Borsa asiatica in ripresa: Tokyo guadagna lo 0,43% grazie alla tregua sullo shutdown
Borsa asiatica in ripresa: Tokyo guadagna lo 0,43% grazie alla tregua sullo shutdown
Milano, 12 novembre 2025 – Le borse asiatiche hanno chiuso oggi con risultati contrastanti, mentre gli operatori attendono nuovi dati economici e tengono d’occhio le tensioni politiche negli Stati Uniti. A dare una mano ai mercati è stata la tregua raggiunta alla Camera americana sullo shutdown federale, che ha portato un po’ di sollievo, soprattutto a Tokyo, dove l’indice Nikkei ha chiuso in rialzo dello 0,43%.
Asia, spinta dalla tregua sullo shutdown Usa
La giornata è partita con un cauto ottimismo nelle principali piazze asiatiche. A Tokyo, il settore auto ha fatto da traino: Isuzu ha chiuso a +3,27% dopo la trimestrale, seguita da Suzuki (+2,7%) e Toyota (+1,37%). “Il mercato ha accolto bene i risultati, soprattutto per Isuzu che ha sorpreso con le vendite estere”, ha detto un analista di Nomura Securities.
Diverso il discorso per i produttori di semiconduttori. Sumco ha perso il 20,16% dopo aver annunciato una perdita operativa più alta del previsto. Male anche Tokyo Electron (-1,55%) e Screen Holdings (-1,21%). “Il settore soffre per la domanda globale debole e i margini che si riducono”, ha commentato un trader locale.
Shanghai ferma, Hong Kong e Mumbai corrono
A differenza delle altre piazze, Shanghai ha chiuso quasi invariata (-0,07%), con scambi contenuti e investitori prudenti in vista dei dati sulla produzione industriale cinese attesi a breve. In controtendenza, invece, Hong Kong (+0,83%) e Mumbai (+0,85%), ancora aperte quando i mercati giapponesi hanno chiuso. Anche Singapore ha chiuso in rialzo (+0,46%), mentre Sydney ha segnato un calo dello 0,22%, penalizzata dai titoli minerari.
Future europei e Usa in rialzo dopo l’inflazione tedesca
In Occidente, i future su Wall Street e sulle principali borse europee sono saliti dopo la pubblicazione dell’inflazione tedesca di ottobre, in linea con le previsioni. “Il rallentamento dei prezzi in Germania fa sperare in una politica meno dura della BCE”, ha osservato un gestore milanese.
Nella giornata sono attesi altri dati importanti: la produzione industriale italiana, le richieste settimanali di mutui negli Usa e il report mensile dell’Opec, che potrebbe influenzare i prezzi dell’energia.
Materie prime, petrolio giù e gas su
Sul fronte delle materie prime, il prezzo del petrolio WTI è sceso dello 0,49%, a 60,74 dollari al barile. “Il mercato teme un rallentamento della domanda mondiale”, ha spiegato un operatore di trading a Londra. In controtendenza, il gas naturale europeo ha guadagnato lo 0,81%, a 31,36 euro per megawattora.
L’oro ha perso lo 0,66%, attestandosi a 4.114,62 dollari l’oncia. Il dollaro è rimasto stabile contro l’euro (86,34 centesimi), ma si è rafforzato rispetto allo yen (154,64) e alla sterlina (76,08 penny). “Il biglietto verde beneficia dell’incertezza e della ricerca di rifugi sicuri”, ha spiegato un analista valutario.
Occhi puntati sui dati macro europei
Gli investitori sono ora concentrati sui prossimi dati economici. In Italia si aspettano i numeri sulla produzione industriale di settembre. Negli Stati Uniti, invece, sono attese le richieste settimanali di mutui e il report mensile dell’Opec. “I mercati restano molto sensibili a ogni segnale, sia di rallentamento che di ripresa”, ha detto un gestore romano.
In breve, la giornata si è chiusa con segnali contrastanti ma una prevalenza di acquisti in Asia. Gli occhi restano puntati sulle mosse delle banche centrali e sui dati economici in arrivo nelle prossime ore.
