Rifiuti automotive: la tecnologia di Cescut trasforma gli scarti in valore prezioso
Rifiuti automotive: la tecnologia di Cescut trasforma gli scarti in valore prezioso
Rimini, 9 novembre 2025 – All’edizione 2025 di Ecomondo, la fiera internazionale dedicata alla sostenibilità e all’economia circolare, il recupero dei rottami d’auto è stato uno dei protagonisti assoluti. A metterlo in evidenza è stato Omar Antonio Cescut, amministratore delegato dell’Unità circular economy di Btt, che ha raccontato i dati di una recente indagine Ispra: “Da circa un milione di tonnellate di rottami d’auto, riusciamo a recuperare quasi una tonnellata d’oro”. Per la prima volta si scopre così il valore nascosto dietro le auto dismesse in Italia.
Oro e metalli preziosi: un tesoro nascosto nei rottami
Cescut ha spiegato chiaramente quanto sia importante il recupero dei metalli preziosi dal materiale di scarto dell’automotive. “Si tratta di un valore economico che supera i 100 milioni di euro ogni anno, solo dall’Italia”, ha detto. La tecnologia messa a punto da Btt permette di estrarre oro, platino e altri metalli da componenti come centraline elettroniche, catalizzatori e circuiti stampati.
Durante la fiera, è stato mostrato come funziona il processo, basato su sistemi avanzati di separazione e raffinazione. Solo con queste tecniche si riesce a trasformare quello che sembra rifiuto in risorsa preziosa. “Il nostro lavoro è proprio questo: far tornare prezioso ciò che per molti è solo scarto”, ha ribadito Cescut, sottolineando che l’Italia è ormai tra i paesi più avanzati in Europa per efficienza e innovazione in questo campo.
Transizione ecologica: meno dipendenza, più autonomia
Il tema del recupero dei metalli preziosi si lega a doppio filo con la sfida della transizione ecologica ed energetica. L’Italia non ha miniere proprie e dipende quasi del tutto dalle importazioni per le materie prime critiche. “La transizione è fondamentale – ha spiegato Cescut – perché ci permette di recuperare e risparmiare risorse che non abbiamo, aumentando la nostra autonomia”.
I dati presentati a Rimini mostrano come la circolarità dei materiali non solo limiti l’impatto ambientale dello smaltimento delle auto fuori uso, ma aiuti anche il Paese a diventare più autonomo sotto il profilo strategico. “La circolarità crea un circolo virtuoso che ci rende meno dipendenti dall’estero”, ha aggiunto l’amministratore delegato di Btt. Un messaggio che è stato accolto con favore anche dalle istituzioni, convinte dell’importanza di investire nella ricerca per migliorare ancora i tassi di recupero.
Riciclo auto: un settore in piena trasformazione
Il mondo del riciclo delle auto dismesse sta cambiando rapidamente. Ogni anno in Italia vengono rottamate più di un milione di vetture, molte delle quali finiscono nei centri autorizzati per il recupero dei materiali. Solo nell’ultimo anno, la quantità di oro estratta da questi rottami ha raggiunto un livello mai visto prima.
Gli operatori del settore sottolineano che la domanda di metalli preziosi crescerà ancora, spinta dall’aumento delle tecnologie digitali e dalla mobilità elettrica. “Oggi ogni centralina elettronica contiene piccole quantità di oro e platino – ha spiegato un tecnico a Ecomondo – e recuperarle significa ridurre la nostra dipendenza dall’estero”.
Tra sfide e opportunità: la strada dell’economia circolare
Non mancano però le difficoltà. Le associazioni ambientaliste chiedono controlli più rigidi sulla filiera del riciclo per evitare traffici illeciti e dispersioni di materiali. “Serve più trasparenza – ha detto un rappresentante di Legambiente – solo così il recupero può essere davvero sostenibile”.
Intanto, il governo sta valutando nuove misure per spingere l’adozione delle tecnologie più moderne nei centri di trattamento. L’obiettivo è chiaro: aumentare la quantità di materiali recuperati e ridurre gli sprechi. In questa partita, la collaborazione tra pubblico e privato è decisiva. Solo unendo le forze e le competenze si potrà rafforzare il ruolo dell’Italia come leader europeo nell’economia circolare.
A Rimini, tra gli stand e le chiacchiere degli addetti ai lavori, si respira una nuova consapevolezza: il futuro della sostenibilità passa anche dai rottami d’auto. E da quella tonnellata d’oro che ogni anno torna a brillare grazie all’ingegno italiano.
