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Consiglio supremo di difesa: le nuove strategie per Ucraina e Medio Oriente

Consiglio supremo di difesa: le nuove strategie per Ucraina e Medio Oriente

Consiglio supremo di difesa: le nuove strategie per Ucraina e Medio Oriente

Roma, 10 novembre 2025 – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato per lunedì 17 novembre, alle 16.30, il Consiglio Supremo di Difesa al Palazzo del Quirinale. All’ordine del giorno, come annunciato dal Colle, ci sarà l’analisi dell’evoluzione dei conflitti in corso e delle iniziative di pace, con un occhio di riguardo alla situazione in Ucraina e nel Medio Oriente. La riunione arriva in un momento particolarmente delicato per gli equilibri internazionali e per la sicurezza del Paese.

Consiglio Supremo di Difesa: occhi puntati su Ucraina e Medio Oriente

La chiamata del Consiglio Supremo di Difesa – presieduto dal Capo dello Stato e formato dai vertici civili e militari – segna un momento chiave in una fase di forti tensioni geopolitiche. Fonti vicine al Quirinale spiegano che la data non è casuale: “Il quadro internazionale richiede una riflessione profonda e condivisa”, ha detto un consigliere presidenziale questa mattina.

Al centro del dibattito c’è l’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina, che negli ultimi mesi ha visto un aumento degli scontri lungo la linea del fronte, con ricadute anche sulle forniture energetiche europee. Non meno importante il dossier sul Medio Oriente, dove la fragile tregua tra Israele e Hamas resta a rischio per nuovi episodi di violenza e l’instabilità crescente nella regione. “L’Italia segue con preoccupazione gli sviluppi”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolineando la necessità di “un impegno costante per la pace”.

Minacce ibride e sicurezza europea: la sfida della dimensione cognitiva

Un altro punto caldo del confronto sarà l’analisi delle minacce ibride, tema che negli ultimi anni ha preso sempre più spazio nella sicurezza nazionale ed europea. Si parla di strategie che uniscono attacchi informatici, disinformazione e pressioni economiche, con l’obiettivo di destabilizzare governi e società. “Non si tratta solo di cyberattacchi – ha spiegato un alto ufficiale dello Stato Maggiore – ma anche di campagne di manipolazione dell’opinione pubblica, che possono avere effetti profondi sulla coesione sociale”.

La cosiddetta dimensione cognitiva – cioè la capacità di influenzare percezioni, opinioni e comportamenti collettivi – è ormai vista come un fronte importante, tanto quanto quello militare tradizionale. L’Italia, insieme agli altri Paesi europei, sta rafforzando le proprie difese contro queste forme di pressione. “Le minacce ibride sono una realtà quotidiana”, ha ammesso il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza, Alfredo Mantovano, in un recente convegno a Roma.

Sicurezza nazionale sotto pressione: il ruolo cruciale dell’Italia

Secondo quanto emerge da ambienti governativi, il Consiglio valuterà anche le ripercussioni sulla sicurezza dell’Unione Europea e dell’Italia. Il rischio di infiltrazioni informatiche nei sistemi strategici e la vulnerabilità delle infrastrutture chiave – reti energetiche, trasporti, comunicazioni – preoccupano sia i vertici militari sia quelli politici. “Non possiamo permetterci distrazioni”, ha ribadito il ministro della Difesa Guido Crosetto in una recente audizione parlamentare.

L’Italia, impegnata nelle missioni NATO e nelle iniziative diplomatiche europee, deve bilanciare la sicurezza interna con la cooperazione internazionale. Il Consiglio Supremo di Difesa è il luogo dove si discutono queste scelte al massimo livello. “Serve una strategia condivisa”, ha spiegato un funzionario del Ministero degli Esteri, “perché nessun Paese può affrontare da solo minacce così complesse”.

L’attesa cresce: il Quirinale al centro del dibattito sulla difesa

L’incontro di lunedì al Quirinale si annuncia un passaggio importante per definire le linee guida della politica di difesa italiana nei prossimi mesi. Non è escluso che, a fine riunione, venga diffuso un comunicato con le principali decisioni emerse dal confronto tra i vertici dello Stato.

Intanto cresce l’attesa tra osservatori internazionali e addetti ai lavori. “Il Consiglio Supremo di Difesa è un momento fondamentale”, ha ricordato stamattina un analista dell’Istituto Affari Internazionali, “soprattutto in un momento in cui la sicurezza europea è messa alla prova su più fronti”. Solo dopo la riunione si capirà quali saranno le prossime mosse dell’Italia sullo scacchiere internazionale.