Bankitalia chiede ad Azimut di rivoluzionare la governance per il futuro di Tnb
Bankitalia chiede ad Azimut di rivoluzionare la governance per il futuro di Tnb
Milano, 13 novembre 2025 – Azimut Holding si trova a un punto di svolta decisivo. Dopo le recenti ispezioni della Banca d’Italia, la società di gestione del risparmio deve intervenire con decisione sulla propria governance per portare avanti il progetto Tnb e ottenere il via libera per qualsiasi operazione straordinaria. Le verifiche svolte dall’Autorità tra marzo e giugno hanno messo in luce, come comunicato ieri, “un quadro segnato da gravi carenze di governance e organizzative”. Se non si agirà in fretta, i piani di crescita del gruppo guidato da Pietro Giuliani rischiano di rallentare notevolmente.
Banca d’Italia: cosa chiede Azimut e le scadenze da rispettare
La Banca d’Italia ha chiesto ad Azimut di comunicare entro il 30 novembre le misure che intende adottare per risolvere le criticità riscontrate. Ma non basta. La società dovrà mettere in atto queste azioni entro aprile 2026 e, sempre entro novembre, consegnare un nuovo piano industriale per il triennio 2026-2028. “Azimut deve definire un assetto di governo e controllo adeguato alla sua complessità operativa”, si legge nella nota diffusa dall’azienda. Un passaggio che non è affatto di routine, vista la portata delle osservazioni della vigilanza.
Il titolo in Borsa soffre, gli investitori restano cauti
La notizia delle carenze organizzative ha subito fatto sentire il suo effetto sul mercato: ieri le azioni Azimut hanno perso il 14,13%, chiudendo a 31,15 euro. Un tonfo che traduce la preoccupazione degli investitori sui tempi per chiudere l’operazione con Fsi e sulle prospettive future del gruppo. “Non prevediamo impatti sul conto economico né sull’operazione con Fsi”, ha precisato Azimut in una nota diffusa nel pomeriggio. Ma il mercato chiede rassicurazioni più solide sulla capacità della società di rispondere alle richieste della vigilanza.
Le falle emerse nelle ispezioni della Banca d’Italia
Fonti vicine al dossier raccontano che le ispezioni hanno evidenziato diverse debolezze nei sistemi di controllo interno e nella struttura decisionale del gruppo. In particolare, sono state segnalate “carenze nei processi di supervisione e nella gestione dei rischi”, aspetti chiave per un’azienda delle dimensioni di Azimut. La società, da parte sua, ha assicurato piena collaborazione con l’Autorità e si è detta pronta a intervenire “in modo rapido ed efficace”.
Il progetto Tnb e il nodo governance
Il progetto Tnb, su cui Azimut punta per rafforzare la propria posizione nel risparmio gestito, rischia ora di slittare. Senza un adeguamento della governance, difficilmente arriverà il via libera da parte della Banca d’Italia. “Stiamo lavorando per definire un nuovo assetto che rispetti tutte le richieste regolamentari”, ha detto un portavoce della società. Il nuovo piano industriale dovrà tener conto delle indicazioni dell’Autorità e indicare una strada chiara per i prossimi tre anni.
Cosa succede adesso: attesa e tensione sul mercato
Nei prossimi giorni gli occhi degli analisti saranno puntati sulle mosse di Azimut. Entro fine mese arriveranno le prime risposte ufficiali alle richieste della Banca d’Italia. Solo allora si potrà capire se la società riuscirà a riguadagnare la fiducia degli investitori e a rimettere in carreggiata il progetto Tnb. Nel frattempo, il titolo resta sotto pressione e tra gli azionisti cresce la prudenza. “Serve chiarezza sui tempi e sulle modalità di intervento”, ha commentato ieri un gestore milanese, raggiunto al telefono poco dopo la chiusura dei mercati.
La partita sulla governance è appena iniziata. Per Azimut, questa è una sfida che non ammette ritardi.
