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A2A punta all’espansione internazionale con il nuovo piano strategico al 2035

A2A punta all'espansione internazionale con il nuovo piano strategico al 2035

A2A punta all'espansione internazionale con il nuovo piano strategico al 2035

Milano, 13 novembre 2025 – A2A ha aggiornato oggi il suo Piano Strategico al 2035, segnando un cambio di passo importante. Il gruppo energetico, guidato dall’ad Renato Mazzoncini, punta a crescere oltre l’Italia. La scelta dei nuovi Paesi dove operare si baserà su criteri precisi: potenziale di mercato, rendimento e velocità di sviluppo. L’obiettivo è chiaro: limitare i rischi dei progetti e ottenere il massimo dai investimenti, in un panorama internazionale sempre più agguerrito.

A2A scommette sull’estero, ma senza abbandonare l’Italia

Nel documento diffuso questa mattina, A2A spiega che le nuove aperture all’estero saranno alternative a progetti già previsti in Italia, senza aumentare la spesa complessiva. “Non stiamo scappando dall’Italia”, chiarisce una fonte interna, “ma cerchiamo di diversificare e rafforzare la nostra presenza dove il mercato lo permette”. In pratica, ogni investimento fuori dai confini nazionali dovrà garantire almeno lo stesso valore di quelli sul territorio italiano.

La scelta dei Paesi non sarà casuale. Verranno considerati solo mercati con buone prospettive di crescita e regole chiare e stabili. “Guardiamo sia a economie mature che a quelle emergenti, purché offrano stabilità e opportunità concrete”, ha detto Mazzoncini durante una call con gli analisti stamattina alle 9.30.

Waste-to-Energy e Power: il cuore della strategia

Il fulcro del piano resta il potenziamento delle competenze di A2A nei settori Waste-to-Energy e Power. Il gruppo vuole portare all’estero il proprio know-how nel recupero energetico dai rifiuti e nella produzione di energia elettrica, valutando anche integrazioni lungo tutta la filiera, sia a monte che a valle. “In Italia abbiamo costruito una base solida, ora vogliamo replicare il modello in mercati selezionati”, spiega il direttore operativo Stefano Granella.

Il metodo sarà quello della cosiddetta “anchoring platform”: prima acquisizioni o partnership nei settori chiave, poi crescita graduale per consolidare la presenza nel tempo. “Non cerchiamo una crescita veloce e superficiale”, aggiunge Granella, “ma vogliamo radicarci davvero nei territori in cui investiamo”.

Sostenibilità al centro del piano

Un altro punto chiave del nuovo piano è la sostenibilità. A2A intende crescere rispettando gli obiettivi ambientali fissati dall’Unione Europea. “Ogni progetto sarà valutato anche per l’impatto ambientale e sociale”, si legge nella nota ufficiale. L’integrazione lungo tutta la filiera – dal recupero dei rifiuti alla produzione e distribuzione di energia – dovrebbe migliorare l’efficienza e ridurre le emissioni.

Le prime stime interne indicano che l’espansione internazionale potrebbe aumentare significativamente la capacità installata entro il 2035. Tuttavia, i vertici non hanno fornito dettagli precisi su aree geografiche o cifre sugli investimenti, parlando solo di “selezione rigorosa” dei mercati.

Internazionalizzazione: partnership e acquisizioni

La strategia di espansione prevede due strade principali: acquisizioni mirate e alleanze con operatori locali. Solo in un secondo momento si passerà a sviluppare direttamente le attività, seguendo un modello già adottato da altri grandi player europei. “Non escludiamo collaborazioni con utility locali o fondi infrastrutturali”, confida una fonte vicina al progetto.

Il gruppo milanese, che nel 2024 ha chiuso con ricavi oltre 14 miliardi di euro, vuole così rafforzare la sua posizione tra i protagonisti europei dell’energia circolare. “Abbiamo le capacità tecniche e finanziarie per affrontare questa sfida”, conclude Mazzoncini, lasciando intendere che i primi passi concreti potrebbero arrivare già nel 2026.

Per ora nessuna indicazione sui Paesi coinvolti o sulle tempistiche precise. Ma la direzione è chiara: A2A guarda oltre i confini italiani, pronta a giocare un ruolo da protagonista nella transizione energetica globale.