Nuova tassa in arrivo: colpiti i piccoli pacchi extra Ue
Nuova tassa in arrivo: colpiti i piccoli pacchi extra Ue
Roma, 12 novembre 2025 – Il governo italiano sta pensando di introdurre una tassa sui pacchi postali provenienti da Paesi extra Ue, una novità che potrebbe entrare nella prossima manovra economica. La proposta, già definita “plausibile” da fonti governative, nasce dalla necessità di mettere ordine nel crescente flusso di spedizioni che arrivano dall’estero, con un occhio particolare ai giganti dell’e-commerce cinese come Shein e Temu.
Una tassa per ogni pacco sotto i 150 euro
L’idea è quella di applicare un contributo su ogni spedizione che arriva da fuori Europa e che ha un valore inferiore ai 150 euro. Oggi questa cifra rappresenta il limite sotto il quale non si pagano dazi doganali. La nuova tassa, dicono fonti vicine alla questione, segue il dibattito che si sta svolgendo a livello europeo: proprio domani, all’Ecofin, i ministri delle Finanze discuteranno se eliminare l’esenzione dai dazi per i pacchi di piccolo valore.
All’origine, la misura era stata pensata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) come un modo per contrastare il fenomeno del fast fashion, ma non era riuscita a entrare nel ddl concorrenza per questioni di tempo. “Il tema è ancora sul tavolo”, ha confidato un funzionario del Mimit, “e la volontà politica è quella di muoversi rapidamente”.
Francia in pista e pressione da Bruxelles
Non c’è solo l’Italia. Anche la Francia ha già varato una tassa simile, per fronteggiare la concorrenza dei colossi asiatici dell’e-commerce. Parigi ha spiegato la scelta con la necessità di difendere il commercio locale e garantire condizioni più giuste tra operatori europei e stranieri.
A Bruxelles, il confronto è acceso. L’obiettivo è armonizzare le regole tra i Paesi membri e chiudere quei buchi normativi che permettono a molte piattaforme extra Ue di evitare tasse e dazi. “Serve una risposta comune”, ha detto ieri un portavoce della Commissione europea, “per non falsare il mercato”.
Consumatori e imprese: cosa cambia
Se la tassa sui pacchi extra Ue dovesse entrare in vigore, gli effetti sarebbero immediati per consumatori e aziende. Le prime stime parlano di un contributo tra 1 e 5 euro a spedizione, ma i dettagli sono ancora in discussione tra i ministeri. Le associazioni dei consumatori hanno già alzato la voce: “Il rischio – ha spiegato Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori – è che il costo ricada tutto sulle spalle degli acquirenti”.
Le aziende italiane che operano nell’e-commerce, invece, accolgono con favore la misura. “È un passo necessario per riequilibrare la concorrenza”, ha detto Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio del commercio digitale italiano. “Oggi chi importa da fuori Ue ha vantaggi fiscali che penalizzano le imprese locali”.
Tempi stretti e nodi da sciogliere
Nonostante la volontà di agire in fretta, ci sono ancora molti punti da chiarire. I tempi restano un problema: la tassa non è riuscita a entrare nel ddl concorrenza per questioni di calendario parlamentare e ora si pensa di inserirla nella legge di bilancio. “Stiamo lavorando per trovare un’intesa”, ha assicurato una fonte di maggioranza.
Va deciso anche come far pagare la tassa: al momento dell’acquisto online o al momento della consegna. Un dettaglio che potrebbe influire sulla velocità delle spedizioni e sulla chiarezza dei costi per i consumatori.
Verso nuove regole per l’e-commerce
La discussione sulla tassa sui pacchi extra Ue fa parte di un quadro più ampio, quello della revisione delle regole sull’e-commerce internazionale. L’Italia, insieme ad altri Paesi europei, spinge per una maggiore protezione delle filiere produttive interne e per un sistema fiscale più giusto. Solo così, spiegano fonti parlamentari, sarà possibile garantire condizioni di mercato più equilibrate anche per le piccole imprese.
Per ora la partita è aperta. Domani l’Ecofin potrebbe dare un primo segnale chiaro. Nel frattempo, ogni giorno arrivano in Italia milioni di pacchi: scatole anonime, spesso con etichette in cinese o inglese, che raccontano molto più di una semplice vendita online.
