Accordo storico: fine dello shutdown e nuove prospettive per il futuro
Accordo storico: fine dello shutdown e nuove prospettive per il futuro
Washington, 10 novembre 2025 – Nella notte tra domenica e lunedì, un accordo tra democratici e repubblicani al Senato degli Stati Uniti ha sbloccato i fondi necessari a tenere in piedi il governo federale fino al 30 gennaio. La notizia, confermata da fonti vicine ai negoziati e rilanciata dalla CNN, arriva dopo settimane di tensioni e trattative serrate tra i due partiti principali. Il nodo più complicato, quello sull’Obamacare, è stato rimandato: il voto sulla riforma sanitaria slitterà a dicembre.
Accordo bipartisan salva governo, ma l’Obamacare resta in sospeso
Separare il voto sull’Obamacare dal pacchetto di finanziamento è stata la mossa decisiva per evitare lo stallo che aveva messo gli Stati Uniti sull’orlo dello shutdown. Secondo fonti del Congresso, questa soluzione temporanea coprirà le spese federali per circa due mesi e mezzo, evitando così il blocco delle attività pubbliche che avrebbe coinvolto milioni di cittadini e dipendenti.
Il leader democratico al Senato, Chuck Schumer, ha detto che “questo accordo dimostra che, quando serve, il Congresso sa mettere da parte le divisioni per il bene del Paese”. Dall’altra parte, il capogruppo repubblicano Mitch McConnell ha sottolineato: “La priorità era evitare danni economici e sociali, rimandando il confronto su temi divisivi come la sanità a un momento più adatto”.
Dietro le quinte: 48 ore di trattative intense
L’intesa è arrivata dopo una lunga maratona di trattative durate oltre 48 ore. Fonti vicine ai senatori raccontano di telefonate notturne, incontri riservati negli uffici di Capitol Hill e pressioni incrociate dalla Casa Bianca. Il presidente Joe Biden, secondo quanto trapelato, ha seguito ogni fase da vicino, mantenendo un contatto diretto con i leader di entrambi i partiti.
“Non è stato facile trovare un punto d’incontro – ha detto un funzionario democratico – ma la paura di uno shutdown prolungato ha convinto tutti a fare un passo indietro”. Anche tra i repubblicani ci sono state tensioni: alcuni conservatori volevano mantenere il confronto duro sull’Obamacare, ma alla fine ha prevalso la linea pragmatica.
Stop al blocco, ma i cittadini restano in allerta
L’accordo al Senato mette per ora al sicuro i servizi essenziali del governo federale: dagli stipendi dei dipendenti pubblici ai programmi di assistenza sociale, fino alla sicurezza nazionale. Negli ultimi giorni diversi esperti avevano avvertito sul rischio di ritardi nei pagamenti e disagi per milioni di famiglie americane.
Anche i mercati hanno tirato un sospiro di sollievo: lunedì mattina il Dow Jones è salito di oltre 200 punti. “La stabilità politica è fondamentale per la fiducia degli investitori”, ha commentato un analista di Wall Street. Tuttavia, resta la tensione per il prossimo voto sulla riforma sanitaria: “Rinviare non risolve il problema – ha avvertito la senatrice Elizabeth Warren – servirà coraggio per affrontare la questione a dicembre”.
Dicembre decisivo: l’ultima sfida sull’Obamacare
Il compromesso prevede che il voto sull’Obamacare arrivi entro fine anno. Un passaggio tutt’altro che semplice: la riforma voluta da Barack Obama continua a dividere il Congresso e l’opinione pubblica. Nei prossimi giorni i leader dei due partiti dovranno cercare un nuovo accordo, per evitare che lo scontro si riaccenda proprio durante le feste.
Intanto, la Casa Bianca ha espresso soddisfazione per il risultato. In una nota diffusa nella notte, il portavoce presidenziale ha parlato di “un passo importante per garantire stabilità e continuità ai servizi pubblici”. Ma nei corridoi del Senato c’è ancora prudenza: “Abbiamo solo guadagnato tempo – ha ammesso un senatore repubblicano – la vera partita si giocherà a dicembre”.
Una tregua fragile in attesa della sfida finale
Per ora, gli Stati Uniti evitano lo spettro dello shutdown grazie a un compromesso che rinvia le questioni più spinose. Ma chi conosce i meccanismi del Congresso sa che si tratta di una tregua temporanea. Nei prossimi mesi si capirà se i legislatori riusciranno a trovare un’intesa anche su temi controversi come la sanità. Solo allora si vedrà se questo accordo è un vero punto di svolta o solo una pausa prima della prossima crisi.
