vice primo ministro ucraino per la ricostruzione, in una dichiarazione riportata dall’agenzia Rbc Ukraina. La situazione, dicono le autorità locali, resta molto grave: le squadre di tecnici lavorano senza sosta, ma ci vorrà ancora tempo prima di tornare alla normalità.
Kharkiv al buio: 100.000 cittadini senza servizi essenziali
Questa mattina, il centro operativo della regione ha confermato che i danni alle infrastrutture sono “ampi e complessi”. I bombardamenti, avvenuti nella notte tra il 7 e l’8 novembre, hanno colpito soprattutto le linee elettriche e gli impianti idrici. “Stiamo cercando di riattivare almeno i servizi più urgenti”, ha spiegato Kuleba, sottolineando che la priorità resta garantire un minimo di riscaldamento alle famiglie, soprattutto ora che le temperature si abbassano.
Secondo i dati del governo ucraino, sono circa 100.000 utenti – tra famiglie e piccole imprese – ancora isolati dalla rete elettrica. Nelle periferie, come il distretto di Chuhuiv e le zone rurali a nord della città, la situazione è ancora più dura. “Da ieri sera non abbiamo acqua, ci arrangiamo come possiamo”, racconta un abitante di Vovchansk, raggiunto telefonicamente da alanews.it.
Tecnici in azione giorno e notte
Le autorità hanno messo in campo tutte le risorse disponibili. “I tecnici lavorano 24 ore su 24”, ha ribadito Kuleba. In città si vedono camion delle aziende energetiche e squadre di operai al lavoro per riparare cavi e tubature danneggiate. La polizia controlla le zone più colpite per evitare furti e atti di sciacallaggio. In alcune scuole e palestre sono stati allestiti punti di accoglienza temporanei dove vengono distribuiti pasti caldi e coperte.
Il sindaco di Kharkiv, Ihor Terekhov, ha chiesto ai cittadini “pazienza e collaborazione”. In un messaggio pubblicato sui social ieri sera, ha spiegato che “le squadre di soccorso stanno facendo il possibile”, ma la vastità dei danni rende difficile dire quando tutto tornerà a posto. “Siamo in contatto continuo con Kiev – ha aggiunto – per organizzare l’arrivo di generatori e aiuti umanitari”.
Infrastrutture sotto assedio: rischio blackout prolungato
Da mesi la regione di Kharkiv è sotto pressione per i continui attacchi alle infrastrutture civili. Secondo il Ministero dell’Energia ucraino, negli ultimi sei mesi sono state danneggiate almeno 12 sottostazioni elettriche e diversi impianti idrici. “Ogni volta che sistemiamo una linea, ne viene colpita un’altra”, confida un tecnico della società Ukrenergo.
Le autorità temono che i blackout prolungati possano pesare anche sulla salute pubblica. Ospedali e case di cura sono stati dotati di generatori d’emergenza, ma non tutti riescono a garantire servizi regolari. “Abbiamo bisogno di carburante per i generatori e scorte d’acqua”, spiega un medico dell’ospedale regionale.
La reazione internazionale e il futuro
I nuovi attacchi hanno fatto scattare la condanna anche fuori dall’Ucraina. L’Unione Europea ha definito “inaccettabile” l’uso della guerra contro le infrastrutture civili. Intanto, fonti diplomatiche a Kiev riferiscono che sono in arrivo nuovi aiuti dalla Polonia e dalla Germania: generatori e materiali per riparare le reti.
Per ora, la priorità è ridare elettricità e acqua alle famiglie di Kharkiv. “Ci vorranno ancora alcuni giorni – ammette Kuleba – ma non ci fermeremo finché tutti non avranno di nuovo i servizi essenziali”. Intanto la gente si prepara a un’altra notte al freddo, sperando che presto la luce torni a illuminare la città.
