Myplant & Garden Middle East 2025: un evento imperdibile a Dubai dal 15 al 17 novembre
Myplant & Garden Middle East 2025: un evento imperdibile a Dubai dal 15 al 17 novembre
Dubai, 13 novembre 2025 – Oltre 100 marchi internazionali del settore verde si sono dati appuntamento a Dubai per la nuova edizione di Myplant & Garden Middle East 2025. L’evento, organizzato da Ieg Middle East e V Group, conta sul patrocinio del Ministero del Cambiamento Climatico e dell’Ambiente degli Emirati Arabi Uniti, il sostegno dell’Ambasciata d’Italia negli Emirati, oltre al supporto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di ITA – Italian Trade Agency Dubai. Fin dall’inizio, la missione è stata chiara: mettere insieme competenze e idee per spingere la sostenibilità urbana e la biodiversità in una regione che sta puntando forte sul verde.
Dubai, crocevia della sostenibilità urbana
La fiera, ospitata al Dubai World Trade Centre, è una vetrina senza precedenti per il Medio Oriente. Qui, aziende di primo piano come Tanseeq Investment Group, Desert Group, Grand Grower Horticulture, Pheladelfia Agricultural, Planters Group e Gale Pacific animano il dibattito su paesaggio, florovivaismo e sviluppo urbano sostenibile. “Myplant & Garden Middle East 2025 è un’occasione unica per mettere insieme le migliori competenze internazionali. Vogliamo creare uno spazio che stimoli nuove idee per città più verdi e resistenti, non solo in Medio Oriente”, ha spiegato Valeria Randazzo, direttrice dell’evento.
Un mercato in forte espansione
Il mercato del paesaggio in Medio Oriente sta cambiando a ritmo serrato. Le ultime stime prevedono che supererà i 20 miliardi di dollari entro il 2026, con una crescita annua tra il 5 e il 7%. Le metropoli del Golfo stanno inserendo il verde nei grandi progetti di sviluppo – basti pensare a Neom e Diriyah Gate – non solo per abbellire, ma come risposta concreta alle sfide del clima. “Le condizioni ambientali sono sempre più difficili, bisogna adeguarsi”, ha detto un manager di Riyadh presente in fiera.
Verde al centro delle strategie nazionali
I Paesi del Golfo puntano forte sulla sostenibilità. La Vision 2030 dell’Arabia Saudita e quella degli Emirati Arabi mettono il verde al cuore dei loro piani di crescita. La Saudi Green Initiative, per esempio, prevede di piantare 10 miliardi di alberi e recuperare oltre 74 milioni di ettari di terreno. L’obiettivo è ripristinare gli equilibri naturali, migliorare la qualità dell’aria, ridurre le tempeste di sabbia e rafforzare il legame sociale. Dal 2021, in Arabia Saudita sono già stati messi a dimora più di 100 milioni di alberi e arbusti, con il recupero di circa 120.000 ettari di territorio.
Progetti verdi che cambiano le città
Città come Dubai e Riyadh guidano la trasformazione con progetti ambiziosi. Il piano “Green Riyadh” vuole piantare 7,5 milioni di alberi per abbassare la temperatura della capitale saudita di 2,2°C. A Dubai, il “2040 Urban Masterplan” mette parchi e spazi aperti al centro dello sviluppo urbano. I benefici si vedono anche sul mercato immobiliare: aree verdi ben progettate possono far salire il valore delle proprietà fino al 15%, trasformando il verde in un investimento vincente per gli sviluppatori.
Domanda in crescita e nuove opportunità
La richiesta di prodotti per il giardinaggio cresce costantemente. Secondo gli operatori a Dubai, le vendite aumentano in media del 7% all’anno, spinte dai nuovi programmi residenziali. Delegazioni di acquirenti da tutto il GCC (Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar) confermano l’interesse verso soluzioni innovative per un’urbanistica sostenibile. “Si guarda con grande attenzione alle tecnologie europee”, ha detto un rappresentante di ITA Dubai.
Europa e Medio Oriente insieme per città più verdi
L’evento ha messo in luce il valore della collaborazione tra Europa e Medio Oriente per costruire città più verdi e resistenti. Solo attraverso il confronto tra esperti, istituzioni e imprese – è stato il messaggio chiaro dai tavoli tecnici – si potranno affrontare le sfide ambientali dei prossimi anni. “Serve uno sforzo comune”, ha ribadito Valeria Randazzo all’inaugurazione. E proprio da Dubai, in questi giorni, arriva un segnale concreto: la transizione verde passa anche da qui.
