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Sarkozy ottiene la libertà vigilata: oggi esce dal carcere

Sarkozy ottiene la libertà vigilata: oggi esce dal carcere

Sarkozy ottiene la libertà vigilata: oggi esce dal carcere

Parigi, 10 novembre 2025 – Nicolas Sarkozy, ex presidente francese, torna in libertà vigilata da oggi. La Corte d’Appello di Parigi ha infatti accolto la sua richiesta di scarcerazione, meno di un mese dopo l’arresto, avvenuto il 21 ottobre, nell’inchiesta sui presunti fondi libici ricevuti durante la campagna elettorale del 2007. Secondo fonti giudiziarie, Sarkozy lascerà nelle prossime ore il carcere della Santé.

La Corte d’Appello dà il via libera alla scarcerazione

La decisione è arrivata poco dopo le 9 del mattino, quando i giudici hanno comunicato di aver accolto la richiesta presentata dagli avvocati dell’ex presidente. Sarkozy, che ha compiuto 70 anni a gennaio, era stato fermato in seguito all’emergere di nuove prove nell’indagine per finanziamento illecito. La Corte ha stabilito che può beneficiare della libertà vigilata, con obbligo di firma e restrizioni sui contatti con altri indagati.

Thierry Herzog, avvocato di Sarkozy, ha raccontato ai giornalisti davanti al tribunale di boulevard du Palais che l’ex presidente ha accolto la notizia “con sollievo”, ma ha ribadito la sua innocenza. “Questa scarcerazione non è una vittoria, ma un passo verso la verità”, ha spiegato Herzog.

Fondi libici e detenzione: il nodo dell’inchiesta

L’indagine sul presunto finanziamento illecito da parte della Libia parte dal 2013. La magistratura francese ha aperto un fascicolo dopo aver ipotizzato che soldi provenienti dal regime di Muammar Gheddafi avrebbero sostenuto la campagna elettorale di Sarkozy nel 2007. L’ex presidente ha sempre negato ogni accusa, definendola “fantasiosa” e “senza alcun fondamento”.

Il carcere della Santé, nel XIII arrondissement di Parigi, ha ospitato Sarkozy dopo che sono emersi nuovi elementi a suo carico. Gli inquirenti temevano che potesse interferire con le prove o entrare in contatto con altri indagati. “Non c’è mai stato alcun finanziamento nascosto”, ha dichiarato Sarkozy durante un interrogatorio, secondo fonti vicine alla difesa.

Le reazioni politiche e istituzionali

La scarcerazione ha subito scatenato commenti nel mondo politico. Dai Républicains, partito che Sarkozy ha guidato fino al 2016, è arrivato un giudizio cauto: “Rispettiamo le decisioni della magistratura e speriamo che emerga la verità”, ha detto il segretario generale Aurélien Pradié. Più duro Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise: “La giustizia deve andare avanti senza subire pressioni”, ha detto a France Inter.

Anche all’Eliseo si mantiene prudenza. Fonti vicine a Emmanuel Macron hanno ricordato che “la separazione dei poteri resta un principio fondamentale della Repubblica”. Nessun commento ufficiale dal governo, almeno fino al primo pomeriggio.

Cosa succede ora: la strada giudiziaria

La scarcerazione con libertà vigilata non chiude il caso. Sarkozy dovrà rispettare alcune regole: firmare ogni settimana alla polizia giudiziaria, non lasciare il paese senza permesso e limitare i contatti con gli altri indagati. Il prossimo appuntamento in tribunale è fissato per il 15 dicembre, quando si deciderà se adottare altre misure o mandare il caso a processo.

Gli avvocati di Sarkozy hanno già annunciato che presenteranno nuovi documenti per dimostrare che le accuse non reggono. “Siamo fiduciosi – ha detto Herzog – che la verità uscirà fuori nel modo giusto”.

Un caso che tiene la Francia con il fiato sospeso

Il processo a Nicolas Sarkozy continua a far parlare tutto il paese. Questa mattina, davanti al carcere della Santé, alcuni suoi sostenitori si sono radunati in attesa della scarcerazione. “Non smetteremo mai di credere nella sua innocenza”, ha detto una donna, agitando una bandiera tricolore.

Intanto i media francesi seguono ogni mossa. Le telecamere delle principali emittenti sono già davanti al penitenziario. Quando Sarkozy uscirà, si capirà quale sarà il prossimo capitolo di questa vicenda che da anni scuote la politica francese.