Lavrov apre alla possibilità di un incontro con Rubio
Lavrov apre alla possibilità di un incontro con Rubio
Mosca, 9 novembre 2025 – Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov si è detto oggi pronto a incontrare il segretario di Stato americano Marco Rubio, nonostante le tensioni che hanno fatto saltare il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin. La conferma arriva dopo giorni di voci: si dice che proprio Lavrov, con una telefonata dai toni accesi, abbia spinto per annullare l’incontro. “Rubio e io sappiamo quanto sia importante mantenere un dialogo costante”, ha detto Lavrov in un’intervista all’agenzia russa Ria Novosti.
Lavrov cerca di smorzare la crisi
Il capo della diplomazia russa ha descritto i rapporti con gli Stati Uniti come “ancora aperti”, nonostante le difficoltà recenti. “Dobbiamo discutere della questione ucraina e portare avanti l’agenda bilaterale. Per questo ci sentiamo al telefono e siamo pronti a vederci di persona quando serve”, ha aggiunto Lavrov, lasciando intendere che il dialogo non si è mai davvero interrotto. La telefonata di lunedì sera, secondo fonti diplomatiche, è stata “diretta”, ma non ha mandato in frantumi i rapporti.
Vertice saltato, accuse e silenzi
L’annullamento del vertice tra Trump e Putin, previsto per il 12 novembre a Ginevra, ha scatenato una serie di reazioni tra Mosca e Washington. Da Washington, alcuni funzionari hanno puntato il dito contro Mosca, parlando di “mancanza di condizioni favorevoli”. A Mosca, invece, si è preferito un basso profilo: “Non c’è stata una rottura formale – ha detto un funzionario del Cremlino – solo una pausa tecnica”. Ma dietro le quinte il clima resta teso. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato Lavrov a mettere in dubbio l’utilità dell’incontro, dopo aver ricevuto da Rubio alcune richieste giudicate “inaccettabili” dal governo russo.
La questione ucraina resta il nodo centrale
Al centro dello scontro c’è la questione ucraina. Gli Stati Uniti continuano a chiedere un ritiro delle truppe russe dal Donbass e garanzie per la sicurezza energetica in Europa. Mosca, dal canto suo, accusa Washington di “interferenze” e insiste sulla necessità di un dialogo diretto con Kiev. “Non possiamo ignorare le provocazioni del governo ucraino”, ha sottolineato Lavrov nell’intervista. Rubio, invece, ha ribadito in una nota del Dipartimento di Stato che “gli Stati Uniti restano impegnati a sostenere l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Al momento nessuno sembra intenzionato a cedere.
Timidi segnali di disgelo
Nonostante il gelo degli ultimi giorni, sembra che entrambe le parti vogliano tenere aperti i canali diplomatici. A Mosca, nella sede del ministero degli Esteri in Smolenskaya Square, si respira un’attesa prudente. “Siamo pronti a riprendere il dialogo quando le condizioni lo permetteranno”, ha detto un portavoce russo nel pomeriggio. A Washington, invece, la linea è chiara: “Serve chiarezza sulle intenzioni di Mosca”, ha dichiarato un consigliere vicino a Rubio. Solo allora, forse, si potrà tornare a parlare di vertici e incontri.
Il futuro del dialogo resta incerto
Per ora non c’è ancora una data per un nuovo incontro tra Lavrov e Rubio. Le agende restano aperte, ma tra i diplomatici occidentali cresce la sensazione che servirà tempo prima di un vero riavvicinamento. Intanto, sullo sfondo, c’è la crisi ucraina e il rischio che il confronto tra Mosca e Washington si blocchi a lungo. “Il dialogo è necessario – ha concluso Lavrov – ma deve fondarsi sul rispetto reciproco”. Parole che suonano come un invito, ma anche come un monito.
