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Gas: il prezzo di partenza supera i 31 euro, cosa aspettarci?

Gas: il prezzo di partenza supera i 31 euro, cosa aspettarci?

Gas: il prezzo di partenza supera i 31 euro, cosa aspettarci?

Milano, 10 novembre 2025 – Il prezzo del gas ha iniziato la settimana senza grandi scossoni: stamattina ad Amsterdam, cuore del mercato europeo, i contratti Ttf sono stati scambiati a 31,35 euro al megawattora, con un leggero aumento dello 0,4% rispetto alla chiusura di ieri. Una variazione minima che, secondo gli operatori, riflette la prudenza degli investitori e le incertezze ancora presenti nel panorama energetico europeo.

Gas fermo ad Amsterdam: il mercato aspetta

Alle 9, nella sala contrattazioni della Borsa olandese, i prezzi si sono mossi poco. I contratti Ttf, punto di riferimento per il gas naturale in Europa, hanno oscillato intorno ai 31 euro, con variazioni quasi impercettibili. “Nessuna sorpresa all’apertura,” racconta un trader milanese che segue il settore da vicino. “Il mercato aspetta notizie sulle forniture e sulle temperature invernali”.

Negli ultimi mesi, il prezzo del gas è stato altalenante, tra rialzi e correzioni. Ma da metà ottobre sembra essersi stabilizzato. Gli esperti spiegano questa calma con alcuni fattori: le scorte europee sono rimaste alte – secondo Gas Infrastructure Europe, i depositi sono pieni per oltre il 95% – e il clima più mite ha tenuto bassa la domanda rispetto alla media stagionale.

Scorte piene e clima più caldo frenano i prezzi

Le scorte di gas sono state determinanti per mantenere i prezzi stabili. In Italia, Snam ha confermato che i livelli di stoccaggio sono “ampiamente adeguati” per affrontare l’inverno. Anche in Germania e Francia, i principali centri di stoccaggio parlano di una situazione sotto controllo. “Siamo in una posizione di relativa sicurezza,” ha detto ieri un portavoce della Commissione europea. “Le misure prese dopo la crisi energetica del 2022 stanno dando i loro frutti”.

Il clima, almeno per ora, aiuta i consumatori. Le previsioni meteo indicano temperature sopra la media in molte zone dell’Europa occidentale fino a fine novembre. Questo ha ridotto la pressione sulla domanda di riscaldamento, sia domestico che industriale. Solo un’ondata di freddo improvvisa potrebbe far muovere di nuovo i prezzi, avvertono gli esperti.

Geopolitica e incertezze: il vero rischio

Dietro la calma, però, il mercato resta molto sensibile alle tensioni geopolitiche in Russia, Ucraina e Medio Oriente. Le tensioni continuano a far tremare i fornitori e possono spostare i prezzi in un attimo. “Ogni notizia su possibili interruzioni o nuovi accordi può cambiare rapidamente il mercato,” spiega un analista di Refinitiv.

L’attenzione resta alta sui flussi che passano per l’Ucraina e sulle rotte alternative dal Nord Africa e dal Mediterraneo orientale. L’Italia, che importa quasi il 40% del suo gas tramite pipeline dall’Algeria e dalla Libia, segue con attenzione la situazione in quei Paesi. “Il sistema è più vario rispetto al passato,” ha detto di recente il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, “ma non possiamo permetterci distrazioni”.

Bollette ferme, ma l’allarme resta

Per ora, la stabilità del prezzo del gas si riflette anche sulle bollette di famiglie e imprese italiane. L’Arera – l’Autorità per l’energia – ha confermato che le tariffe restano ferme rispetto ai mesi scorsi. Un sospiro di sollievo per molte aziende energivore, preoccupate per possibili aumenti con l’arrivo dell’inverno.

Ma le associazioni dei consumatori mettono in guardia. “La situazione è ancora fragile,” avverte Massimiliano Dona, dell’Unione Nazionale Consumatori. “Basta poco per invertire la rotta: una crisi internazionale o un inverno molto rigido possono cambiare tutto in poche settimane.”

Cosa ci aspetta nelle prossime settimane

Gli operatori ora guardano ai prossimi dati sulle temperature e alle decisioni dell’Opec+ sul petrolio, che spesso influenzano anche il gas. Intanto, il prezzo resta agganciato a 31,35 euro al megawattora ad Amsterdam, una tregua dopo mesi difficili.

Solo nei prossimi giorni si capirà se questa calma durerà o se nuove tensioni riporteranno turbolenze sul mercato europeo dell’energia. Per ora, almeno sui monitor della Borsa olandese, la parola d’ordine è una sola: stabilità.