A2A: obiettivi ambiziosi per la crescita economica e finanziaria entro il 2035
A2A: obiettivi ambiziosi per la crescita economica e finanziaria entro il 2035
Milano, 13 novembre 2025 – A2A ha confermato oggi i suoi obiettivi economici e finanziari, aggiornando il Piano industriale con una visione di crescita chiara fino al 2035. Presentato nella sede di via Lamarmora, il documento ribadisce la fiducia nei punti di forza del gruppo e introduce una novità: il contributo dei data center, che inizieranno a pesare sui risultati a partire dal 2028. L’obiettivo è netto: consolidare il ruolo di leader nei settori energia, infrastrutture e ambiente, puntando su investimenti per 23 miliardi di euro nel prossimo decennio.
EBITDA in crescita e investimenti mirati
Il piano prevede un aumento dell’EBITDA, che passerà da 2,2 miliardi nel 2025 a 2,4 miliardi nel 2028, 2,8 miliardi nel 2030 e 3,6 miliardi nel 2035. Il tasso di crescita annuo composto (CAGR) sarà del 5% tra il 2025 e il 2035, salendo al 6% dal 2028 in poi. “Abbiamo scelto una crescita prudente ma ambiziosa”, ha detto uno dei dirigenti durante la presentazione. Gli investimenti si divideranno così: 7,6 miliardi alla Generazione e Mercato, 7,4 miliardi alle Smart Infrastructures e 6,5 miliardi alla Circular Economy.
Rinnovabili e reti: il cuore della strategia
Nel dettaglio, la Business Unit Generazione e Mercato vedrà 3,7 miliardi destinati a nuova capacità rinnovabile, con un occhio a solare ed eolico, per arrivare a 3,7 GW installati entro il 2035. Altri 1,4 miliardi andranno a migliorare la flessibilità della rete, mentre circa 1,6 miliardi sosterranno l’espansione della clientela, con l’obiettivo di toccare i 5 milioni di clienti nel 2035. Il rendimento atteso sul capitale investito (ROI) supera il 15%, grazie a una base clienti ben integrata e a un mix di generazione diversificato.
Per le Smart Infrastructures sono previsti 7,4 miliardi di investimenti, di cui 4,9 miliardi serviranno a rinnovare le reti di distribuzione elettrica. Il valore degli asset regolati (RAB) dovrebbe salire fino a 4 miliardi nel 2035. Un capitolo a parte riguarda la mobilità elettrica: 300 milioni saranno destinati alle infrastrutture di ricarica. Qui il ROI atteso è superiore al costo del capitale regolatorio.
Circular Economy e data center: i nuovi fronti
Alla Circular Economy andranno 6,5 miliardi di euro, con l’obiettivo di rafforzare la leadership nel recupero energetico e nella gestione dei rifiuti. Di questi, 2,8 miliardi saranno investiti nel trattamento dei rifiuti, mentre mezzo miliardo andrà alla raccolta. Entro il 2035 si punta a trattare 6,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e industriali. Altri fondi saranno dedicati al teleriscaldamento (1,2 miliardi) e al ciclo idrico (500 milioni), con l’obiettivo di ridurre le perdite e costruire nuovi depuratori.
Una novità riguarda la piattaforma data center, che riceverà 1,6 miliardi di investimenti e dovrebbe portare un EBITDA di circa 400 milioni entro il 2035. “I data center sono una leva chiave per la crescita futura”, ha sottolineato un manager A2A. Il ROI previsto per la Circular Economy supera il 10%, spinto proprio dai nuovi impianti e dall’apporto dei data center.
Finanze solide e debito sotto controllo
Il piano conferma una gestione attenta delle finanze. Il flusso di cassa operativo netto, al netto degli investimenti di manutenzione, è stimato in 14 miliardi nel periodo coperto dal piano, con una conversione di cassa superiore al 50%. La posizione finanziaria netta (PFN) crescerà di circa 3 miliardi tra il 2026 e il 2035, con due terzi di questo aumento legati ai data center. Tuttavia, il rapporto PFN/EBITDA non supererà mai 2,8 volte, scendendo fino a 2,4 volte nel 2035.
Il costo medio del debito resterà sotto il 3% nel medio termine e sotto il 3,3% nel lungo periodo. “L’obiettivo è mantenere l’attuale rating creditizio”, si legge nella nota diffusa dal gruppo. Il fabbisogno finanziario per il periodo 2026-2035 è stimato in 10 miliardi, di cui 3 coperti da nuovo debito e 7 destinati al rifinanziamento.
Finanza sostenibile e equilibrio delle fonti
A2A punta a rafforzare la componente ESG: la quota di debito sostenibile supererà l’85% nel 2028, il 90% nel 2030 e arriverà al 100% nel 2035. Il rapporto FFO/Net Debt resterà sempre sopra il 24%. La strategia finanziaria prevede un equilibrio tra debito a tasso fisso e variabile per cogliere le migliori condizioni di mercato. La copertura delle uscite attese nei prossimi dodici mesi si manterrà sopra 1,2 volte, con una durata media del debito oltre i cinque anni.
Dopo il lancio del primo European Green Bond e del primo Blue Bond italiano nel 2025, A2A si prepara a rafforzare la sua presenza nella finanza sostenibile. “La disciplina finanziaria resta al centro”, ha ribadito la direzione finanziaria del gruppo. Un percorso pensato per garantire solidità e capacità di investimento anche in un contesto economico incerto.
